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Esito dei controlli AIA 2021 all'azienda farmaceutica Lusochimica a San Piero a Grado (PI)
Sono state effettuate verifiche e campionamenti allo scarico idrico delle acque reflue industriali recapitante nel Canale dei Navicelli ed al camino principale dell’installazione per l'emissione di microinquinanti
Nel mese di giugno 2021 il personale ARPAT ha effettuato alcuni controlli allo scarico idrico ed al punto di emissione principale dell’azienda farmaceutica Lusochimica Spa (Gruppo Menarini) di San Piero a Grado a Pisa, Loc. La Vettola.
I controlli sono di tipo programmato ovvero pianificato, alla fine del precedente anno, fra tutti gli impianti in esercizio nel territorio pisano soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
L'installazione opera quindi nel rispetto di quanto riportato nell’Atto autorizzativo AIA ed è dedicata alla produzione, mediante sintesi chimiche, di intermedi e di principi attivi per uso farmaceutico. Le materie prime, in fusti, sacchi, scatole o autocisterna, vengono trasportate all’interno dello stabilimento tramite automezzi e, dopo lo scarico, vengono stoccate in appositi magazzini, depositi o serbatoi.
I processi di produzione vengono realizzati in impianti a funzionamento discontinuo, secondo uno schema che contempla le seguenti fasi fondamentali:
- sintesi degli intermedi e principi attivi
- cristallizzazione
- centrifugazione
- essiccamento
- macinazione
- dispensing
L’attività di controllo effettuata da ARPAT ha accertato il rispetto dei Valori Limite di Emissione (VLE) autorizzati per le emissioni in acqua ed in aria.
In particolare sono state effettuate verifiche e campionamenti allo scarico idrico S1 delle acque reflue industriali recapitante nel Canale dei Navicelli ed al camino principale dell’installazione, denominato E5, relativamente all’emissione di microinquinanti quali Diossine e Furani, PoliCloroBifenili e Idrocarburi Policiclici Aromatici.
Riguardo alle emissioni in acqua, al pozzetto S1 confluiscono gli scarichi provenienti dall'impianto di depurazione posto a piè di impianto. I reflui, prima del passaggio nel pozzetto d'ispezione, subiscono i seguenti trattamenti:
- distillazione (per i reflui contenenti solventi organici biodegradabili e sali organici con elevato COD);
- equalizzazione;
- ossidazione biologica;
- sedimentazione secondaria;
- filtrazione su sabbia, filtrazione su carboni attivi.
Nel corso della verifica ispettiva è stato prelevato un campione di acque reflue industriali presso il pozzetto di scarico e i risultati delle analisi svolte presso il Laboratorio ARPAT hanno evidenziato il rispetto dei VLE autorizzati.
È stato inoltre effettuato un controllo tecnico-amministrativo sulla parte degli scarichi e della gestione delle Acque Meteoriche Dilavanti, da cui non è emersa alcune irregolarità.
Durante l’ispezione, tre giorni sono stati dedicati dagli operatori ARPAT ai campionamenti per il controllo delle emissioni del camino E5, relativamente ai microinquinanti prodotti dalla combustione dei solventi residui contenuti negli sfiati aeriformi, derivanti dal processo di produzione principi attivi (API) e le emissioni derivanti dal trattamento delle acque prodotte dalla bonifica delle acque di falda (impianto Pump&Treat).
Sulla base delle misurazioni condotte si può affermare che sono stati rispettati i Valori Limite di Emissione autorizzati, confermando nuovamente l'efficacia delle nuove maniche filtranti recentemente installate dalla Ditta, addizionate con catalizzatore a base di pentossido di vanadio e titanio, che agiscono specificatamente sulle diossine ed in generale sui microinquinanti.
In particolare è stato riscontrato:
- per parametri Diossine e Furani (PCDD+PCDF) una concentrazione pari a 0.025 ng/Nm± 0,01 (I-TEQ) inferiore al VLE autorizzato pari a 0,1 ng/Nm3.
- per il parametro Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) la misura è risultata inferiore a 0,01 μg/Nm3 inferiore al Limite di Rilevabilità e quindi al VLE autorizzato pari a 10 μg/Nm3.
ARPAT ha ritenuto inoltre opportuno effettuare un controllo del parametro PoliCloroBifenili (PCB) non previsto al momento nell’AIA. È stata riscontrata una presenza dell’inquinante, seppur modesta rispetto al VLE riportati dalla norma nazionale: 18,6 ng/Nm3 largamente inferiore al VLE riportato nella norma nazionale pari a 500.000 ng/Nm3 (0,5 m/Nm3).
L’Agenzia ha quindi proposto alla Regione Toscana, come azione di miglioramento, di modificare l’AIA con l’introduzione del parametro PCB nel quadro emissivo autorizzato.
Testo di Andrea Villani in collaborazione con Francesca Chiostri
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