Laguna di Orbetello
- Descrizione dell'habitat
- Monitoraggio ambientale
- Monitoraggio fitoplancton
- Monitoraggio maleodoranze
- Monitoraggio balneazione
Descrizione dell'habitat
La Laguna di Orbetello è un corpo idrico di transizione (Direttiva 2000/60/CE), riconosciuto come zona umida di interesse nazionale dalla Convenzione di Ramsar (1971), meglio classificato come “lago costiero”. La Laguna di Orbetello - circa 27 km2 con una profondità di 1-2 metri - è costituita da due distinti specchi d’acqua, Laguna Ponente e Laguna Levante, separati tra loro da un tombolo, la cui propaggine è collegata con il promontorio di Monte Argentario mediante un “ponte diga”, in grado di consentire lo scambio d’acqua tra le due lagune.
Il sistema lagunare è separato dal mar Tirreno dal tombolo di Giannella a Nord e quello di Feniglia a Sud. La comunicazione diretta con il mare avviene grazie al canale Ansedonia, per la laguna di Levante, mentre la Laguna di Ponente comunica direttamente con il mare per mezzo del canale Nassa e, indirettamente, con il canale Fibbia, collegato con il tratto terminale del fiume Albegna.
Da anni sono state intraprese azioni e adottate procedure gestionali finalizzate al risanamento della laguna, tra le quali l’incremento dello scambio tra mare e laguna, grazie alla messa in esercizio di idrovore nel periodo primaverile-estivo. Ciò nonostante, la scarsa profondità delle acque e i ridotti scambi con le acque marine, unita a una forte presenza di agenti nutrienti possono determinare una proliferazione algale con distrofie anche gravi, come quelle registrate nell’estate in corso.
Monitoraggio ambientale
Già dal 2013, la Regione Toscana ha affidato ad ARPAT l’attività di monitoraggio sulla Laguna, che viene effettuato in continuo mediante tre sonde multiparametriche e quattro idrometri. L’attività, svolta prevalentemente dal Dipartimento ARPAT di Grosseto, consiste nella validazione dei parametri chimico-fisici delle acque (pH, potenziale redox, ossigeno disciolto, temperatura) registrati dalle sonde multiparametriche, poste all’interno della Laguna di Levante e di Ponente. I quattro idrometri, posti in località Fibbia, Nassa, Diga e Ansedonia, sono dedicati al controllo del livello delle acque lagunari, soprattutto nel periodo del ricambio forzato delle acque.
Dal 15 giugno al 15 settembre viene effettuato una validazione giornaliera dei dati, per monitorare e segnalare le crisi distrofiche in tempo reale.
Le informazioni prodotte dall’Agenzia costituiscono il set di conoscenze scientifiche utili alle Autorità chiamate a decidere le misure necessarie a garantire la salvaguardia della “salute” della Laguna.
I dati del monitoraggio vengono regolarmente pubblicati sul sito Web ARPAT
- banca dati con le misure di pH, temperatura dell’acqua, conducibilità (salinità), potenziale redox e ossigeno disciolto
- bollettino mensile di riepilogo
In aggiunta al monitoraggio ordinario, a seguito della crisi che si è manifestata nel corso dell'estate 2024 sono state messe in atto delle misure di monitoraggio straordinarie.
Monitoraggio fitoplancton
Dal 25 luglio 2024, ARPAT provvede anche alla validazione delle analisi effettuate su campioni di fitoplancton prelevati due volte a settimana dal Comune di Orbetello. Le aree in osservazione sono il centro laguna di Levante, il canale Ansedonia ed il tratto di mare adiacente e a Nord Ovest del suddetto canale (spiaggia Feniglia). I dati osservati sinora evidenziano una composizione microalgale compatibile con la natura dell’ecosistema e l’assenza, a livelli tossicologici significativi, di Ostreopsis ovata e di microrganismi potenzialmente produttori di tossine bioaccumulabili.
Monitoraggio maleodoranze
Il fenomeno distrofico che ha coinvolto entrambi i lati della laguna ha causato la produzione di idrogeno solforato, un inquinante dal tipico odore di uova marce, che si caratterizza per la soglia olfattiva molto bassa.
Dal 7 agosto 2024 è attiva una campagna di monitoraggio relativa a questo inquinante con laboratorio mobile ubicato in zona, I dati disponibili sul sito Web sono
In ambiente acquatico, l’idrogeno solforato si sviluppa in condizioni anaerobiche ad opera di batteri solfato riduttori che, nel processo di mineralizzazione della sostanza organica, utilizzano al posto dell’ossigeno, i solfati. Ciò avviene in presenza di una sovrabbondanza di materiale organico prontamente biodegradabile (ad es. alghe putrescibili) e contemporanea limitata disponibilità di ossigeno disciolto in acqua, non sufficiente a dar luogo alla mineralizzazione con i batteri aerobi che normalmente la governano. L’elevata temperatura delle acque, inoltre, accelera l’attività dei batteri.
Monitoraggio balneazione
Le aree di balneazione prossime alla Laguna sono
Entrambe le aree sono in classe di qualità “sufficiente”, quindi monitorate da ARPAT ogni quindici giorni. In ragione della situazione che si è venuta a creare, è stata aumentata la frequenza dei campionamenti, che sono diventati settimanali. I parametri misurati sono quelli previsti dalla normativa ai fini della balneabilità delle acque (Escherichia coli ed enterococchi intestinali), di natura microbiologica. I dati del monitoraggio, compreso eventuali superamenti dei limiti, seguono la normale filiera di pubblicazione prevista per il monitoraggio della balneazione.
Foto della pagina (escluso autolaboratorio ARPAT): Marco Leporatti Persiano e di Cosimo Vichi