Esposizione ai campi elettromagnetici
Informazioni aggiornate al 16 aprile 2024
- Come faccio a conoscere i livelli di campo elettromagnetico presenti nella mia abitazione?
- Quale è l’esposizione ai campi elettromagnetici per chi usa il telefono cellulare?
- Esiste una distanza di sicurezza dalle stazioni radiobase?
- C’è un numero massimo di antenne che possono essere installate in un’unica postazione?
- É vero che una stazione radiobase è meno pericolosa se installata sul tetto del mio palazzo che sul palazzo attiguo?
- Quale campo elettromagnetico è prodotto dalle antenne paraboliche delle TV satellitari?
- Quale campo elettromagnetico è prodotto dalle antenne Wi-Fi per la diffusione della banda larga?
- Quali sono i campi elettromagnetici prodotti da computer, TV, elettrodomestici?
- Quali sono i campi elettromagnetici emessi dagli impianti dei radioamatori?
- Quali sono gli adempimenti per chi vuole intraprendere l’attività di radioamatore?
- Sono preoccupato/a per i frequenti casi di interferenza elettromagnetica che si verificano nella zona
- La televisione ha problemi di interferenza persistente. Cosa devo fare?
- Sono venuti dei tecnici per misure di campo elettromagnetico presso un’antenna di telefonia mobile, ma non sono sicuro che fossero ARPAT
- Quali sono i campi elettromagnetici prodotti dalla cabina elettrica collocata nello scantinato o comunque a parete rispetto alla mia abitazione?
- In che modo si possono diminuire i livelli di induzione magnetica di un elettrodotto?
- Esiste una "distanza di sicurezza" da un elettrodotto?
- Che cosa è la fascia di rispetto di un elettrodotto?
- Cosa deve fare chi vuole costruire vicino ad un elettrodotto esistente?
- Perché, a volte, l’elettrodotto vicino a casa mia emette un "ronzio"?
- Quali sono gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici?
- Domande specifiche sulla telefonia 5G
Come faccio a conoscere i livelli di campo elettromagnetico presenti nella mia abitazione?
È possibile chiedere un controllo, per certificare il rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, rivolgendosi al proprio Comune, che potrà attivare ARPAT per i controlli, effettuati in base ad una programmazione annuale che tiene conto delle priorità dell’ente locale e delle proprie risorse disponibili.
ARPAT, su richiesta, può fornire dati sui livelli di campo elettromagnetico presenti sul territorio, raccolti in base ai controlli pregressi, ai pareri espressi per le autorizzazioni ed ai calcoli previsionali. Si può anche consultare l’elenco degli impianti di radiocomunicazione e misure dei campi elettromagnetici ad alta frequenza pubblicato da ARPAT.
Quale è l’esposizione ai campi elettromagnetici per chi usa il telefono cellulare?
Il telefono cellulare emette lo stesso tipo di onde delle stazioni radio base. L'esposizione prodotta da quest'apparecchio è di più breve durata e localizzata in una piccola porzione del corpo, ma normalmente assai più intensa di quelle prodotte dall'impianti di trasmissione. La potenza effettivamente emessa dal telefonino durante la trasmissione è in realtà molto variabile, perché si aggiusta automaticamente in relazione alla bontà del segnale che riceve: dove vi è una buona "copertura" l'apparato riduce la potenza trasmessa per evitare un inutile consumo delle batterie, mentre dove la ricezione dalla stazione radio base è più difficile utilizza tutta la potenza disponibile. I livelli di esposizione che questa potenza può introdurre nei tessuti circostanti l'apparecchio (espressi come tasso di assorbimento specifico in Watt/kg, indicato con acronimo SAR) dipendono anche dai dettagli costruttivi del telefono stesso e possono variare molto da modello a modello. I valori di SAR, fissati dalle norme di prodotto, sono indicati sul manuale dello specifico telefonino.)
Telefonare da posizioni che assicurino un buon segnale e/o utilizzare un auricolare per conversare in modo che l'apparecchio telefonico sia un po' più distante dal corpo, sono due accorgimenti che fin da ora ci consentono di ridurre, cautelativamente, l'esposizione a campi elettromagnetici nell'uso del telefonino.
Esiste una distanza di sicurezza dalle stazioni radiobase?
