Monitoraggio di Posidonia in Toscana
Il monitoraggio di Posidonia oceanica prevede l'analisi in situ in immersione subacquea, e il prelievo di campioni per successive analisi di laboratorio.
La densità delle praterie viene registrata per conteggio diretto dei fasci fogliari, entro superfici campionarie di riferimento, alla profondità standard di 12-15 m.
Sempre in immersione, vengono registrate la profondità e la tipologia del limite inferiore. Quest’ultimo parametro viene rilevato tramite la tecnica del balisage, che prevede la messa in posa di piccoli blocchi in cemento, la cui posizione relativa rispetto al margine vitale del posidonieto viene fotografata a più riprese nel tempo, in modo da stabilire se la prateria sia in avanzamento, in regressione, oppure in condizioni di stabilità.
Durante le immersioni viene prelevato un certo numero di fasci fogliari, analizzati poi in laboratorio per il calcolo della superficie delle foglie. La rimozione degli epifiti dai fasci consente poi di ricavare il rapporto fra la loro biomassa e quella delle foglie.
Come per il macrozoobenthos e le macrofite, il campionamento è triennale. Nel 2019 sono state campionate 4 stazioni, afferenti a 3 corpi idrici: Costa Argentario, Arcipelago Isola d’Elba e Arcipelago Isole minori. Tra il 10 agosto e il 2 novembre 2020 sono stati invece monitorati 3 corpi idrici (Costa Albegna, Costa Burano e Arcipelago Isole Minori) per un totale di 4 aree.
Valore indice PREI (2019-2020I
Anno 2020 - Valori di alcuni parametri
Per una panoramica più dettagliata sui dati relativi alla Posidonia si veda: