Decommissioning del reattore
Il reattore nucleare Galileo Galilei ha cessato definitivamente l’esercizio nei primi anni ‘80. Da allora ha preso avvio il decommissioning, ovvero lo smantellamento dell'impianto, che è tuttora in corso.
La prima fase ha riguardato la rimozione del combustibile: l'uranio usato è stato trasferito nel 1986 in Piemonte, presso l'impianto di Saluggia che ospita scorie radioattive mentre quello non utilizzato invece è stato indirizzato in Francia nel 2002.
L'attuale fase del decommissioning, che terminerà nel 2020 e per il quale si prevede un costo complessivo di 30 milioni a carico del Ministero della Difesa, è quella relativa al trattamento e smaltimento delle acque della piscina del reattore. Per questa attività – la cui durata è stata stimata pari a circa otto mesi - è stata indetta una gara, aggiudicata alla ditta spagnola Lainsa.
Una volta completata questa fase, che verrà certificata da un ente terzo e tenuta costantemente sotto controllo secondo il piano di monitoraggio ARPAT, si procederà alla pulizia del materiale interno alla piscina e alla sua eventuale demolizione.
Infine verranno rimossi tutti gli impianti di servizio ausiliari alle varie fasi del decommissioning per arrivare, nel 2020, al rilascio incondizionato del sito.