Vai ai contenuti. | Spostati sulla navigazione

Sei in: Home Notizie Comunicati stampa 2023 Goletta verde: ARPAT partecipa alla presentazione dei dati di Legambiente

Dove Siamo

 

Goletta verde: ARPAT partecipa alla presentazione dei dati di Legambiente

Goletta Verde, la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste italiane, ha presentato il 5 luglio a Firenze i dati del monitoraggio delle acque toscane

05/07/2023

Alla conferenza stampa erano presenti oltre a Fausto Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente Presidente e direttore di Legambiente Toscana, Stefania Di Vito dell’Ufficio scientifico anche Pietro Rubellini, Direttore generale ARPAT, Marcello Mossa Verre, Direttore tecnico ARPAT e Maurizio Arcidiacono, Responsabile Conou Coordinamento Area Nord-Ovest.

È una fotografia istantanea quella presentata da Legambiente, come hanno precisato De Vito e Gasperini, da cui emerge un quadro critico perché l’80% dei campioni esaminati risulta oltre i limiti di legge, come precisato da De Vito e Gasperini. “Bisogna segnalare, che i prelievi sono stati effettuati tra il 19 e e il 21 giugno, e in alcune zone, fino ad alcuni giorni prima dei prelievi è piovuto in maniera persistente. Ciò ha provocato, molto probabilmente, lo scarico diretto nei corsi d’acqua degli scolmatori di piena senza passare dagli impianti di depurazione. Si tratta di una concausa che non giustifica le forti criticità riscontrate”.

“ L’obiettivo delle analisi di Goletta Verde è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva o assente depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, principali veicoli dell'inquinamento che arriva in mare. Per questo motivo, - precisano i rappresentanti di Legambiente - i campionamenti di Goletta Verde non si possono né vogliono sostituire i dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti, nello specifico ARPAT, unico che può determinare la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo”.

“Dei 20 punti campionati 17 erano foci di fiumi o torrenti - dichiara Stefania Di Vito, ufficio scientifico Legambiente- “Questo dato conferma che nel Paese esiste un deficit depurativo che si evidenzia nei corsi d’acqua e che si aggrava in situazioni metereologiche di pioggia persistente”.

Sul tema degli effetti del cambiamento climatico si è soffermato Rubellini, direttore generale di ARPAT, evidenziando come l’esperienza di queste ultime stagioni e la comparazione dei dati ARPAT sui vari comparti ambientali, in particolare le acque, correlati con quelli del "Laboratorio di Meteorologia Modellistica Ambientale" (LaMMA), ci ha mostrato come si debba imparare a convivere con questi nuovi fenomeni caratterizzati da eventi improvvisi, intensi e localizzati, che non costituiscono più un’eccezione come nel passato e richiedono, oggi, una pianificazione di interventi strutturali.

La fotografia di Legambiente è stata scattata in un periodo in cui, anche ARPAT, in alcune località, ha rilevato alcune criticità sulla balneazione. La maggior parte dei divieti, infatti, dipende dalla presenza di acque contaminate veicolate a mare da piccoli corsi d’acqua (fossi, torrenti, ecc.) che, a loro volta, sono interessati da scarichi civili e/o industriali. “Il rapporto tra clima e risorsa idrica in generale è un tema cruciale per ARPAT: rispetto al comparto delle acque sotterranee, il cambiamento climatico si manifesta principalmente con periodi di magra che obbligano ad intercettare le acque profonde dove sono stati accumulati inquinanti fossili; mentre sulle acque superficiali sono le precipitazioni, di forte intensità e breve durata, a provocare erosioni di sedimenti oppure a fare un effetto pistone sugli inquinanti che vanno ad accumularsi in zone di calma, come ad esempio sugli acquiferi carsici. Il tema degli impatti dei cambiamenti climatici sui corpi idrici e di conseguenze sulle acque marino-costiere deve costringere tutti quanti noi, dalle istituzioni ai cittadini, a trovare e mettere in atto soluzioni che ci permettano di adeguare a nuovi regimi idrologici così da limitare e prevenire questi impatti e garantire il massimo della resilienza rispetto agli effetti del cambiamento climatico”.

Il Direttore tecnico ing. Marcello Mossa Verre, interpellato sul ruolo dell’Agenzia, ha ricordato che il monitoraggio da parte dell’Agenzia andrà avanti fino al 30 settembre ed è finalizzato a garantire la balneabilità per la fruizione ludica e in sicurezza di cittadini e turisti.

Per la stagione 2023 sono state proposte e, successivamente ad un confronto con i Comuni, individuate con DDRT 5281/2023, n. 276 aree di balneazione, che sono oggetto di periodico monitoraggio da parte di ARPAT.

Nella campagna 2023, dall’analisi dei dati del monitoraggio ARPAT, aggiornati al 19 giugno, risulta il seguente quadro:

  • 38 campioni con valori superiori ai limiti del DM 30/03/2010 (fuori norma), cioè il 4.8% del totale dei prelievi effettuati (tra programmati e supplettivi);
  • 29 aree interessate da fuori norma per complessivi 26.2 km di costa.

La variabilità delle situazione meteo-climatica, sta determinando quest’anno un’evidente situazione di fragilità del sistema, che, se confermata nei prossimi anni, potrebbe provocare una tendenza ad un peggioramento delle condizioni di qualità delle acque.

“Pur restando la Toscana una delle regioni che si caratterizzano per un'eccellente qualità delle acque di balneazione, molti sono i fattori che evidenziano la fragilità di un sistema in disequilibrio, tra cui, in questa stagione, l’eccezionalità di piogge improvvise, intense e localizzate, che stanno creando problemi a tutto il sistema di collettamento e depurazione delle acque reflue, - ha affermato Mossa Verre - che lungo la costa toscana soffre da tempo di varie criticità, tra cui commistione fognature bianche e nere ed abusivismi. In questo contesto, il compito dell’Agenzia, oltre al monitoraggio delle acque marino costiere è quello di informare le autorità competenti per gli eventuali divieti in caso di superamento dei valori e di garantire, attraverso le pagine del sito WEB dedicate alla balneazione e la newsletter di ARPAT, la massima trasparenza nei confronti dei cittadini in merito ai rischi per la salute umana”.

Giunta alle 37esima edizione, anche quest’anno Goletta Verde pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la lotta alle illegalità e la salvaguardia della biodiversità, che per questa edizione ha visto la partecipazione anche del Consorzio Nazionale Oli Usati (CONOU).

Tutti i soggetti presenti hanno, infatti, convenuto sulla necessità di effettuare uno screening, una sorta di tagliando, dei fattori su cui incide il cambiamento climatico.

Il CONOU sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, - ha precisato Arcidiacono, - “nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario, con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto - altamente pericoloso se non gestito correttamente - si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti”.

Azioni sul documento
Strumenti personali