Cosa fa ARPAT - Acque marino costiere
L’attività di ARPAT verso gli ecosistemi marini si realizza principalmente attraverso azioni di monitoraggio riconducibili a indirizzi regionali, nazionali e internazionali in materia di acque marine e di transizione.
Il monitoraggio è assegnato al Settore mare di ARPAT che - grazie alla disponibilità del battello oceanografico POSEIDON, di proprietà dell'Agenzia - effettua il campionamento per il controllo di numerosi parametri e, dopo aver trasferito i campioni ai laboratori ARPAT per le analisi, ne acquisce i risultati ed effettua una lettura ragionata di questa enorme quantità di dati.
L'insieme di queste attività di campionamento e analisi consente quindi di realizzare un controllo costante controllo dell’ambiente acquatico e delle risorse naturali che lo caratterizzano, secondo diversi filoni di attività interconnessi tra loro, che possono essere così sintetizzate:
- Monitoraggio della qualità ambientale della fascia marino-costiera. Svolta a supporto della Regione Toscana e del Ministero dell'Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare, consiste nella raccolta dei parametri chimico-fisici - temperatura, ossigeno disciolto, pH, sostanze chimiche ecc. - e biologici - posidonia, coralligeno, macroalghe, ecc. - ai fini della loro classificazione.
- Monitoraggio della biodiversità marina a supporto della Regione Toscana, del MiATTM e dell’Unione Europea. Tale supporto fornisce indicazioni per gli interventi di protezione dell’ecosistema marino, come l’istituzione dei Siti di Interesse Comunitario a mare, aree protette ecc., nonché di conservazione delle specie.
- Monitoraggio in attuazione alla Marine strategy coerentemente con i programmi e gli standard di monitoraggio previsti in funzione del raggiungimento dei traguardi definiti dalla Direttiva quadro 2008/56.
- Monitoraggio delle risorse ittiche marine a supporto della Regione Toscana, del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Unione Europea.
ARPAT inoltre partecipa a numerosi progetti, tra tutti si ricordano qui per la loro importanza dal punto di vista conoscitivo il progetto BIOMART (BIOdiversità MARina in Toscana),che ha consentito di creare un primo archivio delle conoscenze sulla diversità biologica dei mari della Toscana e il Progetto Transfrontaliero Marittimo Gionha, di cui è stata capofila, che ha avuto come obiettivo generale quello di approfondire le conoscenze degli habitat marini di particolare pregio naturalistico dell’Alto Tirreno - l’“Area specialmente protetta di rilevanza del Mediterraneo”- all’interno del Santuario dei cetacei “Pelagos”.