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Cave di marmo in Toscana

La filiera dell’estrazione e della lavorazione di minerali è una delle industrie che maggiormente caratterizzano il sistema produttivo toscano. È una specializzazione storica, che nasce dalla presenza delle materie prime di alta qualità, destinate all’uso ornamentale o all’edilizia.

Il marmo caratterizza il distretto apuo-versiliese, che incide sulle Province di Massa Carrara e di Lucca con in particolare riferimento ai Comuni di

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  • Carrara
  • Fivizzano
  • Massa
  • Minucciano
  • Montignoso
  • Piazza al Serchio
  • Pietrasanta
  • Seravezza
  • Stazzema
  • Vagli di Sotto.

Nel gergo comunemente utilizzato dai cavatori si distinguono: 

  1. blocchi: materiale ornamentale pregiato;
  2. informi: blocchi di forma irregolare aventi valore commerciale inferiore ai precedenti; anche questi blocchi talvolta necessitano di operazioni di sagomatura per renderli trasportabili e vendibili;
  3. scaglie: bianche/scure/colorate, materiale litoide di pezzatura varia;
  4. terre, materiale avente una pezzatura generalmente inferiore ai 3 cm, costituito da scarti e “marmettola” intimamente mescolati in cui prevalgono elementi di granulometria ridotta compresa nella categoria dei limi (minore di 50 micron).

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Per essere classificata come “cava di materiali per usi ornamentali”, da un sito estrattivo del distretto Apuo-Versiliese si dovrebbe ricavare almeno il 25% di “materiali da taglio” ovvero materiali destinati alla produzione di blocchi, lastre e affini (punti 1 e 2 dell’elenco di cui sopra) utilizzati per uso ornamentale.

Il restante 75% dei materiali estratti, quindi, sarebbe rappresentato dai cosiddetti “derivati dei materiali da taglio” - utile e commercializzabile - costituito da pezzame e pietrisco, scaglie bianche, scaglie scure, materiali litoidi di differente pezzatura e terre. Tra questi solo le scaglie bianche hanno un elevato valore in quanto utilizzate con volumi crescenti nell'industria e nella chimica. I restanti materiali “derivati”, possono anch'essi essere commercializzati, ma a causa del modesto valore di mercato e dell'attuale calo della domanda, vengono collocati sul mercato con crescente difficoltà. Ai fini delle definzioni qui fornite si fa riferimento all'art. 2, comma 1, lett. c, punti 2.1 e 2.2 della L.R. n. 35/2015.

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