"Navi di Maggio" torna a Livorno per la Giornata europea del mare
ARPAT ha partecipato all’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole livornesi con visite al nuovo catamarano Polaris e laboratori didattici sull’ecosistema marino
Si è svolta martedì 7 maggio al porto di Livorno l’iniziativa "Navi di Maggio” un appuntamento, consolidato da anni, rivolto agli studenti delle scuole cittadine che hanno avuto l’opportunità di visitare alcune imbarcazioni dotate delle più moderne strumentazioni tecnologiche per la salvaguardia dell’ambiente marino-costiero e di partecipare ai laboratori didattici ambientali allestiti presso la Fortezza Vecchia.
L’evento rientra nell’ambito del programma della Giornata europea del mare -"Italian Port Days" con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'importanza degli oceani e dei mari, coinvolgendo in particolare i giovani ed è stato organizzato dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale in collaborazione con Capitaneria di Porto di Livorno, ARPAT, Guardia di Finanza, CNR-IBE, ISPRA, Vigili del Fuoco, Consorzio Castalia, F.lli Neri, l'Impresa Tito Neri, Labromare e Porto di Livorno 2000.
Durante la mattina un centinaio di studenti dell'Istituto Nautico "Cappellini", della Scuola primaria "Razzauti"e della Scuola Secondaria di secondo grado "Michelangelo" si sono alternati per visitare il Polaris, la nuova imbarcazione oceanografica di ARPAT e le altre imbarcazioni dedicate a servizi di controllo e sicurezza in mare e nel porto di Livorno.
A piccoli gruppi i ragazzi sono saliti a bordo del nuovo catamarano Polaris, appositamente progettato per il monitoraggio scientifico del mare, ed hanno visto le strumentazioni e le attrezzature specialistiche (ROV, sonde parametriche, telecamera filoguidata, il Multi Beam Echo Sounder e il Side Scan Sonar) che i biologi marini del Settore Mare dell’Agenzia utilizzano per svolgere le attività di monitoraggio, controllo e campionamento previste dalla Marine Strategy sulle acque marine e costiere della Toscana, comprese le isole dell’Arcipelago, anche tramite immersioni subacquee.
Sono state illustrate agli studenti le finalità dell’attività di indagine sulle matrici biologiche e chimiche per rilevare ad esempio i contaminanti nella colonna d’acqua, negli habitat pelagici, nei sedimenti costieri e anche per indagare le specie bentoniche protette e mappare le condizioni dell’habitat coralligeno, delle praterie di Posidonia oceanica nonché per il campionamento delle microplastiche e dei rifiuti flottanti in mare, dove la presenza di rifiuti plastici è in costante aumento.
Dopo la visita delle imbarcazioni gli studenti hanno partecipato alle attività dei laboratori didattici allestiti da ARPAT e da CNR-IBE nel suggestivo salone Canaviglia della Fortezza Vecchia.
I biologi marini del settore mare di ARPAT hanno predisposto due laboratori dedicati a Posidonia oceanica e al Santuario Pelagos “la casa dei cetacei”.
Nel tavolo dedicato alla Posidonia oceanica i ragazzi hanno interagito con il biologo per comprendere il suo ruolo fondamentale. La Posidonia non è un’alga, ma una pianta marina endemica del Mediterraneo che forma estese praterie ed è un’infaticabile produttrice di ossigeno, rifugio di numerose specie di animali e barriera naturale contro l’azione erosiva del mare. Gli studenti hanno potuto osservare in che modo ARPAT provvede a monitorare lo stato di salute delle praterie di posidonia nel mare toscano.
Infine è stato sottolineato il ruolo importante delle foglie di posidonia, che troviamo spesso accumulate sulle nostre spiagge, non rappresentano né un rifiuto, né un segno di degrado, ma oltre a rallentare l’azione erosiva del mare sono indice di un’alta qualità ambientale segnalando la presenza e la vicinanza di rigogliose praterie di questa pianta marina.
Per stimolare la partecipazione dei ragazzi non sono mancati momenti di gioco con quiz sull’ecosistema marino e sulla biodiversità.
L’altro tavolo è stato dedicato al Santuario Pelagos la “casa dei cetacei”, area protetta di cui fa parte tutta la Toscana, e alle specie che lo popolano. Con entusiasmo i ragazzi hanno ascoltato la biologa marina che illustrava le varie specie dei grandi cetacei marini e tartarughe e hanno potuto toccare con mano alcuni loro reperti ossei recuperati in questi anni lungo le spiagge toscane da ARPAT, a supporto della rete regionale dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità.
Gli studenti sono rimasti particolarmente sorpresi nello scoprire come la tartaruga Caretta caretta negli ultimi anni stia nidificando sempre di più sulle spiagge della nostra regione. Per questo motivo l’Agenzia, insieme ad altri partner, sta partecipando ad uno specifico progetto europeo Life Turtlenest per implementare la protezione dei siti di nidificazione e sensibilizzare anche i turisti e bagnanti a migliorare la conservazione di questa specie di tartaruga marina.
La galleria di immagini della giornata (link esterno al canale flickr di ARPAT)
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