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Progetto Life Turtlenest
 
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Nidificazione tartarughe marine

Caretta Caretta - neonatiNell’ottobre del 2013, sulla spiaggia di Scarlino a Grosseto, furono avvistati dai bagnanti 22 esemplari di tartaruga Caretta caretta appena nati, che cercavano di raggiungere il mare. Fu la prima segnalazione di nidificazione di questa specie in Toscana, un evento che negli anni successivi sarebbe diventato ricorrente.

Andamento nidificazione in Toscana

Nel 2024 sono stati individuati, al momento, 24 nidi: nella tabella che segue è riportato il dettaglio delle nidificazioni.

Estate 2024 - Nidi di tartaruga marina in Toscana
Data Prov. Comune Spiaggia Data schiusa
* LU Viareggio Bagno Andrea Doria - Torre del Lago 24/08/2024
* GR Grosseto Tenuta S.Carlo-Bocca Ombrone 20/08/2024
08/08/2024 MS Massa Bagno Marisella  
07/08/2024 LI Rosignano Marittimo Santa Lucia, Castiglioncello  
04/08/2024 LU Forte dei Marmi Bagno Onda marina 2  
01/08/2024 LI Capoliveri Spiaggia Vetrangoli  
27/07/2024 MS Massa Bagno La Romanina  
25/07/2024 LI Rosignano marittimo Santa Lucia, Castiglioncello  
23/07/2024 MS Montignoso Bagno Capannina  26/09/2024
22/07/2024 LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  27/09/2024
21/07/2024  MS Forte dei Marmi Bagno S. Camillo  
19/07/2024  LI Bibbona A sud del Fosso delle Tane  04/09/2024
16/07/2024  LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  09/09/2024
14/07/2024  MS Massa Bagno Alcione  07/09/2024
13/07/2024  LI Rosignano Marittimo Santa Lucia, Castiglioncello  26/08/2024
11/07/2024  LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  15/09/2024
07/07/2024  MS Massa Bagno Isa  29/08/2024
04/07/2024  LI S. Vincenzo Rimigliano  20/08/2024
04/07/2024  GR Magliano di Toscana Collelungo  29/08/2024
04/07/2024  LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  09/09/2024
01/07/2024  MS Massa Bagno Associaizone Nautica Ronchi  24/08/2024
20/06/2024  LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  
13/06/2024  LI Campo nell'Elba Pianosa, Cala Giovanna  21/08/2024
01/06/2024  GR Grosseto Roccamare  06/08/2024

 (*) Nido non censito, sono stati avvistati i piccoli durante la schiusa

Nel periodo 2013-2023 in Toscana si sono registrati 52 nidi, sono state deposte complessivamente circa 4600 uova e sono nati 2117 piccoli.

Toscana 2013-2023 - Andamento nidificazione e successo riproduttivo
Anno
Numero nidi Numero Uova Soggetti nati Successo riproduttivo
2013 1 n.d. n.d. n.d.
2014 0 - - -
2015 1 72 63 88%
2016 0 - - -
2017 1 118 103 87%
2018 4 372 130 35%
2019 4 376 169 45%
2020 5 479 134 28%
2021 7 665 344 52%
2022 5 349 148 42%
2023 24 2172 1026 47%
Totale
52 4603 2117
46%

 

Nel corso degli anni oltre ad aumentare in frequenza, la nidificazione sembra spostarsi progressivamente verso Nord sia nella nostra regione che in tutto il Mediterraneo: nel 2021 le tartarughe si erano spinte fin sulla spiaggia del Castelletto di Capo San Donato, a Finale Ligure (SV) e, per quanto riguarda l’Adriatico, a Jesolo (VE) che rimane a tutt’oggi il punto di nidificazione noto più settentrionale del Mediterraneo; per quanto riguarda la Toscana nel 2022 e nel 2023 sono stati registrati nidi in Versilia (Pietrasanta e Forte dei Marmi) e a Marina di Massa.