No. Ogni stazione è caratterizzata dal cosiddetto “volume di rispetto” che consiste nello spazio intorno all’antenna all’interno del quale risultano superati i limiti di riferimento. Questo volume dipende dalla potenza dell’impianto e dalle caratteristiche costruttive dell’antenna, per cui varia da caso a caso. ARPAT esprime parere negativo se all’interno del volume di rispetto per il valore di attenzione sono presenti spazi a permanenza superiore a 4 ore o se all’interno del volume di rispetto per il limite di esposizione sono presenti spazi accessibili.
Occorre anche tener conto del fatto che peggiore è la ricezione del segnale, maggior potenza viene impiegata per le trasmissioni del telefono cellulare. Quindi un’antenna più lontana può ridurre l’esposizione causata dalla stazione, ma non è affatto una garanzia di minor l’esposizione totale (stazione + cellulare).
C’è un numero massimo di antenne che possono essere installate in un’unica postazione?
Nell’area interessata dall’installazione di una nuova antenna, al fine di valutare il livello di campo elettromagnetico complessivamente prodotto, vengono calcolati tutti i contributi degli impianti che sono coinvolti nella zona. Pertanto, ARPAT, quando effettua l’esame di un progetto di installazione di un impianto, fa una rigorosa valutazione analitica complessiva di sovrapposizione del campo elettromagnetico totale prodotto da tutti gli impianti presenti alla massima potenzialità, che deve sempre rimanere entro i limiti di legge.
É vero che una stazione radiobase è meno pericolosa se installata sul tetto del mio palazzo che sul palazzo attiguo?
Tendenzialmente sì. L’emissione di una stazione è molto simile a quella di un faro, che è costruito per “illuminare” luoghi relativamente lontani. Ciò non toglie che anche stando sotto ad un faro parte della luce non costituisca una buona illuminazione, ma certamente inferiore a quella di un luogo direttamente “colpito” dal fascio luminoso.
Quale campo elettromagnetico è prodotto dalle antenne paraboliche delle TV satellitari?
Le antenne paraboliche satellitari servono esclusivamente per la ricezione e di conseguenza si limitano a captare campi elettromagnetici di ridottissima intensità provenienti dai satelliti e già presenti nell'atmosfera, indipendentemente dalla presenza di qualsiasi parabola. Queste antenne al più trovano regolamentazione per aspetti estetici nei regolamenti edilizi dei Comuni e, in alcuni casi, anche nei regolamenti di condominio.
Quale campo elettromagnetico è prodotto dalle antenne Wi-Fi per la diffusione della banda larga?
La potenza usuale delle antenne Wi-Fi collocate sui tetti delle abitazioni genera un campo elettromagnetico rilevante solo nei primissimi metri intorno all'antenna, che in genere è collocata in posti non raggiungibili e intorno ai quali le persone non stazionano. Trattandosi di impianti di bassa potenza, per la loro installazione è sufficiente la comunicazione ad ARPAT e Comune. Le antenne Wi-Fi dei router/modem utilizzati all’interno delle abitazioni non sono soggette ai limiti degli impianti esterni al pari dei cellulari, inoltre, producono campi elettromagnetici ancora inferiori. In ogni caso, è sempre buona norma non posizionare questi router/modem nelle immediate vicinanze del corpo.
Quali sono i campi elettromagnetici prodotti da computer, TV, elettrodomestici?
Tutti gli apparecchi elettrici o elettronici emettono campi magnetici a frequenza di rete significativi solo nell'arco di circa un metro. Ogni apparecchio ha proprie caratteristiche specificate nelle istruzioni d’uso del produttore.
Le emissioni a frequenza più alta di computer, monitor e moderne TV digitali risultano trascurabili già a pochi centimetri di distanza.
Quali sono i campi elettromagnetici emessi dagli impianti dei radioamatori?
