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Il clima in Italia 2023 – Focus sull’alluvione in Toscana

ARPAT è intervenuta al convegno nel focus dedicato al tema delle alluvioni presentando un contributo sull'evento alluvionale del 2 novembre 2023 in Toscana

11/07/2024

ARPAT ha partecipato giovedì 11 luglio, alla presentazione on line del Rapporto SNPA “Il clima in Italia 2023" organizzato da ISPRA. Obiettivo del convegno è stato quello di mettere in luce l’importanza, nel contesto dell’attuale crisi climatica, delle informazioni idro-meteo-climatiche a livello nazionale e sovranazionale e di evidenziare la collaborazione esistente tra il Sistema SNPA e gli altri soggetti istituzionali, nazionali e locali, competenti per norma nel monitoraggio idro-meteorologico e marino.

Nell’ambito del Focus dedicato al tema delle alluvioni, l’intervento dell’ing. Stefano Santi (ARPAT) si è concentrato sul ruolo di ARPAT in occasione dell’evento alluvionale del 2 novembre 2023 in Toscana.

L’Agenzia è stata attiva, fin dal manifestarsi dell’evento, partecipando, insieme ad altri soggetti istituzionali, alla cabina di regia istituita dalla Regione Toscana, e contribuendo alla redazione delle ordinanze di carattere ambientale. In primis, ha ricordato l’ing Santi, le istituzioni hanno definito la priorità degli interventi da realizzare: protezione idraulica dei fiumi esondati, rimozione dei fanghi dalle varie arterie, allocandoli in aree di deposito, raccolta dei rifiuti costituiti dai materiali alluvionati, allontanamento delle acque e sedimenti presenti nei locali pubblici e nelle abitazioni private.

Successivamente ARPAT ha svolto un ruolo di primo piano nella gestione dei materiali derivanti dall’alluvione, in particolare:

  • Rifiuti ingombranti, RAEE, autoveicoli, etc…
  • Sedimenti (acque e limi pompate esclusivamente dalle abitazioni private)
  • Fanghi palabili di origine fluviale costituiti da detriti depositati sulle aree di viabilità, cortili, piazzali
  • Materiali derivanti da frane e smottamenti che sono stati immediatamente riutilizzati.

Una fattispecie particolare è stata quella dei fanghi palabili che hanno subìto una diversa gestione in funzione delle caratteristiche e delle esigenze di utilizzo, ad esempio i fanghi puliti alla vista e prossimi ad aree di fiumi e torrenti sono stati riutilizzati per rifacimento di argini, mentre i fanghi asportati dalle strade sono stati collocati in aree di stoccaggio e suddivisi per qualità (puliti alla vista, contenenti materiali antropici in misura ridotta, provenienti da aree industriali, etc.); quelli puliti alla vista sono stati utilizzati per il ripristino degli argini. I sedimenti, che poi erano le acque di garage e scantinati di aree esclusivamente residenziali sono stati pompati e riversati nel reticolo idrografico (nei fiumi da cui le acque erano esondate).

Occasioni di confronto su questi temi sono estremamente utili perché i cambiamenti climatici stanno modificando pesantemente i fenomeni meteorologici: siccità ed eventi meteo estremi sono due facce della stessa medaglia ed occorre mettere in atto strategia di adattamento.

Merita, infine ricordare che sulla base dei dati preliminari del Rapporto Clima, il 2023 risulta essere stato il secondo anno più caldo di tutta la serie dal 1961, dopo lo scorso 2022, con una anomalia della temperatura media di +1.07°C rispetto alla media climatologica 1991-2020. Il 2023 è stato il decimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma. E la Toscana non sfugge a questa tendenza.

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