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Esiti dei controlli ai depuratori nel territorio di Arezzo
Tutti gli impianti di depurazione rispettano la normativa e garantiscono la qualità dei reflui scaricati nelle acque superficiali
Gli impianti di depurazione presenti nel territorio aretino e soggetti a controllo da parte del Dipartimento ARPAT di Arezzo sono complessivamente 25.
Il personale ha effettuato ispezioni a tutti i depuratori presenti nel territorio di propria competenza, fatta eccezione per quelli più piccoli, ovvero a servizio di un numero di abitanti equivalenti inferiore ai 2000 abitanti equivalenti, nonostante l'emergenza Covid, sono stati realizzati tutti i controlli programmati, tranne per Tonacato.
Per gli impianti di depurazione sono stati eseguiti un totale di 37 campionamenti del refluo in uscita di cui 2 sono risultati non conformi. Entrambi riguardano lo stesso impianto, il depuratore di Ponte a Chiani dove è stato accertato il superamento dei parametri rame e zinco, in violazione della normativa vigente, prontamente segnalati alle autorità competenti.
Come già accaduto anche per l’anno precedente, il gestore Nuove Acque ha inviato puntualmente le segnalazioni relative alla presenza di reflui anomali derivanti da alcune aree industriali servite dai depuratori e caratterizzati da concentrazioni elevate di metalli e altre sostanze tipiche delle lavorazioni orafe e affini, che potrebbero compromettere l’efficienza depurativa degli impianti stessi, prevalentemente in riferimento a questo impianto.
Si è evidenziato che le segnalazioni relative al 2020 risultano sensibilmente diminuite rispetto agli anni precedenti grazie a un efficace monitoraggio delle fognature delle aree industriali interessate.
Nella tabella sono indicati:
- gli impianti di depurazione presenti nel territorio aretino e controllati dal Dipartimento ARPAT di Arezzo
- il numero di ispezioni e il numero di campionamenti, per la verifica della qualità dei reflui scaricati nelle acque superficiali, secondo quanto stabilito dalla tabella 1 e tabella 3 dell’allegato 5 alla parte terza del D.Lgs 152/06
- la conduzione degli stessi.
Nelle ultime colonne, invece, sono riportati gli esiti dei controlli, indicando le eventuali violazioni penali e/o amministrative.
L’attività ispettiva di ARPAT è finalizzata a verificare la qualità dei reflui scaricati nelle acque superficiali e la conduzione degli stessi. I reflui, dopo trattamento, vengono scaricati nelle acque superficiali e devono rispettare quanto indicato dalla normativa, in particolare i limiti contenuti nelle tabelle 1 e 3 dell’allegato 5 alla parte terza del D.Lgs 152/06.
La Regione Toscana, con delibera della Giunta Regionale Toscana, ha individuato gli impianti di trattamento dei reflui urbani, gestiti dal sistema idrico integrato che ricadono in area sensibili, in relazione alla rimozione percentuale del carico di Azoto Totale e Fosforo Totale.
Nello specifico, si distingue elenco degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane
- dell’area sensibile e relativo bacino drenante - Tabella B - ( art. 21 ter, comma 3 lettera a della L.R. 20/2006);
- idonei a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di rimozione di cui al comma 2 dell’art 106 del D.Lgs n. 152/2006 selezionato in attuazione del comma 3, lettera c) dell’art 21 ter dell’21 ter, comma 3 lettera a) della L.R. 20/2006 - Tabella C
- provenienti da agglomerati ubicati all’interno della limitazione territoriale del bacino drenate, che rispondono alle condizioni di cui alla lettera e) del comma 3 dell’art 21 ter della L.R. 20/2006 - Tabella D
Di seguito, invece, si riporta la tabella con le informazioni riguardanti
- i tempi di trattamento
- i punti di scarico degli impianti di depurazione (scarico depurato e scarico bypass) georeferenziati
- il corpo recettore finale, per ciascun impianto.
La tabella comprende anche alcuni impianti inferiori ai 2.000 AE (trattamenti appropriati), oggetto di controllo nel corso del 2020.
Oltre ai controlli di ARPAT, anche i gestori degli impianti di depurazione sono chiamati a svolgere un’attività di controllo sulla qualità di quanto scaricato nelle acque superficiali.
Nel corso del 2020, infatti, le due società che operano sul territorio provinciale di Arezzo, Nuove Acque e Publiacqua, hanno effettuato agli impianti di depurazione che trattano più di 2000 abitanti equivalenti, i controlli delegati relativamente ai parametri COD, BOD5 e SST (tab 1 allegato 5 alla parte terza del D.Lgs 152/06) oltre agli autocontrolli per la verifica del rispetto dei limiti di cui alla tabella 3 del decreto sopra citato.
Testo di Rossana Lorenzini in collaborazione con il settore Informazione e comunicazione.
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