ARPAT partecipa al lutto per la scomparsa di Lario Agati, primo Direttore tecnico dell’Agenzia
Il cordoglio del Direttore generale Pietro Rubellini
Venerdi 13 maggio ci ha lasciato Lario Agati, 86 anni, che ha ricoperto l’incarico di direttore tecnicodal 1996, anno di istituzione dell’Agenzia, fino al 2005. Insieme ad Alessandro Lippi, primo direttore generale dell’Agenzia, è stato tra i padri fondatori di ARPAT e per quasi un decennio ha impostato l’indirizzo tecnico dell’Agenzia toscana.
Impegnato politicamente e culturalmente, Agati si è caratterizzato per il rigore e per lo spessore professionale, ricoprendo per lungo tempo anche il ruolo di Presidente dell’Ordine dei Chimici della Toscana. Ironico ed arguto, era un convinto sostenitore della professione del chimico, ma è sempre stato aperto, nel suo ruolo di direttore tecnico, a riconoscere l’importanza della multi-disciplinarietà delle funzioni finalizzata alla protezione ambientale.
Unanimemente riconosciuto per le qualità professionali, Agati, prima dell’esperienza di ARPAT,
aveva seguito il caso dello stoccaggio e smaltimento dei rifiuti del cargo Karin B, che trasportava rifiuti in parte tossico-nocivi (1988) e l’esplosione di un reattore della fabbrica Mas di Pistoia, che produceva laminati per elettronica (1994). Nell’ambito del gemellaggio tra ARPA Toscana con ARPA Sicilia, ricoprì poi il ruolo di consulente nell’ambito della bonifica dei siti contaminati di Priolo (SR).
Laureato in chimica, proveniva dall’allora Servizio Multizonale di Prevenzione dell’Unità sanitaria Locale, ma fu tra i primi a riconoscere l’importanza e l’urgenza della modernizzazione dei controlli ambientali, dopo il referendum del 1993 che portò a separare i controlli ambientali dalla gestione delle aziende sanitarie ed alla costituzione delle agenzie regionali per l’ambiente. Obiettivo del referendum era quello di togliere la responsabilità dei controlli ambientali alle Unità sanitarie locali – che lo esercitavano attraverso i presidi multizonali di prevenzione - per affidarle ad un apposito “Servizio nazionale di protezione ambientale”, articolato in un’Agenzia centrale ed in agenzie regionali. Si creò in questo modo un vuoto di competenze che fu colmato dal Parlamento con la Legge 21 gennaio 1994 n. 61 di conversione del decreto legge 496/93, che affidò ad apposite agenzie regionali, i compiti relativi alla vigilanza e controllo ambientale in sede locale.
La Toscana fu tra le prime regioni ad istituire, con la legge regionale n. 66/1995 (riformata poi con L.R.T. 30/2009), l’Agenzia regionale di Protezione Ambientale della Toscana. Accanto alle funzioni tradizionali di "controllo e vigilanza", la legge affidava al "sistema delle agenzie ambientali" nuovi compiti di monitoraggio, elaborazione e diffusione dei dati ambientali nonché di elaborazione e proposte tecniche.
Lario Agati, insieme al direttore Alessandro Lippi, comprese immediatamente la valenza strategica di sottrarre alla logica “sanitaria” le tematiche ambientali per inquadrarli nel più complesso ambito della protezione ambientale, tanto che fin dalla metà degli anni ‘90, l’Agenzia toscana deteneva una sorta di primato nel contesto nascente del sistema di protezione ambientale nazionale.
Il Direttore Pietro Rubellini, esprime, a nome di tutto il personale dell’Agenzia, il cordoglio alla
famiglia, ricordando che quando lui stesso, muoveva i primi passi nell’ambito della ricerca
ambientale, ebbe l’opportunità di conoscere ed apprezzare le doti di Lario Agati, tra cui lo spessore culturale e scientifico e la passione per la professione di chimico.