Trasformare i sistemi alimentari per raggiungere tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Il 23 settembre 2021 il Food Systems Summit delle Nazioni Unite che intende realizzare progressi su tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, attraverso un approccio che sfrutti il legame tra i sistemi alimentari e le sfide globali, come la fame, il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza
"Un sistema alimentare ben funzionante può aiutare a prevenire i conflitti, proteggere l'ambiente e garantire salute e mezzi di sussistenza a tutti": con queste parole António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha rivolto l’appello ai leader mondiali in vista del vertice in programma il prossimo 23 settembre, invitandoli a prendere "impegni ambiziosi per alimentare la speranza di un futuro migliore”.
Il Summit segue quasi due anni di confronti che hanno coinvolto più di 40.000 persone in tutto il mondo, con lo scopo di condividere bisogni, sfide e idee per un sistema alimentare più sostenibile, resiliente ed inclusivo. L'obiettivo del vertice è quello di realizzare progressi su tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, attraverso un approccio che sfrutti il legame tra i sistemi alimentari e le sfide globali, come la fame, il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza, perché, come afferma ancora Guterres, “è inaccettabile che la fame sia in aumento in un momento in cui il mondo spreca più di 1 miliardo di tonnellate di cibo ogni anno. È tempo di cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo, anche per ridurre le emissioni di gas serra. Trasformare i sistemi alimentari è fondamentale per raggiungere tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Come famiglia umana, un mondo libero dalla fame è il nostro imperativo”.
Questi mesi di confronto hanno confermato che tutti, ovunque, devono agire e lavorare insieme per trasformare il modo in cui il mondo produce, consuma e pensa al cibo. Il termine "sistema alimentare", al centro del summit, si riferisce infatti all’insieme di attività coinvolte nella produzione, nella lavorazione, nel trasporto e nel consumo di cibo.
La salute dei sistemi alimentari influenza profondamente la salute del nostro corpo, così come la salute del nostro ambiente, delle nostre economie e delle nostre culture. Troppi sistemi alimentari mondiali, però, sono fragili, e il disordine che ne consegue minaccia l’istruzione, la salute e l’economia, così come i diritti umani, la pace e la sicurezza.
Come fare per cambiare rotta? Gli scienziati concordano sul fatto che sia necessario trasformare i nostri sistemi alimentari e così fare anche progressi verso tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
Nel corso del processo che ha portato al vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, sono emerse cinque aree di azione su cui lavorare per accelerare la realizzazione dell'Agenda 2030 attraverso i sistemi alimentari:
- Nutrire tutte le persone, quindi porre fine alla fame e tutte le forme di malnutrizione e ridurre l'incidenza delle malattie non trasmissibili, consentendo a tutti di essere nutriti e in salute. Quest'area punta anche a lavorare per costruire la domanda da parte dei consumatori di cibo prodotto in modo sostenibile, rafforzare le catene locali, migliorare la nutrizione e promuovere il riutilizzo e il riciclaggio delle risorse alimentari, soprattutto tra i più vulnerabili.
- Potenziare le soluzioni produttive basate sulla natura, quindi ottimizzare l'uso delle risorse ambientali nella produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti, riducendo così la perdita di biodiversità, l'inquinamento, l'uso dell'acqua, il degrado del suolo e le emissioni di gas serra.
- Costruire la resilienza a vulnerabilità, shock e stress, quindi garantire la continua funzionalità di sistemi alimentari sostenibili in aree soggette a conflitti o disastri naturali. L'obiettivo è garantire che tutte le persone all'interno di un sistema alimentare siano in grado di prepararsi, resistere e riprendersi dall'instabilità e aiutare le persone a partecipare a sistemi alimentari che, nonostante gli shock e i fattori di stress, garantiscano sicurezza alimentare e nutrizione.
- Promuovere mezzi di sussistenza equi, lavoro dignitoso e comunità responsabili, quindi eliminare la povertà promuovendo un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti gli attori lungo la catena del valore alimentare, riducendo i rischi per i più poveri, consentendo l'imprenditorialità e affrontando l'accesso iniquo alle risorse e la distribuzione del valore.
- Garantire mezzi di attuazione, quindi aiutare i paesi ad accedere ad iniziative e risorse in materia di finanza, governance, scienza, conoscenza, innovazione, tecnologia e dati.
In questi due anni sono state generate, da esperti e parti interessate, 2.200 idee, che sono state raggruppate in un menu di 59 cluster di soluzioni che possono essere prese in considerazione dai paesi e da altri attori in risposta al loro particolare contesto e priorità.
Iniziativa che va nella stessa direzione quella di ASviS e la piattaforma Prima observatory on innovation (Poi) del Santa Chiara Lab – Università di Siena che hanno raccolto buone pratiche e progetti della società civile in merito ai sistemi alimentari sostenibili. I risultati di questa raccolta saranno presentati durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile nel corso dell’evento “Il Food systems summit 2021: implicazioni per l'Italia” il 30 settembre presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Per aggiornamenti ed approfondimenti consulta il sito Web del Food Systems Summit delle Nazioni Unite