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La tecnologia 5G e le reti locali
La materializzazione di Internet sta trasformando la natura stessa della rete, questa si sta trasformando in una rete di reti
Abbiamo già accennato su Arpatnews alle reti locali o proprietarie nell'articolo “Le possibili applicazioni del 5G” e questa tipologia di infrastruttura informatica sarà quella che permetterà ai comparti economici e dei servizi di migliorare gestione e risultati.
Ogni servizio per funzionare ha bisogno di connettere ed abilitare i dispositivi di cui si serve, che sono gli oggetti che ricevono/trasmettono informazioni ambientali. Questi dispositivi possono essere ovunque e vengono connessi ed abilitati per fornire servizi di qualità agli utenti. Per essere connessi, tali dispositivi utilizzano un segnale elettromagnetico ad una particolare frequenza, specificatamente assegnata a quel particolare servizio.
L’insieme di tutte le frequenze della radiazione elettromagnetica viene chiamata “spettro elettromagnetico”. Poiché lo spettro elettromagnetico è una risorsa limitata e di interesse pubblico, il suo utilizzo è regolamentato dallo Stato, che, in base a un piano chiamato Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenza (PNAF), assegna in concessione specifiche porzioni di spettro ad ogni servizio e, all’interno di questo, ai vari operatori che ne fanno richiesta. Anche le reti locali, per essere approntate, necessitano di sotto-porzioni dello spettro assegnato alle società di telecomunicazioni concessionarie dell’intervallo di frequenza acquistato, oltre ad una legislazione che garantisca il dispiegamento della rete e dunque l’attivazione dei servizi.
Le reti si stanno sviluppando dal basso, partendo dai servizi e quindi operando un processo che potremmo definire dal basso verso l’alto in modo sempre più insistente. Attualmente tutti i fornitori di servizi cercano di migliorare la qualità della loro offerta con apparati di reti dedicate e con tale operazione cercano anche di proteggere tutti i dati raccolti in questa fase perché, come è ormai noto, i dati sono la cosa più importante dell’economia per il futuro.
Tenendo conto di questo scenario, la possibilità di di assegnare una porzione di spettro ad una fabbrica, ad un porto o ad un ospedale, diviene di grandissima attualità. Lo spettro assegnato garantisce al tempo stesso la privacy all’utilizzatore ed abbassa le barriere d’ingresso al mercato da parte di gestori di rete locali/proprietarie.
Alcuni paesi europei, come Germania e Danimarca e recentemente anche la Svezia, hanno deciso di assegnare porzioni di spettro su base locale per offrire e mettere a disposizione servizi specifici, questo processo sta avvenendo in modo generalizzato un po' ovunque, negli stati Uniti, nell’estremo Oriente.
L’Unione Europea e le reti locali
L’utilizzo della rete 5G in ambito locale telematico ha raggiunto negli anni sempre maggior interesse a livello europeo facendo emergere l’idea della possibilità di individuare nuovi sistemi di autorizzazione del 5G a seguito di quelli che sono stati i primi sviluppi tecnologici e le prime offerte di mercato.
L’attenzione si è concentrata sulle licenze locali (Local licensing) facendo emergere l’idea della possibilità di individuare nuovi sistemi di autorizzazione. La Commissione europea su questo tema ha aperto la strada con due importanti iniziative di regolamentazione, il “Connectivity Toolbox” ed il “Digital Compass 2030" che descrivono gli strumenti utili per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale in Europa entro il 2030.
Il “Connectivity Toolbox” prevede di usare sistemi di licenze locali in funzione della situazione nazionale di ciascun Paese e dunque considerando la disponibilità di porzione di spettro disponibile nei singoli paesi. In questo caso le licenze locali (Local licensing) vengono considerate come lo strumento utile per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale entro il 2030. Le licenze locali vengono individuate come un acceleratore del processo di innovazione tecnologica come l’IoT – Internet delle cose, l’edge computing (un sistema di calcolo distribuito nel quale l'elaborazione dei dati avviene il più vicino possibile a dove i dati vengono richiesti) e l’intelligenza artificiale. Lo spettro diventa dunque una risorsa centrale per sostenere l’innovazione tecnologica per migliorare il benessere di imprese e consumatori ed in generale delle nostre vite, come afferma Laura Aria – Commissario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM.
Anche il Radio Spectrum Policy Group, composto da rappresentanti della Commissione Europea e degli Stati membri dell'Unione Europea, si è interessato a questo fenomeno ed ha elaborato delle valutazioni in base alle quali le reti locali potrebbero essere fornite da un sistema nuovo di autorizzazioni non solo da operatori di telefonia mobile, ma anche da soggetti terzi e quindi dagli stessi utilizzatori locali. Si amplia quindi il ventaglio di soggetti che possono utilizzare lo spettro non limitato ai soli licenziatari delle bande che hanno acquistato i diritti di utilizzo.
Quanto sopra risulta possibile perché la tecnologia 5G offre una possibilità d’intervento di 360° di cui beneficiano non solo gli utenti di telefonia, ma anche le aziende, che possono così realizzare le loro trasformazioni digitali mediante l’utilizzo di precise porzioni di spettro. Tutto questo deve essere supportato da una visione di politica industriale che considera il 5G come la spina dorsale dell’innovazione.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM sta conducendo un’inchiesta pubblica per valutare l’ipotesi di una nuova modalità di assegnazione dello spettro, per garantire lo sviluppo delle reti locali. Questa modalità risulterebbe più funzionale alla crescita dei cosiddetti “settori verticali” ovvero dei settori industriali ad alta specializzazione, come l’automotive, il settore elettrico e quello degli apparecchi elettromedicali, per citarne solo alcuni. Una volta realizzate le reti, occorrerà sviluppare i servizi, permettendo alla nuova tecnologia 5G di abilitare quote di spettro condivise e funzionali ai settori verticali.
Per approfondimenti: 5G e reti locali
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