Impianto di Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato (AMIS)
Dalla metà degli anni 1990 è iniziata un'intensa attività di ricerca e sperimentazione per la messa a punto di sistemi di abbattimento dell’idrogeno solforato e del mercurio, gli inquinanti che rappresentano i principali fattori di criticità delle emissioni delle centrali geotermiche.
Verso la fine degli anni 1990 venne realizzato presso la centrale Piancastagnaio 4 un impianto pilota, per l’abbattimento di tali inquinanti; nel 2000 seguì la costruzione e la messa in esercizio presso la centrale Bagnore 3 del prototipo industriale dell' dell’AMIS. Stante l'efficienza di abbattimento dell'impianto, con il procedere degli anni l’installazione degli AMIS è proseguita fino a divenire una pratica generalizzata: ad oggi solo 6 centrali su 35 ne sono sprovviste (Monteverdi 1 e 2 ubicate nel Comune di Monteverdi (Pi), Carboli 1 e2 a Monterotondo (GR), Selva 1 e Cornia 2 a Castelnuovo (Pi)
Funzionamento dell'impianto di abbattimento AMIS
Il gas estratto dal compressore, è composto per la maggior parte da anidride carbonica – CO2, aria originata dalla non perfetta tenuta del sistema in condizioni di vuoto del condensatore e vapor acqueo. Oltre a queste componenti principali, il gas incondensabile contiene anche inquinanti, dei quali i più significativi, sono l'Idrogeno solforato (H2S) e il mercurio (Hg).
Per l'idrogeno solforato in uscita dal compressore, si registrano flussi di massa mediamente dell'ordine di 90 kg/h e, per il mercurio, di circa 1,2 kg/h.
Poiché il gas in uscita dal compressore ha una temperatura di circa 200°C e una pressione di 1 bar, deve essere prima raffreddato. Il raffreddamento avviene nella colonna definita C1, riempita con un refrigerante-gas. In uscita dalla colonna C1, il gas ha una temperatura di circa 30°C e una pressione leggermente inferiore a quella atmosferica. A questo punto, il gas è inviato al trattamento.
In una prima fase è rimosso il mercurio tramite letti di sorbenti specifici (letti al selenio o filtri di carbone attivo impregnato di zolfo). Successivamente è rimosso l'H2S mediante ossidazione catalitica, che ossida l'acido solfidrico ad anidride solforosa (SO2) che, a sua volta, è assorbita quasi totalmente nella sezione di impianto dell'AMIS chiamato Colonna C2, costituita da una colonna a riempimento di lavaggio in cui il gas entra in contatto in controcorrente con condensa geotermica che estrae i componenti acidi, in particolare il biossido di zolfo (SO2); la condensa di lavaggio raccolta in fondo alla colonna C2, è unita a quella raccolta sul fondo della colonna C1 e inviate al condensatore. L'assorbimento di SO2 determina una acidificazione delle condense circolanti in centrale favorendo così la ripartizione dell'H2S, nel condensatore, verso la frazione di gas incondensabili.
In uscita dall'AMIS, si registrano flussi di massa di circa 0,2 kg/h per l'H2S e di 0,7 g/h di mercurio. Il gas trattato, in uscita dall'AMIS, è inviato alla torre di raffreddamento e disperso con l'aeriforme.
Efficienza dell'impianto di abbattimento AMIS
I controlli effettuati da ARPAT mostrano che l'efficacia dell'AMIS nel rimuovere i due inquinanti dal gas inviato al trattamento è davvero notevole: i valori di efficienza media infatti risultano del
- 97 - 99 % per H2S
- 90 - 95 % per il mercurio
Il buon funzionamento dell'impianto AMIS può essere verificato tramite campionamento ed analisi in ingresso ed uscita all'impianto ma anche tramite parametri di processo rilevabili in continuo anche a distanza (temperatura del reattore di ossidazione del H2S e salto termico)
I valori elevati di mercurio totale della centrale Bagnore 3 - che testimoniano una scarsa capacità di abbattimento - sono da attribuire - secondo quanto riportato da ENEL - a una fornitura difettosa di sorbente al selenio, che ha determinato una diminuzione dell'efficienza di abbattimento di questo inquinante, che storicamente è sempre registrato valori al di sopra del 90%
Stante l'elevata efficienza di abbattimento verificata nel tempo, i programmi di ricerca e sperimentazione sugli impianti AMIS sono quindi finalizzati
- al miglioramento delle prestazioni in termini di affidabilità;
- alla possibilità di inviare ad AMIS ulteriori quote di gas per il trattamento al fine di migliorare l'efficienza globale di bbattimento;
- alla possibilità di predisporre l'impianto AMIS anche per l'abbattimento dell'arsenico attraverso l'impiego di specifici sorbenti;