Questo tipo di impianti - il cui impiego e caratteristiche di massima sono stabiliti e regolamentati da opportuna licenza rilasciata dal Ministero delle imprese e del made in Italy - sebbene possano impiegare potenze di trasmissione non trascurabili - sono utilizzati hobbisticamente e in genere molto sporadicamente. A differenza, ad esempio, di impianti radio commerciali che operano costantemente nell’arco delle 24 ore, questi impianti trasmettono per frazioni di tempo di minuti o addirittura mai in un giorno. Pertanto, in termini di esposizione complessiva, non costituiscono grandi preoccupazioni come altre sorgenti fisse di trasmissione radio. Per richiedere una misurazione puntuale dei campi elettromagnetici prodotti dagli impianti di radioamatori, è comunque possibile rivolgersi al Comune che potrà attivare ARPAT; per avere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ispettorato del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Quali sono gli adempimenti per chi vuole intraprendere l’attività di radioamatore?
In primo luogo, è opportuno rivolgersi all’Ispettorato del Ministero delle imprese e del made in Italy che rilascia l’opportuna licenza.
Ogni radioamatore è tenuto inoltre a presentare una dichiarazione ad ARPAT ai fini della formazione e dell’aggiornamento del Catasto regionale degli Impianti Radio COMunicazione (CIRCOM).
Sono preoccupato/a per i frequenti casi di interferenza elettromagnetica che si verificano nella zona
I problemi di malfunzionamento legati all’interferenza di campi elettromagnetici sono questioni che riguardano innanzitutto i costruttori e che sono regolamentate da normative tecniche cosiddette di immunità e compatibilità elettromagnetica, che le apparecchiature immesse nel mercato devono rispettare. In generale, data l'estrema predisposizione e sensibilità delle apparecchiature elettroniche ad interferenze elettromagnetiche, il fatto che si verifichino tali fenomeni, di per sé, non implica che vi siano corrispondenti problemi inerenti alla salute umana. Infatti, i livelli di campo a cui si verificano i fenomeni di interferenza sono diversi ordini di grandezza inferiori ai livelli di campo di interesse ambientale.
Per eventuali problemi a cancelli automatici o apertura automobili occorre rivolgersi a degli installatori professionisti..
La televisione ha problemi di interferenza persistente. Cosa devo fare?
Se gli impianti elettrici dell’edificio sono conformi e certificati (in particolare, deve essere presente la presa di terra), è possibile segnalare il problema all’Ispettorato del Ministero delle imprese e del made in Italy competente per la zona interessata.
Nel caso di disturbi alla TV digitale terrestre dovuti ad interferenze con le antenne di telefonia mobile, segnale 4G e 5G, è possibile fare una segnalazione attraverso l'apposito sito Web Help Interferenze; l'intervento di ripristino è a totale carico dei gestori di telefonia.
Sono venuti dei tecnici per misure di campo elettromagnetico presso un’antenna di telefonia mobile, ma non sono sicuro che fossero ARPAT.
I tecnici di ARPAT sono identificabili attraverso il cartellino di riconoscimento che sono tenuti ad esibire. Le misure del campo elettromagnetico vengono comunque effettuate, oltre che dai tecnici ARPAT, anche dai tecnici incaricati dai gestori di telefonia mobile.
Quali sono i campi elettromagnetici prodotti dalla cabina elettrica collocata nello scantinato o comunque a parete rispetto alla mia abitazione?
Per locali adiacenti la cabina stessa (lateralmente o superiormente), qualora esista una parete in comune, si possono avere valori di campo magnetico anche molto elevati, che dipendono, oltre che dalla vicinanza dall'abitazione, anche dalla tipologia di cabina.
Per conoscere gli effettivi livelli è possibile rivolgersi al proprio Comune, che potrà attivare ARPAT per i controlli.
Se l'impianto rispetta il limite fissato dalla legge e anche eventuali particolari vincoli urbanistici, non può essere rimosso, altrimenti può essere prevista una sua diversa collocazione. In base all’esito dell’accertamento, è il Comune che avvia la procedura presso il gestore, che può prevedere procedure di mitigazione.
In che modo si possono diminuire i livelli di induzione magnetica di un elettrodotto?
Se l'elettrodotto viola la normativa vigente, ovvero è superato il valore di attenzione di 10 microTesla, l’interramento può essere la soluzione da adottare, se non sono attuabili interventi diversi; non esiste comunque una normativa che “imponga” di adottare tale soluzione. Oltre all’interramento, ci sono altri metodi meno costosi come le tecniche di ottimizzazione delle fasi (per linee a doppia terna), l’adozione di sostegni più alti o di tipo "compatto"; per le linee a 132 kV la compattazione dei conduttori; il sistema di abbattimento dei livelli mediante circuito compensativo (“loop attivo”), applicabile a linee che hanno i conduttori allineati.
