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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Lunedì 22 febbraio 2021

L’acustica dell’involucro edilizio


Il miglioramento acustico degli elementi della facciata permette anche una diminuzione della dispersione termica ottimizzando i valori della trasmittanza migliorando così l’efficienza energetica degli edifici

L’involucro edilizio si trova, oggi più che mai, a dover rispondere a molteplici esigenze che vanno ben oltre la semplice protezione degli agenti atmosferici. Il seminario organizzato da AIA (Associazione Italiana di Acustica) e dal Politecnico di Bari con il patrocinio di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), OIBA (Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari) tra gli altri, sottolinea come risparmio energetico, isolamento acustico e contenimento dei fenomeni di isola di calore urbano, sono fra i principali elementi da tenere in conto per ottenere prestazioni conformi alle normative vigenti (non ultimi i più stringenti limiti previsti dai Criteri Ambientali Minimi - CAM per gli edifici pubblici) ed adeguate ai più moderni criteri di progettazione integrata e sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda l’isolamento acustico l’eterogeneità dei diversi componenti dell’involucro edilizio rende il compito ancor più arduo dal momento che son molte le variabili in gioco: l’affidabilità dei dati di partenza, l’applicazione delle metodiche di calcolo previsionale la cura di ogni dettaglio nella fase di cantierizzazione.

In questo quadro, le verifiche in opera rappresentano il punto di arrivo di questo difficile processo, attraverso cui fornire un indispensabile strumento per assicurare sia il rispetto delle normative sia, mediante una opportuna analisi critica dei risultati (e il confronto con gli esiti delle verifiche previsionali), un costante miglioramento delle procedure.

Nuovi strumenti a supporto della progettazione e verifica acustica

La classificazione acustica degli edifici, in analogia a quanto avviene per la parte termica, è stata introdotta con la la norma UNI 11367 ripresa poi dal D.M. n. 259 del 11/01/2017 rendendo cogenti alcuni indicatori e limiti per l’edilizia convenzionata.

La recente normativa sui CAM si coordina con il vigente DPCM del 5.12.1997 sui requisiti acustici passivi degli edifici. Anche se potrebbe sembrare che le richieste del Decreto CAM siano in contraddizione con la richieste del DPCM 5/12/1997 si tratta in realtà - come afferma l’Arch. Antonino di Bella dell’Università di Padova, intervenuto all’iniziativa - solo di un’apparente contraddizione, perché la classe 2a della norma UNI – 11367 suggerisce appunto per la facciata un valore prestazionale “minimo” di almeno 40 dB, valore che occorre poi declinare per quelle che sono le specifiche destinazioni d’uso degli edifici che si andranno a realizzare.

Nella progettazione degli edifici pubblici un altro elemento importante e di attualità è quello dell’uso del Building Information Modelling (BIM) ovvero la rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali del fabbricato. Tale rappresentazione permette di affiancare alle informazioni grafiche anche informazioni di tipo tecnico come l’isolamento acustico di una parete o la trasmittanza termica di una finestra in modo dettagliato e puntuale.

L’attuale lavoro di revisione della norma UNI – 11367 sta anche tenendo conto delle informazioni e dei criteri introdotti dalla tecnica BIM al fine di facilitare l’individuazione degli elementi che potranno essere oggetto di verifica a lavori ultimati e dunque di verifica acustica strumentale.

Facciata con diversi piani geometrici.jpgOttimizzazione della posa in opera degli elementi di facciata

I criteri per l’ottimizzazione della posa in opera dei componenti di facciata secondo la UNI – 11296 sono stati elaborati e pubblicati nella sua prima versione nel 2009 dietro richiesta del Ministero dell’ambiente che chiedeva all’Ente Italiano di Normazione (UNI) di predisporre un documento di riferimento a supporto dell’attuazione dei decreti relativi al contenimento del rumore emesso dalle infrastrutture stradali e ferroviarie.

La normativa prevede, ove esigenze tecniche e economiche lo richiedano, che sia possibile intervenire riguardo queste infrastrutture direttamente sui ricettori, quindi agendo normalmente sui requisiti di isolamento acustico delle facciate. In merito a questo è noto che ai fini dell’isolamento acustico di facciata è molto importante la prestazione degli elementi più deboli della facciata e quindi i criteri di selezione e di posa in opera di questi componenti e i serramenti sono sicuramente l’elemento più importante e fondamentale come - afferma l’Arch. Simone Secchi dell’Università di Firenze, per il raggiungimento dei requisti di legge.

Dopo la pubblicazione nel 2009 della norma UNI-11296, nel 2018 è succeduto un suo aggiornamento e ad oggi il Ministero dell’Ambiente ha richiesto ad UNI un nuovo aggiornamento anche in funzione degli sviluppi tecnico costruttivi per ottimizzare il risanamento dei ricettori. In tal senso è emersa da parte dell‘UNI la necessità di approfondire i criteri di selezione e posa in opera di prese d’aria, sistemi di oscuramento (in particolare i cassonetti degli avvolgibili) e delle facciate continue.

L’UNI sta dunque attualmente lavorando ad una nuova edizione della norma che dovrebbe essere licenziata nel primo semestre del 2021. L’aggiornamento, oltre a colmare gli ambiti di debolezza sopra citati, riguarderà non più e non solo i requisiti d’isolamento dai rumori provenienti dall’esterno, ma anche i requisti d’isolamento tra ambienti interni.

La revisione della UNI/TR 11175

È attualmente in fase di revisione la norma UNI TR 11175 a seguito dell’aggiornamento delle norme UNI EN ISO 12354 del 2017. La revisione della norma si è resa necessaria anche per fornire indicazioni in tutti i casi di facciata più complicati che presenti più piani geometrici. Si tratta, - asserisce l’Ing. Luca Barbaresi dell’Università di Bologna - di locali ad angolo e magari dotati anche di coperture a falde, casi questi che creano problemi su come poter interpretare correttamente le superfici che poi si andranno a studiare per l’isolamento acustico di facciata. Una delle proposte cè quella di valutare l’utilizzo del criterio, per scomporre la facciata, secondo quella che è l’uniformità del campo sonoro. Si tratta di valutare come il campo sonoro incide sulla superficie ed in funzione di questo, poter considerare quali elementi possono essere coinvolti nella trasmissione del rumore della facciata. Questo criterio risulta essere già applicato e descritto dalla UNI EN 16283 parte 3a che è quella che permette di eseguire le misure in opera delle facciate, quindi, di fatto, le indicazioni che verranno fornite nel prossimo progetto di report tecnico saranno quelle di identificare il campo sonoro che incide sulla facciata ed in funzione di questo andare a schematizzare e considerare le diverse superfici (i diversi piani geometrici) che ne compongono la facciata.

Un novità introdotta nel calcolo è il termine Rs.k che è il potere fonoisolante in dB dell’elemento “k” della fessura o del giunto e/o di sistemi di sigillatura, da poterli includere nel calcolo dell’isolamento acustico. Si tratta dunque di avere la possibilità di inserire nei calcoli d’isolamento acustico di una facciata, il comportamento o la trasmissione sonora dovuta a fessure o ad esempio a giunti sigillanti come potrebbero essere presenti nelle facciate continue vetrate.

Per approfondimenti Seminario AIA "L'acustica dell'involucro edilizio"


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