I consumi di fitofarmaci in Toscana e gli obiettivi d'uso sostenibile
Classi di impatto potenziale (CIP) - con indicatori ambientali, ecotossicologici e tossicologici - riferiti alla risorsa idrica, all'ecosistema e alla salute triennio 2014 - 2016
L’indicatore Classe di Impatto Potenziale (CIP) - elaborato in ARPAT - consente di valutare la pressione generata dall’impiego di fitofarmaci sul territorio in coerenza con gli indirizzi della Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi, riguardo ai pericoli per l’ambiente e la salute.
Stando ai dati di vendita forniti da ISTAT, in Toscana, nel triennio 2014-2016, il consumo totale di fitofarmaci è attestato sulle 2800 tonnellate, circa il 5% del dato nazionale.
In Toscana nel 2016 circa il 60% delle vendite è rappresentato da prodotti a base di zolfo, circa il 12% da prodotti a base di rame, circa il 25% da prodotti organici di sintesi.
Questa ultima categoria di sostanze è quella che storicamente rappresenta i maggiori pericoli di contaminazione della risorsa idrica, come dimostrano i risultati del monitoraggio dei residui dei pesticidi in Italia degli ultimi anni ed il principale pericolo di effetti avversi nei confronti dell’ ecosistema e della salute umana.
Tipologie di fitofarmaci | 2014 | 2015 | 2016 | |||
t | % | t | % | t | % | |
Prodotti organici di sintesi | 857 | 30,3 | 808 | 28,7 | 704 | 24,9 |
Derivati dal rame | 539 | 19,1 | 530 | 18,8 | 350 | 12,4 |
Derivati dello zolfo | 1324 | 46,8 | 1369 | 48,6 | 1698 | 60,2 |
Oli minerali | 61 | 2,2 | 52 | 1,8 | 40 | 1,4 |
Altri prodotti | 44 | 1,6 | 59 | 2,1 | 30 | 1,1 |
TOTALE | 2826 | 100 | 2817 | 100 | 2821 | 100 |
Tra i prodotti organici di sintesi l’erbicida glifosate, i fungicidi fosetil-alluminio e mancozeb sono le sostanze attive più vendute in Toscana. Nel 2016 la quantità venduta di glifosate è diminuita sensibilmente, in linea con il dato nazionale, anche se rimane - dopo lo zolfo - la sostanza attiva più venduta con oltre 150 tonnellate.
La Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi, recepita in Italia con il D. Lgs. 150/2012, pone fra i suoi obbiettivi
- la promozione dei metodi di lotta biologica,
- l’obbligo di adottare i principi della lotta integrata a basso apporto di fitofarmaci,
- la riduzione, l’eliminazione e la sostituzione delle sostanze pericolose per gli ecosistemi acquatici e di quelle che sono causa del mancato raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità delle acque fissati dalla Direttiva 2000/60/CE, in particolare di quelle che rappresentano fonti di approvvigionamento di acqua potabile.
Negli ultimi anni quasi ogni regione ha adottato il piano di azione nazionale (PAN) di cui al DM 22 gennaio 2014, pochissime hanno fissato obiettivi specifici di riduzione/eliminazione di determinate sostanze attive a protezione delle acque, nessuna ha indicato in modo esplicito a quali strumenti si affidi per il monitoraggio dei consumi nel proprio territorio, mentre tutte si affidano alle Agenzie ambientali per il monitoraggio dei residui nelle acque.
Recentemente ARPAT ha proposto l’indicatore Classe di Impatto Potenziale (CIP) che consente di misurare l’andamento dei consumi di fitofarmaci in un determinato territorio con una modalità non soltanto quantitativa ma correlata alle caratteristiche ambientali, eco-tossicologiche e tossicologiche delle sostanze attive ricavati da banche dati accreditate.
La stessa UE ha riconosciuto che il dato quantitativo del venduto non è sufficiente da solo a quantificare il rischio che può variare con le modalità di trattamento ma anche con il tipo di sostanza che si utilizza.
L’indicatore CIP, da solo o associato alla quantità di fitofarmaci, può costituire una guida per indirizzare le scelte di sostenibilità ambientale nelle politiche di riduzione dell’impatto da pesticidi in determinati territori, in particolari contesti e a protezione di determinati recettori. Può trovare applicazione come supporto nella fase progettuale di pianificazione territoriale (ad esempio i piani di sviluppo rurale) o settoriale (ad esempio i piani di gestione delle acque, la regolamentazione delle aree di salvaguardia e delle zone di protezione, i disciplinari di lotta integrata) ed anche come strumento di monitoraggio e di valutazione del risultato di strategie sostenibili in ambito agricolo (progressiva applicazione PAN).
