ARPAT: esito dell’attività di controllo sul fiume Sieve e sui torrenti Anguidola e Rimotoso nel territorio mugellano
Gli eventi meteorologici di giugno, caratterizzati da forti piogge, hanno determinato un importante dilavamento di ampie aree coltivate poste nelle vicinanze dei corsi d’acqua, Sieve, Anguidola e Rimotoso, le cui acque hanno assunto un colore opalescente oggetto di controllo da parte del personale del settore Mugello di ARPAT
Nei giorni scorsi, il Comune di Scarperia e San Piero ha segnalato ad ARPAT che le acque del fiume Sieve e di altri corsi d’acqua del territorio mugellano si presentavano opalescenti e con visibili sedimenti di colore chiaro nell’alveo. A seguito della richiesta, il personale del servizio Mugello ha effettuato controlli lungo i corsi d’acqua interessati.
Per quanto riguarda il fiume Sieve, è emerso che il deposito di sedimenti di colore chiaro era visibile dalla confluenza con il torrente Anguidola verso valle, in particolare tale deposito di sedimenti chiari risultava consistente nel tratto di fiume compreso tra l’area posta all’altezza della passerella pedonale degli impianti sportivi di San Piero a Sieve ed il ponte sulla S.P. 551 Traversa del Mugello. Con riferimento, invece, ai tratti dei torrenti Anguidola e Rimotoso, il personale dell’Agenzia ha rilevato, su entrambi i lati dei torrenti, ampie superfici coltivate di recente semina, prive di copertura vegetale. Vista la forte pendenza di porzioni di terreni lungo i due corsi d’acqua, è stata accertata la presenza di depositi di sedimenti, sempre di colore chiaro, con ristagno di acqua opalescente dello stesso colore del sedimento presente nel letto di entrambi i torrenti ispezionati.
C’è da aggiungere che, nei tratti di visionati, il personale dell’Agenzia non ha rilevato la presenza di scarichi e lavorazioni in alveo che possano aver dato origine al fenomeno segnalato dagli enti locali. È da escludere, quindi, che il fenomeno di torbidità dell’Anguidola abbia avuto origine dal dilavamento dei siti di conferimento di terre e rifiuti, provenienti dai cantieri NODAVIA di Marticcioli e Campati. Infatti, dagli accertamenti eseguiti non sono risultate lavorazioni in corso in tali aree ed i siti appaiono totalmente ricoperti da vegetazione erbacea/arbustiva.
In base a quanto emerso dalla verifica dei luoghi, è possibile affermare che gli eventi meteorologici di forte intensità, verificatisi a giugno, abbiano provocato il dilavamento dei terreni seminati, con conseguente distruzione della semina, di tutte le opere di regimazione dei campi, e ulteriore dilavamento di grandi quantità di terra che è defluita nel torrente, con ostruzione di vari guadi presenti e ripristinati solo di recente.
La situazione riscontrata in questi giorni è analoga a quella rilevata nei medesimi luoghi nel 2019.