La tartaruga marina "Smeralda" torna in mare a Livorno
La liberazione è avvenuta il 22 settembre nello specchio di acqua antistante l’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria, alla presenza degli allievi del Circolo nautico “N. Sauro” che avevano trovato l’esemplare impigliato nella plastica nel luglio scorso
Nel pomeriggio di mercoledì 22 settembre alle ore 15.30 è finalmente ritornata in mare la tartaruga Caretta caretta “Smeralda”, così chiamata dagli allievi del Circolo Nautico “N. Sauro” che l’avevano ritrovata impigliata a luglio scorso in un sacco di plastica Big Bag e che era stata curata presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno.
Il rilascio, programmato per il 20 settembre in occasione dell'evento sull’inquinamento da plastica tenutosi in quella giornata presso l’Acquario di Livorno, era stato rimandato per le condizioni metereologiche avverse.
L’operazione di rilascio è partita dal molo del Circolo Arci pesca “N. Sauro” nei pressi dello Scoglio della Regina a bordo di una motovedetta messa a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Livorno - Guardia Costiera di Livorno che ha lavorato in collaborazione con ARPAT nell’ambito delle attività svolte per l’Osservatorio Toscano per la Biodiversità della Regione Toscana.
L’animale era arrivato presso l’Acquario di Livorno, in quanto Centro di Recupero autorizzato al soccorso dell’esemplare e struttura gestita da Costa Edutainment S.p.A. – il 9 Luglio 2021, su segnalazione della Capitaneria di Porto di Livorno e trasmessa alla rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità tramite l’Associazione TartAmare e ARPAT.
L’esemplare era stato ritrovato da un allievo del Circolo Nautico “N. Sauro” in buono stato di salute, ma impigliato in un materiale plastico nello specchio d’acqua antistante l’imboccatura del porticciolo Azimut-Benetti.
La cura della tartaruga dopo il recupero
Al momento dell’arrivo all’Acquario di Livorno, l’animale presentava un edema da compressione della pinna anteriore e delle lacerazioni dei tessuti molli a livello dell’articolazione scapolo omerale, dovute alla presenza di un sacco di plastica Big Bag, che le impediva il nuoto e che avrebbero potuto portare all’amputazione della pinna.
Quando recuperata la tartaruga, presumibilmente di sesso femminile, pesava 3,150 kg con una lunghezza di 28 cm di carapace ed una larghezza di 27 cm, per una lunghezza totale di 37cm.
Dopo la “degenza” presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno – grazie alle cure dello staff acquariologico e veterinario – l’esemplare ha raggiunto un peso di 4.44 kg ed un carapace di lunghezza 32 cm e larghezza 30 cm. Dato il buono stato di salute, si è ritenuto che l’esemplare fosse idoneo al rilascio.
Il rilascio è avvenuto, grazie allo staff acquariologico e veterinario dell’Acquario di Livorno, nello specchio acqueo antistante l’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria. A bordo dell’unità della Guardia Costiera erano presenti Giovanni Raimondi - Referente Didattico Scientifico dell’Acquario di Livorno che ha rilasciato in mare l’esemplare, il Capitano di Vascello Giovanni Scattola - Capo Reparto Operativo della Direzione Marittima di Livorno e l’Assessore all’Ambiente del Comune di Livorno Giovanna Cepparello.
Gli allievi del Circolo nautico “N. Sauro” - che avevano salvato la tartaruga impigliata nella plastica e a cui hanno dato il nome “Smeralda”- hanno potuto essere i protagonisti anche del suo rilascio, direttamente a bordo di altre due imbarcazioni.