Monitoraggio della qualità dell'aria
Oltre ai controlli alle emissioni, nelle zone geotermiche viene costantemente monitorata la qualità dell'aria ambiente sia da ARPAT che da ENEL Green Power.
Il monitoraggio ARPAT nelle aree geotermiche viene effettuato con centraline di rilevamento fisse e mobili, in particolare con la stazione fissa di Montecerboli - facente parte della rete regionale di rilevamento della qualità dell'aria - e con 2 mezzi mobili.
Oltre agli inquinanti monitorati in tutta la rete di rilevamento regionale (polveri, ossidi di azoto, ozono ecc...) vengono monitorati anche i due inquinanti più significativi prodotti dagli impianti geotermoelettrici ovvero
A questo monitoraggio si affianca quello effettuato da ENEL Green Power (GP), la cui rete di qualità dell'aria - composta da 18 centraline - copre praticamente tutti i centri abitati interessati dalle emissioni delle centrali geotermoelettriche.
ARPAT ha ripetutamente verificato le modalità di gestione e la qualità dei dati prodotti dalla rete di monitoraggio ENEL GP affiancando per periodi di tempo significativi un proprio mezzo mobile a una stazione di rilevamento ENEL e confrontando i dati rilevati. Queste verifiche hanno mostrato un’ottima concordanza di dati e verranno proseguite anche nei prossimi anni.
Acido solfidrico o idrogeno solforato
Oltre a informazioni sulle caratteristiche dell'idrogeno solforato e ai valori di riferimento stabiliti dall'OMS (per questo inquinante infatti la legge non stabilisce limiti) sono disponibili le seguenti risorse:
- Validazione del monitoraggio qualità dell'aria effettuato da ENEL GP e esiti delle campagne effettuate con laboratori mobili ARPAT
- Stazione di Montecerboli (Pomarance - PI) - dati orari in tempo reale e archivio dati orari dal 2008
Ulteriori dati ambientali sulle aree geotermiche sono disponibili nella sezione Dati e mappe
I dati, pur con alcune differenze tra le varie aree, sono sempre stati inferiori ai valori di riferimento. Unica eccezione il superamento registrato nel 2011 dalla centralina ENEL di Montecerboli: l’analisi della situazione ha evidenziato la presenza nelle immediate vicinanze di un impianto di degassazione della rete di teleriscaldamento che influenzava pesantemente i valori rilevati rispetto alla centralina di Montecerboli ARPAT, situata a circa 400 metri di distanza. In conseguenza la centralina ENEL è stata ricollocata nell'aprile 2012 in una postazione più idonea.
I dati di qualità dell’aria evidenziano però concentrazioni di H2S per parte delle ore dell’anno tali da causare maleodoranze. La frequenza e l’intensità delle maleodoranze può essere valutata sulla base del numero di ore con concentrazione di H2S superiore alla soglia di odorabilità, che in letteratura è fissata a 7 μg/m3. Queste situazioni hanno interessato prevalentemente la zona di Larderello e quella dell’Amiata senese.
La soluzione delle problematiche relative alle maleodoranze è in larga misura legata all'installazione di impianti di abbattimento AMIS o alla chiusura di centrali che ne risultano prive: così ad esempio la chiusura (luglio 2011) della centrale Piancastagnaio2 che, oltre ad essere priva dell'impianto di abbattimento, era collocata anche in prossimità dell'abitato.
Anche per il mercurio mancano limiti stabiliti dalla normativa per la qualità dell'aria. Si fa quindi riferimento ai livelli guida significativi elaborati dalla Agenzia governativa USA ATDR, pari a 200 ng/m3 (media annuale)
I valori rilevati con il monitoraggio sono ampiamente inferiori ai valore di riferimento: essendo al massimo pari a qualche unità rispetto al valore di riferimento di 200 ng/m3.