Le fonti del rumore
In campo ambientale, le infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie, aeroporti e porti) e le attività produttive rientrano tra le fonti di rumore più significative.
Trasporti
La normativa europea prevede che venga valutata l'esposizione della popolazione al rumore generato dalle principali infrastrutture di trasporto. La popolazione esposta al rumore viene quantificata tramite la mappatura acustica del territorio. I livelli sonori vengono determinati sulla base di calcoli effettuati con software che implementano i metodi di calcolo raccomandati dalla Commissione europea.
Nelle aree urbane il traffico stradale rappresenta generalmente la sorgente di rumore di gran lunga più importante. Il rumore emesso da una strada dipende dal tipo di veicoli (leggeri, pesanti o a due ruote), dalla loro velocità di percorrenza, dal flusso di traffico, dalle condizioni della strada e dalla conformazione del territorio in cui la strada stessa è inserita. I meccanismi di generazione del rumore si identificano essenzialmente nel rotolamento della ruota sulla superficie stradale e nelle emissioni del motore: su tali meccanismi si deve quindi agire per ridurre il rumore alla sorgente.
Come per il traffico stradale, i livelli di rumore generati dall’infrastruttura ferroviaria dipendono dal flusso di traffico che transita su una linea, dal tipo di veicolo (carri merci o trasporto passeggeri) e dalla velocità di percorrenza. I meccanismi di generazione del rumore ferroviario sono legati fortemente alla velocità di percorrenza del materiale rotabile:
- a bassa velocità (fino a 60 km/h) il rumore più intenso è prodotto dai motori e dai sistemi di raffreddamento;
- a velocità più alte (tra 60 km/h e 250 km/h) domina il rumore di rotolamento dovuto all’interazione ruota-rotaia;
- a elevate velocità è preponderante il rumore aerodinamico generato dal pantografo, lo strumento utilizzato per prelevare l'energia dalla linea elettrica, e dal profilo del treno stesso.
ARPAT ha effettuato la mappatura del rumore da traffico nei comuni di Firenze, Pisa e Prato:
ARPAT è inoltre impegnata in campagne di misura di traffico veicolare con fonometri montati su mezzi mobili.
Attività produttive
Per quanto riguarda il rumore prodotto da attività produttive, si può distinguere in:
Attività industriali e artigianali
I meccanismi e le cause di generazione del rumore da attività produttive sono molto più difficili da classificare, dal momento che sia i processi produttivi (dalla piccola impresa artigiana o commerciale alla grande industria) che gli apparati a servizio dell’attività stessa sono numerosi e diversificati. Il rumore generato dalle attività commerciali o legate a servizi, pubblici esercizi, circoli privati e locali di intrattenimento riguarda invece molto spesso i comportamenti tenuti all’interno degli stessi o gli impianti a servizio degli immobili.
Il rumore può essere originato da impianti, macchinari ed emissioni in atmosfera di industrie ed attività artigianali di dimensioni variabili e con emissioni di rumore estremamente diversificate. Tali emissioni possono interessare, se le attività produttive non sono inserite in zone esclusivamente industriali (classe VI nella classificazione acustica del territorio comunale prevista dalle Legge 447/95), anche ambienti abitativi.
ARPAT ha effettuato la mappatura del rumore industriale nel Comune di Prato:
Attività musicali e ricreative
Interessano discoteche, piano bar, spettacoli musicali sia all'aperto (nel periodo estivo) che in ambiente chiuso. Possono essere emessi livelli di rumore piuttosto elevati specialmente in periodo notturno, con notevoli disagi alla popolazione residente. Queste attività si caratterizzano per la loro durata limitata nel tempo e sono soggette a particolari deroghe concesse, nel rispetto della tutela della salute e dell’ambiente, da parte delle Amministrazioni Comunali.
Attività e fonti di rumore in ambiente abitativo
Le emissioni in questo caso sono dovute principalmente ad impianti condominiali ed elettrodomestici (condizionatori, pompe di calore, impianti di riscaldamento, autoclavi ed elettrodomestici di uso casalingo). Interessano generalmente gli ambienti abitativi.