Cosa fare in caso di morie di pesci nei fiumi o laghi toscani
Qualsiasi cittadino che verifichi situazioni di moria di pesci deve avvertire la Polizia Provinciale competente per territorio.
Questa, secondo le linee guida stabilite dalla Regione (decreto dirigenziale n. 6481 del 15/12/2009) coinvolgerà tutti gli altri soggetti istituzionali interessati (Comuni, ASL, ARPAT, Istituto Zooprofilattico) per le rispettive competenze.
Le morie di pesci in acque libere rappresentano un evento sempre più frequente che può essere determinato da vari fattori: ambientali, infettivi, antropici.
Per poter formulare una diagnosi che permetta di ridurre il fenomeno e controllarne le cause sono necessari tempestività di azione, personale qualificato ed integrazione tra i vari enti chiamati ad intervenire.
Sempre più spesso infatti, come nel caso delle morie di ittiofauna in ambiente naturale, ci si trova di fronte a problematiche di carattere sanitario-ambientale la cui corretta gestione richiede un approccio interdisciplinare.
In un’ottica di gestione integrata è indispensabile che tutti i soggetti a vario titolo interessati operino in modo coordinato condividendo obiettivi e risultati ed evitando azioni scollegate che spesso hanno, come unica conseguenza, uno spreco di energie e di risorse.