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Qualità dell'aria: quali le possibili misure di risanamento

Il contributo del Direttore generale di ARPAT alla presentazione del rapporto qualità dell’aria edizione 2023 del SNPA

18/03/2024

Il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini, ha partecipato alla presentazione del rapporto qualità dell'aria edizione 2023 del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente venerdì 15 marzo a Torino, portando il suo contributo alla sessione di approfondimento sulle misure di risanamento.

Le norme nazionali affidano alle regioni e alle province autonome la valutazione e la pianificazione finalizzate a conoscere il contesto territoriale, identificare le misure più efficaci per il rispetto dei valori di qualità dell’aria ed assicurarne l’attuazione. Il ruolo dell’azione regionale ha pertanto un’importanza centrale nel processo di risanamento della qualità dell’aria e oggi gran parte delle Regioni stanno adottando misure per la riduzione dell'inquinamento atmosferico, tra cui la mobilità sostenibile, gli incentivi per il rinnovo parco-auto, nonché misure per il risparmio energetico e l'efficientamento energetico degli edifici e misure per ridurre le emissioni in campo agricolo e industriale.

“L’impegno messo in campo dalle istituzioni e anche quello delle Agenzie ambientali che supportano gli stessi enti nella pianificazione e valutazione di queste misure - ha dichiarato il Direttore generale - è destinato a crescere nel prossimo futuro. In un quadro, infatti, in cui gli obiettivi rispetto ai livelli di qualità dell'aria ottimali per la tutela della popolazione sono sempre più sfidanti, si prospetta un’azione sempre più incisiva a causa del cambiamento climatico che ci alza ulteriormente l'asticella. I cambiamenti climatici hanno infatti estremizzato i fenomeni stagionali, ad esempio il regime delle piogge non ha più una distribuzione temporale stagionale, ma è ormai caratterizzato da fenomeni temporaleschi di breve durata, ad alta intensità e molto concentrati. La mancanza di piogge costanti, che contribuirebbero a ripulire l’aria, combinata al riscaldamento degli strati superficiali dell’atmosfera ed all’aumento della pressione atmosferica, determinano uno schiacciamento al suolo degli “spessori atmosferici più inquinati” con conseguente peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo.”

“Fermo restando che le soluzioni strutturali necessarie per ridurre l’inquinamento atmosferico vanno trovate ai vari livelli di governo - ha proseguito il Direttore - sarà importante sempre di più incentivare anche la comunicazione e la sensibilizzazione verso i cittadini, il cui ruolo attivo può giocare un compito importante nelle sfide che ci attendono. La nuova frontiera dei rilevatori a basso costo, ad esempio, che nascono spesso per iniziativa di gruppi di cittadini organizzati e sensibili al tema, se inseriti all'interno dei monitoraggi ufficiali, possono dare un contributo significativo soprattutto perché aiutano ad accrescere la consapevolezza del problema. L’inquinamento atmosferico e le sue implicazioni in campo sanitario devono infatti diventare concetti interiorizzati e per questo dobbiamo puntare su un’attività di informazione e educazione mirate sin dall’età scolare: la strada non può che essere questa. L’impegno dell’Agenzia nei prossimi anni sarà incentrato a fare rete con altri soggetti istituzionali per promuovere l’educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado”.

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