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Più voci si sollevano per dire no alle centrali a carbone

17/03/2022 07:15

Ambientalisti, imprenditori e tante voci autorevoli chiedono al governo di spingere sulle rinnovabili anche per combattere il riscaldamento climatico

Trattare, trattare e ancora trattare per riportare la pace nel cuore dell'Europa. Questo è l'obiettivo principale.

Nel frattempo, dovendo affrontare la grave crisi energetica che ci si prospetta davanti, il nostro governo propone di riattivare le 6 centrali a carbone presenti in Italia, prima fra tutte quella di La Spezia.

Autorevoli voci, come quella di Edo Ronchi si sono sollevate. Il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile ha espressamente dichiarato la sua posizione in "Contrastare l'aggressione all'Ucraina con il taglio delle importazioni di gas russo, facendo bene anche al clima", articolo pubblicato su La Repubblica - Green and Blue, dove ha proposto di:

  • ridurre i consumi di gas, con la collaborazione attiva dei cittadini e delle imprese
  • varare un programma straordinario di emergenza per la rapida crescita delle rinnovabili per la generazione elettrica
  • imprimere un forte sviluppo della produzione di biogas e di biometano.

Certamente implementare le infrastrutture energetiche e produrre biogas e biometano è una partita che si gioca tra amministratori, nazionali e locali, e imprenditori. Ognuno di noi può comunque dare il suo contributo, riducendo i consumi di energia. Su quest'ultimo aspetto, la cittadinanza può fare molto, mettendo in pratica le buone pratiche nel campo energetico e non solo, che, ogni anno, ormai da 18 anni, promuove anche l'iniziativa M'illumino di meno del programma Caterpillar di Radio2.

ENEA, in occasione della Giornata internazionale del risparmio energetico del 18 febbraio 2022, ha presentato una guida in 20 punti per risparmiare sui consumi e aiutare l’ambiente che contiene anche il decalogo riscaldamento: 10 consigli sull'uso efficiente del riscaldamento da mettere subito in pratica, anche per la semplicità e immediatezza dei suggerimenti.

Anche le tre maggiori associazioni ambientaliste, Greenpeace, WWF e Legambiente, hanno lanciato il loro appello per dire no alla riapertura delle centrali a carbone e per affermare che la vera alternativa sta nelle rinnovabili. Al contempo affermano che non è possibile percorrere la strada del gas naturale italiano, come spiega il WWF in una sua nota e Legambiente nel suo report " L'insensata corsa al gas dell'Italia".

Elettricità Futura, l’organizzazione di Confindustria i cui associati rappresentano il 70% del mercato elettrico italiano, lancia, a sua volta, un appello al governo affinchè opti per le energie rinnovabili, ma in modo più veloce di quanto non si stia facendo. L'obiettivo è quello di autorizzare 60 GW di rinnovabili entro giugno 2022, pari a solo un terzo delle domande di allaccio già presentate a Terna.

Nella conferenza stampa il Presidente di Elettricità Futura, Re Rebaudengo, indica "la soluzione strutturale all'emergenza caro energia" e dichiara a Rai News 24 che sono le "Rinnovabili l'arma italiana contro Putin".

Il Presidente di Elettricità Futura non  propone solo di autorizzare 60 GW di rinnovabili entro giugno 2022 ma anche di

  • aumentare la produzione di biometano da 1 miliardo di metri cubi/anno a 10 miliardi di metri cubi, utilizzando la frazione organica dei rifiuti urbani, industriali e agricoli
  • installare 12 GW di eolico, idroelettrico, bioenergie e altre fonti, oltre a 48 GW di fotovoltaico che richiederebbero una superficie pari a 48.000 ettari.

Molto quindi c'è da fare e il tempo stringe, la lotta alla guerra come quella al cambiamento climatico, richiedono di agire tempestivamente, non si può perdere altro tempo.

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