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Martedì 18 maggio 2021

Mobilità su due ruote: intervista Presidente Fiab - Arezzo


Dopo Firenze e Prato, abbiamo rivolto al Presidente Fiab di Arezzo alcune domande per comprendere quale sia "lo stato dell'arte" della mobilità dolce nella provincia di Arezzo

Mobilità su due ruote: intervista Presidente Fiab - Arezzo

Foto di Free-Photos da Pixabay

Continuano le nostre interviste sulla mobilità su "due ruote". Oggi è la volta del Presidente della sezione Fiab di Arezzo, Fabrizio Montaini, che svolge questo ruolo da ben 6 anni e ha conosciuto Fiab nel lontano 2006, rimanendo subito attratto dagli obbiettivi e le finalità dell'associazione. Il Presidente della Fiab di Arezzo ci confessa che non appena è andato in pensione (2009) ha sostituito il lavoro quotidiano con la passione per tutto quello che riguarda la mobilità su due ruote urbana ed extraurbana.

Fiab Arezzo è nata nel 2003, con pochi soci, oggi ne conta più di 200 soci ed è coinvolta fattivamente nei rapporti con gli amministratori sia della Regione che della Provincia che del Comune, con buoni risultati.


Come valuta la rete di piste ciclabili presenti nella provincia di Arezzo? Sono in grado di soddisfare la richiesta di mobilità su due ruote nel territorio?

Per la rete ciclabile devo segnalare la presenza di ciclabili urbane in Arezzo, Montevarchi, S.Giovanni V.no che sono i principali centri della Provincia con un buon sviluppo complessivo; queste piste dovranno essere raccordate tra di loro per completare la rete urbana senza interruzioni.

ciclisti e paesaggioLa rete extraurbana è in via di sviluppo, soprattutto, per quanto riguarda la ciclabile dell’Arno, già percorribile per 26 km circa in alto Casentino (doveva essere terminata nel 2021 ma la fine si vedrà solo al termine del 2022 a causa del Covid) che percorrerà la provincia da Stia fino ai confini con Figline V.no.

Altra infrastruttura ciclabile è il sentiero della Bonifica che si snoda per 62 km, da Arezzo verso Chiusi lungo il Canale Maestro della Chiana ormai in esercizio da 10 anni e che necessita una migliore manutenzione. Sono inoltre previste altre ciclabili in direzione Valtiberina recuperando il tracciato di una vecchia ferrovia dismessa da Arezzo a Sansepolcro.

Passiamo al tema della mobilità su due ruote e scuola, ci sono sul territorio iniziative di bici bus? Le piste ciclabili esistenti passano in prossimità delle scuole, oppure non tengono conto dell’ubicazione delle stesse?

Per quanto riguarda la scuola, Fiab Arezzo da diversi anni sta proponendo percorsi per gli alunni sia in bici con bicibus (due esperienze con scuola primaria e secondaria durate solo una primavera) che a piedi con pedibus, alla scuola primaria, che continua da tre anni con buon risultato .

Ci auguriamo che con la realizzazione di ben due ciclabili che passano di fronte a due plessi scolastici, passata emergenza Covid, possa essere un punto di partenza per proporre di nuovo il bicibus per queste realtà. Stiamo sensibilizzando l’attuale amministrazione ad incentivare le nostre iniziative che sono viste di buon occhio, il che ci fa ben sperare per il futuro.

Come valuta le cosiddette piste pop-up, ovvero quelle delineate da una semplice segnaletica su strada, che, di recente, sono nate in molte città? Queste piste potranno invogliare le persone a cambiare le abitudini di spostamento o saranno viste come poco sicure e quindi non abbastanza utilizzate?

Proporre le piste pop-up in una città come Arezzo risulta molto difficile in quanto la maggior parte delle strade urbane sono state concepite per un traffico anni 60/70, ovvero con poco traffico auto. Ad oggi Fiab, visto l’aumentato interesse dei cittadini verso la bici , spinge soprattutto verso l’istituzione delle zone 30 mirate a mitigare la velocità delle auto in centro e a far istituire sensi unici per le automobili.

La soluzione piste pop-up è fattibile, come si rileva oggi, nei grandi centri (Milano, Torino, Bologna, Napoli, in parte Firenze) che hanno strutture viarie di dimensioni adeguate a tali soluzioni.

