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Le attività di laboratorio ARPAT nel triennio 2017-2019
Pubblicata la relazione di sintesi con tutte le informazioni sull’andamento delle attività di prova nel triennio 2017-2019
La relazione annuale sui laboratori ARPAT vuole rendicontare gli andamenti delle attività di prova nell'anno in relazione alle richieste delle strutture territoriali e degli altri clienti istituzionali di ARPAT e ai mutamenti normativi e tecnici intervenuti.
Le attività di laboratorio dell'Agenzia forniscono infatti un fondamentale supporto ai processi primari dell’Agenzia stessa (controllo, monitoraggio, supporto tecnico e diffusione informazioni ambientali) e ne costituiscono un elevato valore aggiunto, che distingue e qualifica l’Agenzia rispetto ad altri enti che svolgono a vario titolo attività in campo ambientale.
Tenuto conto di quanto previsto dalla L. 132/2016 per la costituzione della rete nazionale dei laboratori accreditati SNPA, si rafforza come obiettivo strategico dell’Agenzia il mantenimento dell'elevato livello di competenza tecnica e delle capacità analitiche finora acquisite per essere all'altezza delle aspettative e degli impegni richiesti.
L'attività di laboratorio, apparentemente riconducibile ad un processo semplice in cui, a seguito di un input rappresentato dalle richieste del cliente, un campione viene sottoposto a una serie di determinazioni analitiche con restituzione (output) dell'esito analitico, in realtà risulta un processo articolato comprensivo di molte variabili e con numerose interazioni con gli altri processi primari e di funzionamento.
Il processo inizia con le operazioni di campionamento, che a pieno titolo si configurano come la prima fase del processo analitico, e si conclude con l’emissione del rapporto di prova: all'interno si differenziano sotto-processi o fasi, quali gestione delle dotazioni strumentali e funzionali (approvvigionamento, apparecchiature, personale, SW), gestione delle registrazioni, assicurazione della qualità dei dati, gestione rifiuti prodotti. Ogni fase o sotto-processo è a sua volta interconnesso con le attività svolte da altri settori dell’Agenzia, in una logica di sistema in cui deve esser ben chiaro l'obiettivo comune di ARPAT ed i relativi ruoli e competenze specifiche.
L’Agenzia già certificata ai sensi della norma ISO 9001:2015 e accreditata ai sensi della UNI EN ISO/IEC 17025:2005, nel corso del 2019 ha effettuato la transizione alla nuova norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018.
I dati del rapporto fanno riferimento alle tre strutture laboratoristiche presenti in ciascuna Area Vasta (Centro, Costa e Sud).
Nel rapporto si analizza l’andamento delle attività svolte nell’ultimo triennio.
Rispetto al 2018 si nota il sostanziale mantenimento del livello prestazionale quantitativo del numero di campioni analizzati a fronte di un incremento del numero di parametri ricercati per campione.
Da una analisi dei dati in termini numerici, l’attività principale relativa a campioni conferiti ed analizzati in laboratorio è data dal monitoraggio delle acque (33,2% della attività), seguita dalle bonifiche (24,8 % complessivamente), dalla balneazione (10,4%) e dagli scarichi (6,5%).
In Tabella 9 è riportato il dettaglio delle variazioni percentuali 2018-2019 e il trend dell’ultimo triennio per l’Agenzia.
Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita