Emissioni di acido solfidrico (H2S) degli impianti geotermici - anni 2010-2023
Idrogeno solforato emesso dagli impianti presenti in Toscana nelle province di Grosseto, Pisa e Siena
L’acido solfidrico (H2S) emesso dalle centrali geotermoelettriche costituisce la sostanza dal caratteristico odore di “uova marce”. Tale percezione olfattiva si verifica quando la concentrazione in aria di questa sostanza supera i 7μg/m3, un valore molto al di sotto del limite di attenzione sanitaria stabilito dalla Linea Guida del WHO (150 μg/m3 come media nelle 24 ore), ovvero avvertire il cattivo odore non significa che esista un rischio sanitario.
La soglia di 7μg/m3 è un valore convenzionale al cui livello solo il 50% della popolazione esposta percepisce un disturbo olfattivo. Sulla base delle diverse sensibilità individuali, è possibile che una piccola parte di popolazione esposta possa avvertire un disturbo olfattivo già a partire da una concentrazione di 4 μg/m3.
Ad oggi tutte le centrali sono dotate di un sistema di abbattimento di mercurio e di acido solfidrico presenti nei gas incondensabili, denominato AMIS, in grado di abbattere fino al 99% dell’acido solfidrico che si ripartisce nel gas in uscita dal condensatore. Solo una piccola quota di acido solfidrico viene emessa allo stato aeriforme dalle torri refrigeranti causando, talvolta, il superamento della soglia di percezione olfattiva.
Nel 2023 non si sono verificate anomalie rispetto ai valori limite di emissione. Sono stati controllati 14 impianti su un totale di 36 gruppi produttivi.
Per approfondire questo tema è possibile consultare le pagine sulla geotermia.
Nell'Annuario dei dati ambientali della Toscana (l'edizione 2024 uscirà ad ottobre) sono presenti i dati di sintesi relativi all'ultimo anno disponibile. Nei file PDF e CSV sono inclusi anche dati relativi ad anni precedenti.