Cosa pensa degli incentivi dati, di recente, a livello governativo per acquistare biciclette, monopattini e simili? Per affermare la mobilità su "2 ruote", va incentivato l’uso o l’acquisto di mezzi?

Sicuramente l’incentivo dato ultimamente per acquisto di biciclette ha contribuito ad allargare l’utenza e per tale motivo stiamo sempre più proponendo agli amministratori soluzioni per facilitarne l’uso in sicurezza come previsto anche dalle ultime modifiche al Codice della Strada (istituzione di ciclabili pop-up, aree riservate davanti alle scuole per permettere entrata/uscita in sicurezza, istituire il doppio senso ciclabile in strade a senso unico per le auto e progettare spazi ai semafori che consentano al ciclista di stare davanti alle auto evitando di respirare i gas di scarico).

bicicletta e donnaDa una parte le biciclette a pedalata assistita e gli altri mezzi con batteria ricaricabile ci allontanano, al momento, dall’obiettivo zero emissioni, in quanto l’energia è ancora prodotta per lo più da fonti fossili, dall’altra avvicinano alla mobilità dolce un numero di persone che altrimenti non sarebbe state interessate a cambiare il loro modo di muoversi; secondo lei, sono maggiori i vantaggi o gli svantaggi? Meglio avere più persone su biciclette, monopattini e simili, anche a batteria con emissioni di gas effetto serra, o puntare all’emissioni zero e combattere in modo determinato il cambiamento climatico? 

Nell’ultimo periodo del 2020, grazie agli incentivi statali, è aumentato considerevolmente il numero delle e.bike e dei monopattini in circolazione, certamente, le ricariche elettriche non contribuiscono all’azzeramento delle emissioni da fonti fossili, comunque il fenomeno ha contribuito a far avvicinare alla bici tante persone che diversamente avrebbero scelto altro vettore di spostamenti.

L’aumento della mobilità ciclistica comunque contribuisce allo sviluppo dell’abbattimento delle polveri sottili presenti nell’aria e a migliorare lo stile di vita di ciascuno di noi. Per cui riteniamo lo sviluppo di tale modalità d’uso della bici comunque un fattore positivo alla diffusione della mobilità dolce.

La strada è sempre più contesa tra veicoli di varia natura, auto, moto, biciclette, monopattini e altri mezzi ancora, talvolta, si rasentano situazioni di conflitto, cosa si può fare per far sì che ci sia un maggiore rispetto tra i diversi fruitori? 

Ad oggi il traffico sulle strade urbane è soprattutto composto da auto e moto lasciando poco spazio alle bici, monopattini e pedoni. Per cui Fiab chiede una maggior attenzione alla sicurezza dell’utenza debole con istituzioni di maggiori ZTL, ampliamento dei parcheggi intorno al centro città, sviluppo del trasporto urbano e, dove è possibile, progettazione di nuove ciclo-pedonali dove  muoversi in modo sicuro e veloce, come avviene in tutta Europa. Speriamo che il Recovery Fund contribuisca da qui al 2030 a convincere (se non obbligare) le amministrazioni a mutare le loro politiche sulla mobilità riservando sempre più spazi alla mobilità dolce.

Per concludere con le nostre domande, come vede il futuro della mobilità sostenibile, tra le "partite" anche per la ripresa post Covid 19? Ritiene che saremo in grado di realizzare un cambiamento vero in questo settore?

Come già detto, Fiab auspica, una volta superata l’emergenza Covid, considerando il nuovo sistema di vita che siamo stati obbligati a variare, a causa del virus, che si riesca finalmente a capire l’importanza della mobilità sostenibile che sicuramente produrrà un miglioramento della vita quotidiana di tutti, con risparmi sia dal punto di vista della spesa (ridurre il consumo di carburante) e della salute (abbattere polveri sottili e migliorare situazione sanitaria).

Credo che sia ormai maturo il tempo per modificare le abitudini negli spostamenti urbani ed extraurbani, recuperando in parte i vecchi stili di vita dei nostri genitori e nonni che comunque ci hanno permesso di raggiungere un livello di benessere che ci ha portato ad essere uno dei paesi più sviluppati del mondo. Possiamo fare di meglio: diventare un paese “verde” e vivere il resto della vita in modo migliore.


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