Piano di gestione per la pesca del rossetto
Nel 2009, con il Piano di Gestione Regionale, sono stati tracciati gli orientamenti e le linee preliminari di regolamentazione dell’attività di pesca professionale del rossetto, finalizzati alla tutela e all’utilizzo durevole delle risorse e alla sostenibilità dell’attività di pesca.
Tale piano rappresenta il frutto del monitoraggio e delle analisi sulla pesca al rossetto effettuate nel periodo 1991 - 2009 lungo la costa toscana e rappresenta uno strumento di gestione utile da un lato a conservare e tutelare nel tempo questa specie ittica, dall'altro a preservare la particolare tecnica di pesca svolta con un attrezzo (sciabica) entrato a far parte della storia delle comunità dei pescatori locali.
Successivamente il Piano di Gestione toscano e quello della Liguria sono confluiti in un unico Piano di Gestione nazionale per la zona GSA9 (Liguria, Toscana, Lazio), notificato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) alla Commissione europea per consentire l’adozione di misure adeguate, a livello europeo, per la gestione consapevole di questa risorsa. Dal momento che la pesca del rossetto prevede l’utilizzo di una rete non regolamentare - sciabica da natante con maglie inferiori a 40 mm - soltanto con l’adozione di specifici Piani di Gestione gli Stati Membri hanno avuto la possibilità di ottenere deroghe alle pesche speciali.
Il PdG nazionale, così come approvato dall’Unione Europea, per le stagioni di pesca dal 2011 al 2014, prevede il monitoraggio scientifico della pesca e l’analisi statistica dell’andamento delle catture di ogni singola stagione di pesca per valutare lo stock nel tempo ed individuare gli eventuali interventi correttivi di limitazione dello sforzo di pesca qualora gli indicatori di stato della risorsa dovessero evidenziare una condizione di sovrasfruttamento.