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25 novembre. La violenza contro le donne è un problema di tutti
ARPAT aderisce alle iniziative della Rete CUG Ambiente
Anche negli anni della pandemia, i numeri dei casi di femminicidio, di violenze, abusi e discriminazioni contro le donne non segnano alcun arretramento.
Il 25 novembre, “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” istituita dall’ONU, è una ricorrenza che riporta un lungo elenco di molestie, discriminazioni, perché la violenza sulle donne rappresenta un fenomeno diffuso in Italia, che permea profondamente le società, senza confini geografici né distinzione di classe sociale o di età.
Il contrasto alla violenza ed alle discriminazioni ci riguarda direttamente come lavoratori e lavoratrici perché le cause sono da ricercarsi in un contesto culturale privo di anticorpi per arginare la violenza, incapace di promuovere le pari opportunità, la cultura della differenza, il rispetto dell’altro/a. Il contesto di lavoro, come luogo di socializzazione diventa il luogo privilegiato per educare al cambiamento, promuovere il rispetto delle differenze, combattere pregiudizi e ribaltare stereotipi, a partire dall’uso consapevole e responsabile del linguaggio che è la prima forma di mediazione con l’altro/a ma anche con cittadini e cittadine.
Il linguaggio, infatti, nel veicolare significati e messaggi che si radicano nel modo di pensare e di percepire i fenomeni, può essere esso stesso, a seconda dell'uso che se ne fa, una forma di offesa e di discriminazione o di aggressione simbolica. Educare contro la violenza di genere significa anche decontaminare il codice linguistico dalla pratica diffusa dei commenti e dei doppi-sensi volgari, che possono creare spazi di aggressione simbolica, da cui scaturiscono forme di violenza fisica e psicologica.
Nella convinzione che il linguaggio costituisca strumento potente per scardinare antiche consuetudini, sostenere il cambiamento e, nel caso specifico, promuovere una cultura più equa e meno asimmetrica, ARPAT ha tra gli obiettivi del Piano di Azioni Positive di ARPAT 2021-2022 l’uso di un linguaggio inclusivo nella comunicazione istituzionale e nella comunicazione rivolta a cittadini e cittadine. È questo infatti, uno dei pilastri fondamentali per una Pubblica amministrazione aperta, moderna e in ascolto delle nuove istanze della comunità.
Sul tema più specifico della violenza ARPAT è stata tra le prime Agenzia ad aderire formalmente al “Protocollo di intesa sul Contrasto alla violenza di genere” sottoscritto nel novembre 2020 dalla rete dei CUG (Comitati Unici di Garanzia) con il Dipartimento delle Pari Opportunità e la Famiglia e quello della Pubblica Amministrazione.
Tra le varie iniziative contenute nel Protocollo, segnaliamo l’impegno da parte della Rete nazionale di pubblicizzare il numero verde 1522 e il materiale informativo per mettere in grado i CUG di fornire le prime indicazioni utili alle donne per prevenire o affrontare in modo efficace situazioni critiche legate alla violenza domestica. Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, a sostegno delle donne vittime di violenza che offre un servizio di "call center". Il numero, gratuito ed attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking, assicurando loro l'anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonchè l'indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi.
Con la sottoscrizione del protocollo si è inteso infatti rafforzare e ottimizzare il ruolo dei CUG quali “antenne” per la percezione dei fenomeni di violenza di genere nelle amministrazioni all’interno delle quali sono costituiti, dando la massima visibilità al numero antiviolenza e stalking 1522.
Testo di Simona Cerrai - Presidente CUG ARPAT
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