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JSW: attività di ARPAT

I contributi istruttori ed i controlli alle operazioni di demolizione presso lo stabilimento industriale JSW Steel Italy, a Piombino, con particolare riferimento alla presenza delle polveri

28/03/2023

L’attività svolta da ARPAT rispetto ai lavori di demolizione presso lo stabilimento industriale JSW Steel Italy è di diversa natura, comprende sia l’esame della documentazione presentata dal proponente l’opera di demolizione che la vigilanza delle attività in fase di realizzazione per la dismissione di parti dell’impianto industriale.

Per quanto riguarda la prima attività, ARPAT opera nell’ambito del gruppo di lavoro per la gestione delle problematiche inerenti le demolizioni delle acciaierie di Piombino, costituito a seguito dell’accordo di programma del 24 luglio 2018 (art 8 comma 4 dell’accordo). Il gruppo è formato da ARPAT, in particolare il Dipartimento di Piombino, da vari settori della Regione Toscana (Settore ambiente ed energia, Settore autorizzazioni ambientali ed il Settore bonifiche e autorizzazione rifiuti), dal Comune di Piombino, dall’Azienda USL Nord Ovest – Val di Cornia, dal Comando provinciale Vigili del Fuoco di Livorno e dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Tutte le valutazioni espresse dall’Agenzia sono, quindi, condivise e conosciute da tutti i soggetti che fanno parte del gruppo, compreso il Comune di Piombino.

Le attività di dismissione in corso presso lo stabilimento industriale JSW Steel Italy avvengono a seguito di presentazione di SCIA – segnalazione certificata inizio attività - presso il Comune di Piombino, quindi non necessitano di un’autorizzazione espressa per realizzare i lavori di demolizione.

L’Agenzia ha analizzato la documentazione presentata dal proponente l’opera, in particolare il piano di demolizione generale, e gli aggiornamenti, esprimendo un contributo istruttorio riguardante le matrici ambientali impattate, coinvolte dalle attività di demolizione, in particolare: emissioni, risorsa idrica, rumore e vibrazioni, presenza d’amianto e rifiuti.

Fino dal settembre 2022, ARPAT, in un contributo istruttorio, ha evidenziato la necessità che le ditte coinvolte nei lavori presentino un cronoprogramma dettagliato, aggiornato con le indicazioni dei singoli stati di avanzamento dei lavori da trasmettere, oltre che ad ARPAT, ad ASL ed al Comune con frequenza almeno mensile.

Per quanto riguarda nello specifico le emissioni in atmosfera, l’Agenzia ha sottolineato come durante le fasi più critiche debba essere effettuato un monitoraggio delle polveri: PM10 e PM2,5, prodotte dalle operazioni di demolizione degli specifici impianti presenti nel perimetro dello stabilimento, provvedendo anche alla caratterizzazione analitica della loro composizione (metalli, IPA, ecc) per valutare l’impatto delle operazioni di demolizione in relazione all’esposizione della popolazione residente in prossimità dello stabilimento.

Il monitoraggio deve essere realizzato anche utilizzando un anemometro per potere interrompere tempestivamente le attività che possono generare polveri in caso di vento consistente (superiore a 4-5 m/sec) e/o vento proveniente da direzioni potenzialmente critiche in relazione al rischio di immissioni di polveri all’esterno del cantiere.

Oltre alla fase istruttoria, l’Agenzia ha compiuto diversi sopralluoghi presso lo stabilimento, anche con cadenza temporale ravvicinata, soprattutto nei momenti di maggiore criticità, come nel caso dell’abbattimento dell’impianto ”filtro a calce”, avvenuto tra il gennaio e il febbraio 2023.

I sopralluoghi, sia programmati in autonomia dal dipartimento di Piombino che realizzati su segnalazione della cittadinanza, sono mirati alla conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori di demolizione valutando, in particolar modo, l’efficacia delle misure di mitigazione adottate per abbattere le polveri.

Questi hanno dato esiti diversi. Nel caso della demolizione della trave dell’ex carroponte nell’area del capannone del vecchio “colaggio” (area 3), il personale ha verifico che le misure di mitigazione realizzate erano adeguate ad evitare la dispersione in atmosfera del particolato con un efficiente abbattimento a terra delle polveri. La zona era bagnata e le attività di bonifica e pulizia, con acqua nebulizzata ad alta pressione, del capannone dei convertitori venivano svolte correttamente.

Diversa situazione si è presentata, invece, nel caso della demolizione dell’impianto denominato “filtro a calce”, già ricordata sopra; durante il sopralluogo, attivato dalla cittadinanza, gli operatori hanno accertato la presenza di un’ingente quantità di polveri bianche sulla strada e sulle automobili in sosta fuori dal perimetro della zona industriale in dismissione, dimostrando che le misure adottate non sono risultate adeguate. Visto quanto emerso, l’Agenzia ha

  • bloccato i lavori, richiedendo alle ditte interessate di indicare idonee misure di mitigazione delle polveri diffuse originate dai processi di demolizione di questo specifico impianto, prima di riprendere le attività
  • richiesto di pulire l’area esterna allo stabilimento dove erano ricadute le polveri.

Quanto sopra dimostra che ARPAT, in caso di possibile pericolo per la popolazione, interviene in modo tempestivo e risoluto, prevedendo anche l’interruzione dei lavori di demolizione.

Tra la fine del mese di gennaio e gli inizi di febbraio 2023, il personale del dipartimento ARPAT di Piombino è tornato, a più riprese, nel cantiere per monitorare le attività di demolizione ancora in corso e, successivamente alla ripresa delle attività di demolizione dell’impianto "filtro a calce”, al fine di verificare l’efficacia delle misure di mitigazione aggiuntive, richieste dall’Agenzia.

A seguito di quanto emerso durante i sopralluoghi, ARPAT ha ribadito, alle ditte coinvolte, la necessità di inviare i rapporti sulla qualità dell’aria, come richiesto anche in fase istruttoria, ricordando che i parametri riguardanti le polveri e la velocità/direzione del vento devono essere misurati e registrati con frequenza almeno oraria ed i risultati resi disponibili su richiesta delle autorità di controllo, ARPAT ma anche ASL.

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