La tartaruga liuto in Toscana, rara ma non troppo
La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) recuperata il 7 agosto a Viareggio è sicuramente un animale marino raro per le nostre acque e rappresenta una segnalazione molto interessante, ma non è il primo caso registrato in Toscana
L’esemplare che è stato trovato morto a circa 2 miglia dalla spiaggia di levante a Sud del porto di Viareggio, su un fondale di circa 15 m di profondità, era una femmina lunga 1,90 m e pesava 230 kg (il record mondiale era un esemplare lungo 2,56 m per 916 kg di peso).
La grande tartaruga è stata recuperata dalla Guardia di Finanza e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio-Toscana (IZSLT) di Pisa ha effettuato un esame anatomo-patologico sull’esemplare ed analisi su alcuni campioni, gli esiti dei quali non sono attualmente ancora disponibili.
Questa specie di tartaruga, la più grande al mondo, è ampiamente distribuita in tutti i mari, da quelli freddi del Nord a quelli tropicali, ma entra nel Mediterraneo solo saltuariamente, durante i suoi lunghissimi spostamenti, forse alla ricerca del cibo. E’ una specie protetta, inserita nell’Annesso I della CITES (Convenzione di Washington) e considerata vulnerabile per la lista rossa IUCN, anche se alcune sottopopolazioni sono gravemente minacciate, come quelle presenti nell’Oceano Indiano o minacciate nel nord Atlantico.
In Toscana, dal 1990 ad oggi, ARPAT ha già registrato 10 segnalazioni (5 esemplari morti e 5 vivi): in un caso si è trattato di uno spiaggiamento, in 4 casi si è trattato di una cattura accidentale da parte di attrezzi da pesca (2 morti e 2 sono stati liberati), 2 sono stati solo avvistati in spostamento mentre in altri 2 casi si trattava di animali morti in mare aperto. Nella parte più settentrionale della nostra regione segnaliamo uno spiaggiamento a Torre del Lago nel 1991, una cattura a Forte dei Marmi nel 1998 ed una cattura a Carrara nel 2015.
Dato che si ciba principalmente di meduse e tunicati, è possibile che questo esemplare di Viareggio, così come forse accaduto in precedenza in altri casi, abbia seguito la grande abbondanza di meduse (soprattutto della specie Rhizostoma pulmo, il cosiddetto polmone di mare) segnalata in queste settimane in varie zone nelle acque del Tirreno settentrionale e Mar Ligure.
In questi stessi primi giorni di agosto, nell’ambito delle attività della rete regionale di recupero di animali spiaggiati e catturati dell’Osservatorio Toscano Biodiversità (OTB), ARPAT ha registrato, oltre alla grande tartaruga liuto ed alcuni nidi di Caretta caretta, anche lo spiaggiamento di ben 4 esemplari di delfini tursiopi (Tursiops truncatus) morti:
- una femmina (2,87m per 130kg) recuperata a Vada (Rosignano M.) il 4 agosto scorso, che è in corso di analisi da parte dei veterinari dell’IZSLT di Pisa;
- 1 piccolo esemplare (circa 1 m di lunghezza e 20 kg di peso) di maschio a Tirrenia (Pisa) ed 1 grosso maschio a Quercianella (Livorno) il 6 agosto;
- 1 a Piombino l’8 di agosto.
Questi ultimi 4 ritrovamenti si aggiungono agli 11 esemplari di tursiopi spiaggiati dall’inizio del 2024 (tutti morti), alle 4 stenelle (Stenella coeruleoalba), alla balenottera comune (Balaenoptera physalus) di Talamone (24/7), allo zifio (Ziphius cavirostris) all’Isola d’Elba (22/5) ed altri 4 delfini non determinati.