Acque destinate alla vita dei pesci
Il monitoraggio viene effettuato con la rete di monitoraggio VTP
ARPAT effettua un monitoraggio che ha lo scopo di verificare, in alcuni fiumi scelti come rappresentativi dell’intera rete fluviale della Toscana, se le condizioni fisiche, chimiche e idromorfologiche sono idonee alla sopravivenza delle varie specie di pesci.
Il riferimento normativo è D.Lgs 152/06 art. 84 e All. 2 della parte III, sezione B.
Ai fini della vocazione ittica, le acque fluviali sono classificate in due categorie: salmonidi e ciprinidi. Procedendo dalla sorgente alla foce, lungo un torrente, diminuiscono la pendenza, la velocità, la granulometria del substrato, il tenore di ossigeno disciolto, mentre aumentano la temperatura, i sali disciolti, la torbidità.
Per acque a salmonidi si intendono i tratti a monte dei corsi d’acqua, caratterizzati da minori pressioni antropiche, temperature più fresche e migliore ossigenazione, con spiccato carattere torrentizio. Tratti a ciprinidi, invece, sono i tratti fluviali più a valle, dove aumentano le pressioni antropiche e gli effetti climatici, con aumenti di temperatura e torbidità..
Semplificando, nel gruppo dei salmonidi rientrano specie ittiche più pregiate che necessitano di condizioni ambientali più fini e pregiate, a differenza del gruppo dei ciprinidi più adattabili e meno sensibili alle perturbazioni antropiche.
ARPAT insieme alla Regione Toscana ha individuato 100 stazioni di monitoraggio su fiumi e laghi, di cui 39 a salmonidi e 61 a ciprinidi, in cui gli operatori effettuano prelievi mensili; ogni anno i risultati analitici sono elaborati come da normativa per classificare ogni punto come idoneo o non idoneo.
Sono 21 i parametri da misurare (Tab. 1/B dell'All. 2 della parte III, sezione B del D.Lgs. 152/06), di questi alcuni sono considerati inderogabili per dare la conformità al punto: ammoniaca totale, pH, solidi sospesi, nitriti, ossigeno in concentrazione, rame, BOD5, temperatura, zinco.
Nel 2013 sono state effettuate circa 8.500 determinazioni analitiche, comprendendo analisi chimico fisiche e microbiologiche.
L’art 22 punto 3 della WFD 2000/60 prevedeva la sospensione di questa rete di monitoraggio dal 2013: “i seguenti atti sono abrogati 13 anni dopo l’entrata in vigore della presente direttiva” Direttiva 78/659/CEE del Consiglio, del 18 luglio 1978, sulla qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci”. Tenuto conto di quanto espresso nella Direttiva Europea, ARPAT, a partire dal 2014 ha ridotto i punti di monitoraggio della rete vita pesci, eliminando quelle stazioni che sono oggetto di altre tipologie di controllo ambientale.