ASviS: proposte per il nuovo piano di ripartenza e resilienza - PNRR
Lo studio dell’ASviS valuta, alla luce dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza, proposta dal precedente Governo e avanza proposte che potranno essere tenute in considerazione anche nell'attuale fase di revisione del Piano, per indirizzare tutte le risorse in un’ottica di sviluppo sostenibile
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha predisposto un suo documento di valutazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) elaborato dal precedente Governo (Governo Conte), in data 12 gennaio 2021, mostrandosi molto critica rispetto a quanto proposto. Ora sappiamo che questo documento è oggetto di nuova valutazione e rielaborazione ma può essere utile ricordare la posizione dell’Alleanza in merito alla transizione verde, tema di particolare attenzione per le Agenzie Ambientali, come la nostra.
A tale proposito, AsviS ricordava che nel PNRR e nella Legge di Bilancio mancava una visione strategica e dei progetti in grado di rispondere alle sfide climatiche con il livello di ambizione richiesto dall’Accordo di Parigi ed in linea con i nuovi target europei. Risultavano altresì assenti i temi fondamentali della tutela e ricostituzione del capitale naturale italiano, della biodiversità e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Non risultavano inoltre presenti misure che indichino obiettivi concreti e misurabili per l’implementazione del sistema delle Aree Protette e i progetti di ripristino degli ecosistemi naturali, la tutela delle risorse idriche e iniziative concrete in difesa del mare e di protezione dall’inquinamento.
Risultava poi assente una concreta attenzione allo sviluppo delle indispensabili conoscenze scientifiche per affrontare le sfide ambientali e al nesso con l’interesse primario di proteggere prosperità economica, benessere e sicurezza sociale.
L'ASviS consigliava di proiettarsi al 2030 seguendo le indicazioni della nuova Strategia europea per la biodiversità, ripristinando gli ecosistemi degradati al 2030 in una misura almeno del 30%, per dare concretezza all’obiettivo di “progredire verso un modello di crescita rigenerativa che restituisce al Pianeta più di quanto prende”, recentemente proposto dalla Commissione europea.
Un punto di criticità importante, secondo ASviS, riguardava le azioni per il clima, dove parevano privilegiati i vecchi progetti, destinando fondi insufficienti alla transizione. Questo è particolarmente evidente per le fonti di energia rinnovabili, ormai in stasi da cinque anni, e per le emissioni climalteranti, per le quali il Piano non sembra in grado di indirizzare investimenti adeguati verso la decarbonizzazione di industria, edilizia e trasporti.
Positive, invece, le misure per incentivare la mobilità elettrica pur in assenza di un piano generale per i trasporti e la logistica di riferimento per pianificare la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione del settore dei trasporti.
Infine nel PNRR risultava assente anche una strategia per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio e un piano per Taranto.
Speriamo che nella nuova elaborazione del PNRR, i suggerimenti proposti dall’Alleanza nel suo documento “Il piano nazionale di resistenza e resilienza, la legge di bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile. Esame dei provvedimenti e situazione dell'Italia rispetto ai 17 obiettivi dell'Agenda 2030“ siano tenuti in considerazione e possano contribuire alla presentazione di un piano in grado di innescare il cambiamento di cui abbiamo bisogno, auspicato anche a livello europeo.
Scarica "Il piano nazionale di resistenza e resilienza, la legge di bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile. Esame dei provvedimenti e situazione dell'Italia rispetto ai 17 obiettivi dell'Agenda 2030" proposto da ASviS