La nascita delle tartarughe è percepita, nella stragrande maggioranza dei casi, come un evento positivo, indice di spiagge pulite e di un ambiente favorevole a una specie che siamo abituati ad associare a paradisi naturalistici, in cui la pressione antropica è ridotta. In realtà si ritiene che le nidificazioni che si stanno registrando nella parte settentrionale del Mediterraneo, compresa la Toscana, possano essere un effetto dei cambiamenti climatici in corso, in particolare dell'aumento della temperatura dell’acqua marina che, nel bacino mediterraneo starebbe aumentando più velocemente rispetto alla media globale.

Le popolazioni di Caretta caretta erano concentrate, fino a pochi anni fa, nella parte sud-orientale del Mediterraneo, dove avvenivano nidificazioni e riproduzioni, mentre nelle nostre acque si avevano solo presenze di esemplari giovani e sub-adulti. L’aumento della temperatura superficiale del mare, unitamente ad un fenomeno di crescita delle popolazioni di questa specie, sta probabilmente favorendo lo spostamento verso Nord , alla ricerca di nuove zone di nidificazione. Questa ricerca porta le tartarughe a nidificare anche in zone fortemente antropizzate, con presenza di stabilimenti balneari e strutture ricettive in prossimità della spiaggia, traffico nautico e una notevole illuminazione del litorale.

Logo progetto turtlenestUno degli obiettivi del progetto Tutlenest, che si è avviato a gennaio 2023, è proprio quello di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla nidificazione della specie. Realizzato con il contributo del programma Life della Commissione Europea e promosso lungo le coste di Italia, Francia e Spagna, è finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta). Coordinato da Legambiente, il progetto vede la partecipazione di ARPA Toscana, ISPRA, Stazione zoologica Anton Dhorn, Università La Sapienza di Roma, Università di Barcellona, Fundació Universitària Balmes, ENCI, Cest Med, Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia. Nel corso del progetto, che ha una durata di cinque anni, si prevede di monitorare circa ottomila chilometri di coste, che includono 64 aree protette della Rete Natura 2000, e almeno 500 nidi, che verranno osservati e studiati tenendo conto di come l’impatto dei cambiamenti climatici incida sulla scelta del sito di nidificazione da parte delle tartarughe, sulla temperatura di incubazione e sul successo della deposizione delle uova (ovvero quanti piccoli effettivamente nasceranno).

Soprattutto nelle zone a forte vocazione turistica, è importante effettuare azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte ai turisti e ai gestori degli stabilimenti balneari per ridurre il disturbo antropico, coinvolgere le persone nel monitoraggio delle tracce di tartarughe e formare sul campo volontari che diventeranno validi supporti dei tecnici nell’identificazione, protezione e gestione dei nidi.

Riconoscimento delle tracce di nidificazione

Il periodo di nidificazione di Caretta Caretta va da fine maggio ad agosto.. La tartaruga esce dall’acqua per scavare il nido e depositare le uova, solitamente durante la notte, lasciando delle caratteristiche tracce sulla sabbia. In ogni stagione riproduttiva una femmina effettua in media 3 deposizioni ed ogni nido contiene circa 100 uova.

L'avvistamento di una tartaruga in cerca di un punto adatto alla deposizione delle uova, o anche la sola individuazione delle sue tracce, è un evento che appassiona non solo gli studiosi ma anche la stampa e la cittadinanza, tanto che negli anni si sono moltiplicate le iniziative per coinvolgere gli amanti della natura in una rete di volontariato a tutela dei nidi e del loro monitoraggio, che è abbastanza impegnativo.

Esempio di tracce lasciate dalla tartaruga nella sabbiaLa traccia lasciata sulla sabbia dalle tartarughe assomiglia a quella di un piccolo cingolato; nel caso dell’adulto è possibile riconoscere il percorso di andata e ritorno da e verso il mare, che forma una sorta di ferro di cavallo alla cui sommità potrebbe trovarsi il nido.
In caso di avvistamento di una tartaruga sulla spiaggia è bene ricordarsi di restare in silenzio e di non toccarla, fotografandola senza flash e mai frontalmente e senza spaventarla per non interrompere la nidificazione.

