Piombino (LI): abbattimento ciminiere ex centrale ENEL
ARPAT presente all'abbattimento delle ciminiere
Martedì, 29 ottobre 2024, i direttori generale e tecnico di ARPAT, accompagnati dalla responsabile del dipartimento di Piombino, hanno presieduto all’abbattimento delle due ciminiere dell’ex centrale Enel di Piombino, dismessa dal 2015
L’area dove erano collocate le due torri, alte quasi 200 mt, abbattute con cariche esplosive, è inserita all’interno di una porzione di territorio che è oggetto di riqualificazione urbana e verrà trasformata in un polo per il turismo sostenibile.
L’intervento è stato progettato nei minimi dettagli per garantire la massima sicurezza di tutte le operazioni di preparazione e brillamento delle cariche esplosive, allo stesso tempo, sono state adottate tutte le misure di mitigazione dei principali disturbi prodotti nelle aree circostanti. Il progetto, infatti, è stato preventivamente esaminato da ARPAT, che ha ritenuto le misure di mitigazione proposte per l’abbattimento delle polveri, costituite da barriere di acqua azionate da microesplosivo e canon fog, idonee a contenere le polveri in un’area ristretta. Inoltre, l’Agenzia ha fornito indicazioni di dettaglio per lo svolgimento del monitoraggio del rumore, aspetto che è stato affrontato in relazione all’impatto con l’avifauna che orbita nell’oasi limitrofa all'ex centrale, ed anche per la successiva analisi dei materiali prodotti dalla demolizione, con particolare riferimento alla presenza di fibre vetrose.
Pietro Rubellini, direttore generale di ARPAT, ha sottolineato che “L’operazione, eseguita da ditte specializzate, è il frutto di un percorso avviato nel 2023 tra la società incaricata del progetto di riqualificazione territoriale ed ARPAT, che, nel rispetto del ruolo istituzionale di controllo assegnato dalla legge, ha garantito che la progettazione e l’attuazione dell’abbattimento delle torri avvenisse riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente, come è evidente anche dalle immagini. Il primo obiettivo statutario dell’Agenzia è quello della tutela e della preservazione dei comparti ambientali. Non possiamo intervenire con la repressione solo dopo che i danni si sono verificati ma è nostro compito cercare di prevenirli. Sulla scorta delle indicazioni dell’UE, gli enti di controllo dovrebbero svolgere un’attività di accompagnamento delle aziende nel percorso di adeguamento dei propri progetti, in modo da garantire la massima conformità normativa rispetto alla tutela ambientale”.