L'agricoltura e il settore agroalimentare in Europa, oltre a svolgere un importante ruolo nella fornitura di cibo e mezzi di sussistenza ai cittadini, forniscono 44 milioni di posti di lavoro; l'UE è inoltre il più grande esportatore mondiale di prodotti agroalimentari.

Il settore occupa più del 40% della superficie terrestre europea e il 61% di questa superficie è gestita da aziende agricole di intensità medio-alta in termini di spesa per prodotti quali fertilizzanti, pesticidi e mangimi. La vastità dell'area occupata rende ancora più rilevanti gli impatti ambientali che l'agricoltura provoca su acqua, biodiversità, suolo e clima.

Forme di agricoltura più intensiva coesistono in Europa con forme più sostenibili, che hanno un minore impatto sull'ambiente idrico, come l'agricoltura biologica, che copre il 7,5% della superficie utilizzata dell'UE, e l'agroecologia. Queste realtà però non sono sufficienti per ridurre le pressioni ambientali del settore, in particolar modo sulle acque.

Le pressioni del settore agricolo sulle acque

Le attività agricole sono un'importante fonte di pressione sulle acque, a causa di

• inquinamento diffuso da nutrienti, derivante dall'elevata densità di bestiame e dall'agricoltura intensiva. Nonostante il miglioramento negli ultimi 30 anni, l'eccesso di azoto agricolo rimane insostenibile in vaste aree d'Europa;
• inquinamento diffuso da sostanze chimiche, come pesticidi, metalli e medicinali veterinari. Il consumo di pesticidi a livello europeo non è diminuito negli ultimi 10 anni anche se esistono differenze significative tra Stati membri;
• prelievo di acqua, l'agricoltura rappresenta fino al 60% del consumo netto di acqua a livello dell'UE;
• cambiamenti fisici negli habitat, attraverso lo stoccaggio dell'acqua per l'irrigazione, il drenaggio dei terreni agricoli e i progetti di bonifica e il calpestio del bestiame sulle rive dei fiumi. Circa il 17% delle aree coltivabili e delle colture permanenti in Europa, così come considerevoli aree di prati, vengono drenate.

Il cambiamento climatico aumenta la temperatura e altera l'offerta e la domanda di acqua, aumentando i rischi di inondazioni e siccità e di variazioni stagionali più ampie e meno prevedibili. Questi impatti climatici, che stanno esacerbando le pressioni sull'acqua e rappresentano un rischio per la produzione agricola, imporranno notevoli sfide aggiuntive per la gestione delle pressioni derivanti dall'estrazione dell'acqua, dai nutrienti e dai pesticidi, dall'idromorfologia, dalle inondazioni e dalla siccità.

Soluzioni sostenibili e risposte più sistemiche

Esiste un'ampia varietà di misure di gestione per affrontare le pressioni dell'agricoltura sull'ambiente idrico e ne vengono sviluppate di nuove attraverso la ricerca e l'innovazione. I principi chiave di queste misure includono una maggiore efficienza nell'uso delle risorse, una maggiore circolarità (ad esempio il riciclaggio dei nutrienti) e una maggiore diversità negli agroecosistemi. [l'immagine che segue è tratta e liberamente tradotta dal report dell'Agenzia europea per l'ambiente "Water and agriculture: towards sustainable solutions"]

La riduzione delle pressioni agricole dipenderà in primo luogo dall'adozione più diffusa di pratiche di gestione sostenibile del suolo, delle colture e del bestiame, fondate su

• principi agroecologici,
• agricoltura biologica,
• approcci paesaggistici,
• soluzioni basate sulla natura.

Tali pratiche hanno molteplici vantaggi in termini di sostenibilità, riducendo le pressioni sull'acqua, nonché le emissioni di gas serra, migliorando la resilienza a lungo termine dell'agricoltura alle pressioni climatiche e avvantaggiando la biodiversità.

A livello di politiche, l'Europa dispone di un quadro completo sviluppato nel corso di decenni, che ha contribuito ad affrontare le pressioni agricole sull'ambiente idrico. In futuro, è necessario un approccio più integrato per affrontare l'inquinamento dell'acqua, del suolo e dell'aria per garantire azioni più efficienti anche in termini di costi, in linea con il Green Deal europeo e la sua ambizione di inquinamento zero.

I prossimi piani strategici della politica agricola comune (PAC) 2021-2027 hanno un ruolo centrale nel facilitare la transizione verso un'agricoltura sostenibile, ma sono necessarie misure più ambiziose. Inoltre, le strategie "From farm to fork" e quella sulla biodiversità forniscono un altro importante impulso per ridurre le pressioni agricole sull'ambiente idrico.

Raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell'Europa in termini di flussi di nutrienti e uso di acqua dolce dall'agricoltura è possibile adottando un approccio combinato, che modifichi sia le pratiche agricole che le abitudini alimentari dei consumatori. Senza un cambiamento nei sistemi alimentari, è infatti probabile che gli impatti della produzione e del consumo di cibo sull'ambiente idrico aumentino.

La transizione sostenibile del settore agricolo significherà quindi mobilitare tutte le parti interessate, dai produttori agricoli ai rivenditori, che possono ad esempio adottare etichette e certificazioni di sostenibilità, dare priorità ai prodotti locali, ridurre lo spreco di cibo e aumentare il riciclaggio dei nutrienti, ai consumatori che possono cambiare le diete per ridurre il consumo di carne e latticini, promuovere prodotti da produzione sostenibile, ridurre lo spreco di cibo; le politiche pubbliche, dal canto loro, avranno un ruolo fondamentale nel facilitare tale azione collettiva.

Per approfondimenti: Report EEA Water and agriculture: towards sustainable solutions