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Venerdì 15 gennaio 2021

Bonifiche nel circondario empolese


Contributi istruttori, ricognizioni dei procedimenti fermi, campionamenti: le attività di ARPAT nel 2020 sono proseguite nonostante l'emergenza sanitaria

Bonifiche nel circondario empolese

Foto di Monica Logli

Tra le attività istituzionali di ARPAT, si inseriscono i contributi tecnici ed i pareri in materia di bonifiche dei siti contaminati; il Dipartimento del Circondario empolese contribuisce in questo campo per i procedimenti che ricadono sul territorio di 11 Comuni, coprendo complessivamente più di 750 km2. All'interno di questo territorio sono in corso procedure di analisi e valutazione sia per i siti inquinati inseriti nel piano regionale o ex provincia di Firenze, sia per quelli da bonificare secondo le prescrizioni della normativa in materia; non sono invece presenti siti di interesse nazionale.

Nel 2020, nonostante l’eccezionalità del periodo che si riflette anche nel lavoro quotidiano dell’Agenzia, il supporto tecnico del Dipartimento ha continuato a perseguire la mission dell’Agenzia, promuovendo lo sviluppo sostenibile e contribuendo al mantenimento e al miglioramento sostanziale e misurabile dell'ambiente in Toscana.

In particolare il Dipartimento del Circondario empolese ha emesso un totale di 43 pareri rivolti principalmente ai Comuni, a cui è demandata la competenza in materia di bonifiche. Di questi,

  • 7 sono relativi ad indagini propedeutiche alla verifica di una potenziale contaminazione,
  • 11 si inseriscono in procedimenti di impianti di carburante attivati per dismissione di vecchi serbatoi in occasione di un cambio gestione oppure di manutenzioni straordinarie,
  • 25 riguardano procedimenti in fase di caratterizzazione e/o progetti di bonifica in ex siti industriali/commerciali.

Il Dipartimento ha poi effettuato, come gli altri Dipartimenti ARPAT già a partire dal 2019, una ricognizione dei siti in bonifica con procedimento fermo da più di tre anni, attivati dal soggetto responsabile e per i quali è stata accertata la necessità di un intervento, invitando i Comuni interessati a riattivarsi quanto prima. In particolare dei 38 procedimenti verificati a marzo 2020 sul territorio di competenza del Dipartimento,

  • 4 risultavano in corso e sono stati pertanto aggiornati su SISBON a seguito della revisione,
  • 22 sono risultati conclusi/chiusi da formalizzare e dunque aggiornati su SISBON a seguito della revisione,
  • 12 sono risultati ancora fermi, di cui 9 per mancanze da parte del soggetto obbligato, 2 per ritardi degli enti e 1 per cause giudiziarie.

Nel periodo intercorso tra le varie revisioni dei siti fermi, il Dipartimento del Circondario ha incontrato i Comuni di Empoli, Fucecchio, Montelupo F.no, Castelfiorentino, Certaldo, Capraia e Limite, riattivando molti dei suddetti procedimenti. Attualmente, infatti, risultano fermi in corso di verifica solamente 5 procedimenti.

Oltre alle attività di supporto tecnico ed emissione pareri, è proseguita una intensa attività di campionamento e monitoraggio, che ha visto la presenza dei tecnici di prevenzione sui siti oggetto di bonifica. Nonostante le attività in esterno si siano ridotte a causa dell’emergenza sanitaria e che per lunghi periodi non sia stato possibile effettuare attività ispettive in esterno, il personale tecnico, spesso affiancato dalla figura del geologo, ha seguito le attività in campo, svolte dai consulenti di parte, in una quindicina di siti in bonifica.

Le attività in esterno sono state finalizzate principalmente a

  • raccogliere campioni, soprattutto di acque sotterranee, in contraddittorio con i tecnici incaricati dai soggetti obbligati,
  • verificare lo stato di avanzamento della bonifica o il collaudo finale

Queste attività hanno interessato, per la maggior parte dei casi, siti industriali o commerciali dismessi o in fase di cambio di destinazione d’uso nonché opere di interesse pubblico, quali discariche e depuratori.

L’approccio integrato tra operatori con diverse competenze, tecnici di prevenzione e geologi, ha permesso così che l’esperienza dei primi fosse arricchita con le conoscenze geologiche ed idrogeologiche, raggiungendo un più alto livello di comprensione dei legami tra pressioni, impatti e stato dell’ambiente.

Testo a cura di Chiara Lapira


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