La Classe d’Impatto Potenziale media (CIP-M) - ottenuta considerando in termini quali-quantitativi l’insieme degli impieghi dei fitofarmaci - può essere applicata per valutare l’impatto potenziale su scala spaziale in un determinato territorio, in una determinata coltura, in una determinata azienda agricola ecc., su scala funzionale, ad esempio per una determinata categoria fitoiatrica, contro un determinato parassita o avversità e su scala temporale per confrontare fra loro periodi di tempo diversi.
Nella figura successiva è riportata la CIP-M calcolata sull’insieme dei fitofarmaci (organici di sintesi) utilizzati in Toscana negli ultimi quattro anni. Per confronto viene riportato il dato nazionale 2016. L’indicatore rappresenta la pressione generata dall’impiego dell’insieme delle sostanze attive nei confronti dei comparti (scala da 1 a 5) e dei singoli recettori (scala da 1 a 3).
Da una rapida visione d’insieme possiamo apprezzare una evidente stabilità dell’indicatore su tutti i recettori/comparti, accompagnata da una analoga stabilità dei quantitativi utilizzati in termini di kg per ettaro di superficie agricola trattabile. Tale risultato trova riscontro nel fatto che in Toscana ci sono poche tipologie culturali predominanti e il mercato dei prodotti fitosanitari è sostanzialmente cristallizzato sugli stessi prodotti da diversi anni.
Non si evidenziano, né in termini quantitativi né in termini qualitativi, le riduzioni attese dall’applicazione del PAN (Piano di azione nazionale).
Entrando più nel dettaglio, si nota che - a differenza della media nazionale - in Toscana non si registrano situazioni di potenziale impatto di fascia alta per nessun recettore/comparto.
Un livello di potenziale impatto di fascia medio-alta si registra riguardo all'ecosistema con riferimento al pericolo per l’ambiente acquatico e per i mammiferi e per il comparto salute. Relativamente al comparto salute pesano molto sia l’indeterminatezza degli effetti sul sistema endocrino della maggior parte dei prodotti in commercio sia gli elevati consumi di glifosate, a cui viene assegnata, in via precauzionale vista la controversa classificazione chimica, una CIP=3 per la cancerogenesi. Riguardo al comparto acque si nota una CIP di fascia elevata per affinità per l’acqua e persistenza in acqua e una CIP di fascia bassa per il potenziale di percolazione. Un risultato che non tranquillizza del tutto sul pericolo di residualità in acque superficiali, diversamente a quanto invece possiamo prevedere per le acque sotterranee.
Di seguito sono riportate le schede di approfondimento per il comparto acqua, l' ecosistema e la salute e ai rispettivi indicatori di singola proprietà/recettore che li compongono.
Indicatore | Proprietà ambientale |
---|---|
Solubilità in acqua a 20°C (mg/l) | Affinità per l'acqua |
Koc (ml/g) | Mobilità |
DT50 suolo (giorni) | Persistenza nel suolo |
DT50 acqua - idrolisi pH7 (giorni) | Persistenza in acqua |
DT50 sedimento (giorni) | Persistenza nei sedimenti |
Indice di GUS | Potenziale di percolazione |
Indicatore | Proprietà/ recettore eco-tossicologico |
---|---|
log Kow | Affinità al bioaccumulo |
LD50 acuta mammiferi (orale mg/kg BW/day) | Tossicità per i mammiferi |
NOEL dieta breve termine (mg/kg) | |
LD50 acuta uccelli (mg/kg) | Tossicità per gli uccelli |
LC50 acuta pesci (96h-mg/l) | Tossicità per i pesci |
NOEC 21 giorni (mg/l) pesci | |
EC50 acuta invertebrati acquatici (48h mg/l) | Tossicità per gli invertebrati acquatici |
NOEC 21 giorni (mg/l) invertebrati acquatici | |
LD50 acuta api (48h ug/ape; orale/contatto) | Tossicità per le api |
LC50 acuta lombrichi (14d mg/kg) | Tossicità per i lombrichi |
NOEC 14 giorni riproduzione (mg/kg) | |
Classificazione CLP | Pericolo per gli organismi acquatici |
Indicatore | Proprietà tossicologiche |
---|---|
ADI (mg/kg bw) | Dose giornaliera accettabile |
Distruttore endocrino | Effetti sul sistema endocrino |
Effetti riproduzione/sviluppo | Effetti sulla riproduzione/sviluppo |
Mutagenesi | Effetti mutageni |
Cancerogenesi | Effetti cancerogeni |
Danno agli organi | Effetti sugli organi |