Prima che l'impianto entrasse in funzione, è stato effettuato dall'ARPAT Pistoia uno studio multidisciplinare (Biologi, Chimici e Fisici) in cui si è misurato attraverso vari indicatori, la qualità al punto zero del sito studiando l'acqua, l'aria e il suolo del territorio su cui è stata costruita la discarica. L'insieme delle misurazioni e la valutazione delle condizioni ambientali iniziali di un luogo scelto per costruirci un impianto (nel nostro caso una discarica, ma si può fare anche per inceneritori, autostrade, ferrovie, dighe ecc.) viene definita valutazione del "punto zero". Lo scopo di tale lavoro è stato quello di fornire una base oggettiva misurabile di dati e indicatori ambientali utili per valutare le condizioni dell'ambiente, migliorare gli impatti, compiere previsioni a breve o a lungo termine, eseguire controlli.
In altre parole la valutazione del "punto sero" serve per gestire il territorio (una discarica nel nostro caso) individuando i maggiori problemi ambientali.
Nell'ambito di questo studio è stato fatto un biomonitoraggio con i Licheni Epifiti come bioindicatori adottando la tecnica del bioaccumulo, misurando i metalli pesanti (Pb, Zn, Cu e Cr) nel tallo di Parmelia Caperata.
Durante il periodo Luglio-Settembre 1996 sono state esaminate 37 stazioni di campionamento distribuite in maniera uniforme nell'area di indagine intorno alla discarica.
Nell'anno 2000, dopo tre anni di funzionamento dell'impianto, è stato ripetuto il lavoro svolto per valutare un eventuale impatto della discarica sulla qualità dell'aria
Di seguito sono riportate la mappe che illustrano il bioaccumulo dei vari metalli nella due campagne di monitoraggio: