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Progetto Aer Nostrum, per migliorare la qualità dell’aria nelle zone vicine ai porti
Il progetto ha la finalità di contribuire a preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicenti i porti dell’area coinvolta nel progetto, favorendo la crescita sostenibile delle attività portuali. Verrà realizzato un osservatorio transfrontaliero per il monitoraggio della qualità dell’aria nei porti quale strumento di supporto decisionale innovativo
Le zone portuali rappresentano aree di rilevanza economica sottoposte a forti pressioni ambientali che rendono necessarie misure di tutela ambientale e sanitaria. Numerosi porti mediterranei ed in particolare italiani sono inseriti nelle città e fra le varie pressioni ambientali esercitate sul territorio circostante la qualità dell'aria urbana, in relazione alle attività portuali, è un argomento vissuto con particolare attenzione e preoccupazione da parte dalla popolazione residente nelle aree limitrofe ai porti.
Gli stessi soggetti gestori dei porti europei percepiscono tali preoccupazioni ed in particolare l’inquinamento dell'aria, l’efficienza energetica e le emissioni sonore sono dal 2016 le prime tre priorità ambientali secondo il rapporto annuale di ESPO-European Sea port Organisation realizzato intervistando 90 porti, membri di ESPO, in 19 diversi paesi (vedi immagine a fianco).
Da questa consapevolezza nasce il Progetto europeo AER NOSTRUM - Aria bene comune dedicato alla valutazione del monitoraggio della qualità dell’aria nell’ambito delle aree urbane vicino ai porti, che realizzerà un osservatorio transfrontaliero per il monitoraggio della qualità dell’aria nei porti quale strumento di supporto decisionale innovativo a favore di autorità portuali, compagnie di navigazione, capitanerie di porto e decisori politici, per attuare, nelle aree portuali, azioni preventive di tutela ambientale e in un’ottica di crescita sostenibile.
ARPA Liguria, capofila del progetto, iniziato a maggio 2020 e che avrà termine ad aprile 2023, sta collaborando con gli altri sei partner che rappresentano le cinque regioni dell’area del Programma di cooperazione Italia-Francia Marittimo 2014-2020: ARPA Toscana, Università di Genova, Università di Cagliari, ARPA Sardegna, ATMOSUD, Qualitair Corse.
Il progetto ha la finalità di contribuire a preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicenti i porti dell’area coinvolta nel progetto, favorendo la crescita sostenibile delle attività portuali, nel rispetto della normativa vigente e delle politiche ambientali europee.
Per illustrare le attività previste dal progetto, è stato realizzato un video in cui i vari partner presentano sinteticamente una panoramica relativa alle azioni che saranno intraprese.
Il progetto si sviluppa attraverso due filoni principali, uno di tipo sperimentale con l’utilizzo di strumentazione e sensoristica per la misura diretta della qualità dell’aria e l’altro attraverso l’utilizzo di modelli matematici che hanno l’obiettivo di valutare la diffusione dell’inquinanti sul territorio cittadino vicino alla portualità.
Le sorgenti di inquinamento in porto sono rappresentate principalmente dalle grandi navi merci e passeggeri e la fase più inquinante è lo stazionamento in banchina poiché i motori devono rimanere accesi, oltre alla fase di manovra. Il contributo all’inquinamento atmosferico da traffico marittimo è influenzato da tre fattori: i volumi di traffico merci via mare che su scala globale è il 70-80% del totale; la qualità inferiore dell’olio combustibile utilizzato dalle navi rispetto al trasporto su gomma e una rispettiva regolamentazione diversa tra le due modalità di trasporto.
Uno degli obiettivi specifici del progetto è quello di armonizzare ed implementare metodologie di monitoraggio e valutazione della qualità dell'aria sulla base di standard condivisi.
Il progetto AER NOSTRUM interviene quindi su due fronti: quello della conoscenza attraverso le misure e quello della sperimentazione dei diversi sistemi di monitoraggio degli inquinanti in porto ad alta o altissima risoluzione spaziale e temporale. I parametri monitorati nel progetto sono quelli tipici prodotti dai combustibili fossili: Ossidi di Zolfo, Ossidi di Azoto, Ossido di Carbonio, Composti organici volatili (benzene), Polveri sottili (PM10 e PM 2,5) e microinquinanti.
Le stazioni delle reti di rilevamento monitorano gli inquinanti con strumentazione e metodi equivalenti in tutta Europa e questo è un grande vantaggio per la confrontabilità dei dati e la condivisione delle conoscenze tecniche tra i vari partner italiani di Cagliari, Livorno e Genova, i partner della Corsica di Bastia e Aiaccio e il partner francese dell’Osservatorio della qualità dell’aria della regione del sud.
Nell’ambito del progetto sono quindi previste attività di ricognizione degli strumenti e dei metodi di misura della qualità dell'aria, in cui le diverse tecniche utilizzate dai partner saranno confrontate e verranno scambiate buone pratiche sulle strumentazioni da utilizzare nelle campagne di monitoraggio che saranno realizzare nei diversi siti di studio.
Sarà inoltre creata una piattaforma congiunta in cui saranno visualizzati, in modalità open data, sia i dati della qualità dell’aria delle reti di monitoraggio sia quelli delle campagne di monitoraggio.
Verranno analizzati i dati ottenuti nelle campagne di monitoraggio e sarà fatto un passo ulteriore attraverso valutazioni sul source apportionment, cioè identificare e stimare quantitativamente il contributo alle concentrazioni degli inquinanti in aria ambiente da parte delle principali sorgenti esistenti nell’area di studio, per cercare di capire quanto inquinamento arriva ad es. dal traffico portuale, veicolare, industriale, dal riscaldamento domestico o da fenomeni naturali come incendi, trasporti di sabbia dal deserto, ecc.
Saranno quindi utilizzati strumenti di calcolo che a partire dalla conoscenza, più o meno precisa, di quanti e quali sono le fonti emissive sul territorio riescono a calcolare come le sostanze inquinanti, una volta immesse nell’aria, si disperdono o si accumulano in certe zone per effetto del trasporto da parte dei venti. I modelli di dispersione degli inquinanti consentono, non soltanto di riprodurre l’esistente, ma soprattutto di “prevedere il futuro”, calcolare quale sarà l’effetto di certi interventi come ad es. elettrificazione di una banchina, lo spostamento di un molo, la chiusura al traffico di una certa arteria stradale e quindi rappresentano uno strumento di pianificazione molto importante.
Si potrà essere in grado di eseguire analisi quantitative sull’impatto delle diverse possibili strategie di mitigazione previste o in atto sull’inquinamento atmosferico in porto come i carburanti a basso tenore di zolfo, l’utilizzo di scrubber, cioè di sistemi di “lavaggio” dei fumi delle navi o dei filtri antiparticolato, ma anche delle misure più strutturali a lungo termine come il cold ironing o l’utilizzo diffuso del gas naturale liquefatto (GNL) come carburante navale.
La priorità è di riunire tutti i partner, i gestori dei porti, industriali che hanno le proposte da fare e anche gli enti pubblici, per poter riflettere insieme su quali scenari sviluppare e comunicarli al pubblico perché l’inquinamento dell’aria è una delle prime preoccupazioni della popolazione europea in materia di ambiente.
Ulteriore aspetto interessante del progetto AER NOSTRUM è quello di riunire tutte queste attività per andare a calcolare l’effetto di alcuni interventi che nell’ambito del progetto saranno individuati come utili possibili per prevederne l’esito in termini di miglioramento della qualità dell’aria.
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