Gli interventi (definiti di risanamento) sono a totale carico del gestore nel caso di superamento dei limiti. Sono talvolta fattibili negli altri casi, se e solo se c’è la disponibilità del proprietario dell’elettrodotto ad intervenire sulla linea elettrica e i costi di tale intervento sono a carico del richiedente (soggetto pubblico o privato).
Esiste una "distanza di sicurezza" da un elettrodotto?
Esistono norme di sicurezza elettrica che prevedono delle distanze minime al fine di scongiurare rischi di scariche o folgorazioni. Da un punto di vista di rispetto dei limiti di esposizione non è possibile, a priori, identificare una distanza che sia applicabile a tutte le linee presenti sul territorio, perché i livelli di induzione dipendono, oltre che dalla distanza, dalla conformazione geometrica dei conduttori e dalla corrente circolante nei cavi. Solo con una verifica puntuale (con misure e stime teoriche) si può rispondere a tale domanda.
Che cosa è la fascia di rispetto di un elettrodotto?
È lo spazio circostante un elettrodotto che comprende tutti i punti caratterizzati da un’induzione magnetica di intensità maggiore o uguale all’obiettivo di qualità (attualmente 3 microTesla), calcolata con una corrente teorica molto elevata. All’interno di tale porzione di territorio non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario, cioè ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore. Tale concetto si applica sia ai nuovi edifici rispetto alle linee esistenti, sia ai nuovi elettrodotti rispetto alle strutture esistenti. Per nuove edificazioni è il gestore della linea elettrica che ha il compito di determinare le fasce di rispetto, o distanza, dagli elettrodotti.
La fascia di rispetto non è la stessa per tutte le linee. Linee simili possono avere fasce di rispetto diverse, proprio a seconda della tipologia dei conduttori installati.
Cosa deve fare chi vuole costruire vicino ad un elettrodotto esistente?
Si veda a questo proposito il documento “Guida pratica per le informazioni sulle fasce di rispetto per gli elettrodotti”. Al fine di evitare un'interpretazione erronea della normativa vigente, non devono essere effettuate misure di induzione magnetica presso il sito di interesse. Va invece acquisita la DPA (Distanza di Prima Approssimazione) dal gestore dell'elettrodotto e si deve adeguare la progettazione della nuova opera a tale distanza.
Perché, a volte, l’elettrodotto vicino a casa mia emette un ‘ronzio’?
Tale fenomeno è riconducibile alle microscariche di dispersione che si verificano nel punto in cui i cavi sono più vicini alle strutture di sostegno (isolatori).
Le polveri atmosferiche, o la salsedine, che si depositano sugli isolatori generano tale fenomeno, che può provocare anche delle vere e proprie scariche elettriche (che fanno andare fuori servizio l'elettrodotto). La pulizia periodica degli isolatori evita il pericolo di tali scariche e riduce il rumore prodotto.
Negli ultimi tempi (soprattutto vicino alla costa) i gestori stanno sostituendo gli isolatori in vetro con quelli nuovi in materiale composito. Tali nuovi isolatori sono concepiti proprio per evitare il deposito di polveri, riducendo di fatto drasticamente il rumore prodotto dalla linea elettrica ed evitando le scariche.
Tale fenomeno, legato alla tensione della linea, può essere più o meno accentuato in funzione delle condizioni atmosferiche (ad esempio in giornate particolarmente umide il fenomeno si accentua) e non ha nessuna correlazione con i livelli di induzione elettromagnetica prodotti dalla linea.
Qualora il ronzio sia molto forte, il Comune può segnalare a TERNA il disturbo ed il gestore della linea si attiverà per far effettuare la pulizia degli isolatori in vetro.
Quali sono gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici?
Gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici sono oggetto di un ampio numero di studi a livello internazionale, sia sull’uomo che sugli animali, anche finanziati dalla Commissione europea; informazioni di tipo sanitario devono essere richieste alla Azienda Sanitaria Locale. Si può anche consultare la ricca bibliografia in proposito, come quella pubblicata sul sito Web dell'Istituto Superiore di Sanità.