Nel caso di ritrovamento di tracce è bene evitare di calpestarle e delimitare provvisoriamente l’area per proteggerla dal passaggio (senza infilare bastoni o altro nella sabbia, che potrebbero danneggiare le uova) e scattare alcune foto:

  • 2 viste d’insieme (una da mare e da terra)
  • 2 sull’asse della linea di costa, cioè con il mare a sinistra e a destra
  • eventuali dettagli dei punti in cui la traccia è interrotta da scavo o sabbia smossa.

Nella APP di ARPAT  è stata aggiunta una funzione per la segnalazione dei nidi di tartaruga marina, realizzata in partnership con l’Osservatorio Toscano Biodiversità: attraverso la funzione "Collabora” l'applicazione consente di scattare fotografie e di georeferenziarle in base alla posizione rilevata dal telefono. Si tratta di uno strumento che si affianca, per il litorale della Toscana, al Numero blu 1530 della Guardia Costiera e realizza una prima ma significativa apertura al monitoraggio collaborativo della popolazione e alla citizen science, ovvero alla partecipazione dei cittadini alle attività di raccolta di dati e produzione di informazioni con l’obiettivo di accrescere contemporaneamente conoscenza e consapevolezza.

Gestione del nido

Nido di tartaruga con protezioneLa presenza di nido e uova verrà accertata dagli organi competenti previa segnalazione al 1530 della Guardia Costriera o tramite la APP di ARPAT e verrannno attuate misure diverse in base al rischio di danneggiamento:

  • delimitazione dell’area, per proteggere la camera delle uova, con una recinzione più o meno completa e solida e/o con aggiunta di rete antipredazione nella sabbia che ricopre il nido;
  • solo se esistono elevatissime probabilità che si realizzino eventi incompatibili con l’incubazione delle uova, il nido può essere traslocato. Si tratta di una pratica che può essere eseguita solo da personale autorizzato dal Ministero dell’Ambiente seguendo le linee guida di ISPRA.. 

In prossimità del nido, a circa 30-40 cm di profondità, viene posizionato solitamente un data logger per la registrazione in continuo della temperatura della sabbia per fare delle stime sul periodo di schiusa e sul sesso. La temperatura registrata, e le sue eventuali fluttuazioni, consentono di fare delle stime sul periodo di schiusa e sul sesso dei nascituri: al di sotto di 29°C nasceranno prevalentemente individui maschi, al di sopra soprattutto femmine.
Le nascite iniziano dopo un periodo variabile tra 45 e 70 giorni dalla deposizione, in funzione della temperatura di incubazione: in prossimità della data stimata di schiusa, può essere realizzzato un corridoio protetto che indirizzi i piccoli verso il mare, schermando eventuali fonti luminose che li possano disorientare. I piccoli non devono essere toccati o manipolati in alcun modo (ci si limita a registrare data, ora e numero di individui) e devono percorrere la distanza che li separa dal mare in totale autonomia, salvo casi eccezionali.
Quando inizia l’emersione dei tartarughini dalla sabbia si registrano la data, l’ora, il numero di individui e la lunghezza di quelli che passano vicino alla cordella. I piccoli non devono essere toccati o manipolati in alcun modo e devono percorrere la distanza che li separa dal mare in totale autonomia, salvo casi eccezionali.
Dopo 3-7 giorni senza emersione di piccoli, si scava il nido per catalogarne il contenuto (uova rotte o danneggiati, piccoli morti ecc..) e la dimensione. Eventuali piccoli vivi vengono misurati e pesati, quindi messi nel corridoio perché raggiungano l’acqua.
Sia lo scavo che l’eventuale aiuto ai piccoli nati (manipolazione) possono essere effettuati solo da personale autorizzato dal Ministero dell’Ambiente.

se non vedi correttamente il video
guardalo nel canale ARPAT su YouTube

 

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