Piano di monitoraggio
ARPAT - insieme alle altre strutture tecniche (Azienda sanitaria e Istituto Zooprofilattico Sperimentale) è stata allertata dalla Regione per l'emergenza dei bidoni tossici.
Nessuna delle strutture regionali ha a disposizione strumenti che consentano di svolgere campionamenti diretti dei fondali in acque molto profonde, come quelle dove si ipotizza si trovi il carico.
Sono state quindi attivate forme di monitoraggio indiretto dell'ambiente che possano evidenziare anomalie significative nella presenza dei metalli pesanti contenuti nel materiale disperso. In particolare:
- Intensificazione del monitoraggio ambientale delle acque marine e costiere routinariamente effettuato da ARPAT:
Da oltre 10 anni ARPAT effettua il monitoraggio dei sedimenti marini (1volta/anno) e della colonna d'acqua (ogni 2 mesi) presso 19 punti di monitoraggio posti tra 500 e 1000 metri dalla costa. Le analisi sono state estese ai metalli pesanti contenuti nel materiale disperso: molibdeno, vanadio, cobalto e antimonio (il nichel viene già monitorato regolarmente). - Caratterizzazione chimica delle sostanze trasportate:
ARPAT collabora con la Capitaneria di porto e con il servizio chimico del porto per migliorare la caratterizzazione chimica delle sostanze trasportate e per verificarne il comportamento in ambiente marino. Per verificare l’esatta natura delle sostanze trasportate e la sua solubilità in acqua di mare, gli eventuali elementi rilasciati e la potenziale tossicità per l’ambiente, la sostanza è stata sottoposta a test di cessione in acqua di mare e a successive analisi, prima presso il laboratorio del Dipartimento ARPAT di Livorno e, successivamente, presso il laboratorio del Dipartimento di Pisa. Le analisi sono state eseguite su campioni di sostanze contenute all’interno dei fusti trasportati dall'Eurocargo "Venezia" prelevati sulla parte di carico giunta a destinazione nel porto di Genova. - Intensificazione dei controlli su alimenti di origine animale, a scopo precauzionale per la salute pubblica
ARPAT, a bordo di un peschereccio della marineria di Viareggio ha effettuato pesca a strascico su un fondale di circa 450 metri, nell'area nella quale è ipotizzata la perdita dei bidoni tossici, circa 10 miglia a Nord Ovest dell'Isola della Gorgona. A bordo dell'imbarcazione è stato effettuato - seguendo le norme comunitarie in materia - il campionamento del pescato, separando le varie specie di pesci, crostacei e molluschi. Successivamente, a terra e insieme con gli operatori della Azienda USL gli esemplari selezionati sono stati predisposti in appositi contenitori e trasferiti all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) di Pisa per le relative analisi