Studio della biodiversità lichenica nel territorio attorno alla discarica del Cassero (Pistoia)
Prima che l'impianto entrasse in funzione, è stato effettuato dall'Arpat Pistoia uno studio multidisciplinare (Biologi, Chimici e Fisici) in cui si è misurato attraverso vari indicatori, la qualità al punto zero del sito studiando l'acqua, l'aria e il suolo del territorio su cui è stata costruita la discarica.
Nell'ambito di questo studio è stato fatto un biomonitoraggio con i Licheni Epifiti come bioindicatori adottando la tecnica della Bioindicazione attraverso l'indice floristico (IAP).
Nell'anno 2000, dopo quattro anni di funzionamento dell'impianto, è stato ripetuto il lavoro svolto per valutare un eventuale impatto della discarica sulla qualità dell'aria
Di seguito sono riportate la mappe che illustrano la biodiversità Lichenica nella due campagne di monitoraggio.
Come emerge dall'osservazione dei risultati, la discarica del Cassero non ha avuto effetto negativo sulla naturalità/alterazione dell'ambiente circostante. L'evoluzione in senso positivo della qualità atmosferica riscontrato nel biomonitoraggio del 2000 è da attribuire al crescente utilizzo di combustibili a minore impatto ambientale che si è verificato negli ultimi anni. Infatti, da un consumo di nafta, cherosene, benzina al piombo che emettono nell'ambiente sostanze nocive come Pb, SO2, NO2 ecc., si è passati ad un incremento, a scapito degli altri combustibili, dell'utilizzo di benzina verde (senza Pb) e metano che ha innescato un processo di ricolonizzazione dei licheni anche in aree dove da tempo se n'era persa la traccia. Il fenomeno, proprio per le caratteristiche biologiche di questi organismi, è lento ma si sta realmente verificando come già dimostrato in diversi altri lavori di biomonitoraggio lichenico anche a livello internazionale.