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Giovedì 13 maggio 2021

La finanza sostenibile come leva della transizione all'idrogeno


La Tassonomia europea per la finanza sostenibile fornisce la prima guida su cosa significhi sostenibilità nell’ambito delle attività finanziarie ed economiche

Il presente articolo, ed uno successivo che sarà pubblicato prossimamente, prende spunto dal seminario “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica”, promosso dal “Il sole 24 ore”.

Il criterio della Tassonomia

Si tratta di un sistema di classificazione pensato per fornire alle imprese e agli investitori un linguaggio comune per individuare le attività economiche che possono definirsi pienamente ecosostenibili.

La tassonomia consentirà agli investitori di reindirizzare gli investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili e sarà determinante per rendere l'UE climaticamente neutra entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 dall'accordo di Parigi.

Risale allo scorso anno la pubblicazione del report finale sulla “Tassonomia UE” delle attività economiche sostenibili, redatto dopo oltre un anno di lavoro dal Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG): il gruppo di esperti composto da 35 membri ed oltre 100 consulenti, incaricati dalla Commissione europea di fornire le proprie raccomandazioni riguardo le nuove normative per una finanza sostenibile.

Compito del TEG è stato quello di individuare le attività economiche in grado di contribuire a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050 ed i relativi criteri di selezione. Il documento intitolato “Tassonomia” redatto il 67 pagine di sommario è corredato di 600 allegati tecnici per classificare i principali settori economici (70), in base alla loro capacità di mitigare o adattarsi ai cambiamenti climatici:

  • quelli già ambientalmente sostenibili (low carbon),
  • quelli che inquinano, ma di cui non si può fare a meno, ed a cui si chiede di fare il possibile per migliorare (transition verso un’economia ad emissioni zero ma che ancora non si possono definire zero carbon),
  • quelli che sono utili alle altre due categorie abilitanti (enabling), che consentono quindi ad altre attività di avere performance low carbon o una significativa riduzione delle emissioni.

Per ognuno sono stati previsti rigidi criteri per verificarne la sostenibilità.

La Tassonomia, ovvero il “vocabolario” della sostenibilità ambientale sarà un riferimento per il mondo della finanza responsabile al fine di indicare quanto sostenibile sia effettivamente un investimento. Gli istituti di credito di ogni ordine e grado dovranno fornire informazioni riguardo l’attinenza alla tassonomia dei prodotti che intenderanno offrire. Con una gamma di obblighi diversi a seconda del tipo di indicazione sulla sostenibilità che accompagna il prodotto, a seconda che sia sull’intero fondo o strategia, su una parte di esso o essa o sia più generalista.

Per ogni prodotto, l’operatore del mercato finanziario, a partire dal 31 dicembre 2021, sarà tenuto a dichiarare in che misura gli investimenti proposti sono allineati alla Tassonomia, espressa in percentuale dell’investimento, del fondo e del portafoglio.

La Tassonomia sarà anche il riferimento per l’attribuzione degli incentivi europei, permettendo ai governi nazionali di stabilire gli incentivi alle aziende green. In tal senso la Commissione Europea ha applicato le linee guida della Tassonomia al programma Invest EU proprio per indirizzare gli investimenti europei. Le società quotate e con oltre 500 dipendenti saranno tenute a fornire informazioni sulle loro attività in riferimento alla Tassonomia al fine di dichiarare il proprio impatto sull’ambiente.

Sono 70 le attività considerate dalla Tassonomia, dall’agricoltura alla produzione di energia, dallICT (Information & Comunication Technology), al comparto manifatturiero, dai trasporti alle costruzioni. Si tratta, precisa il TEG, di settori che producono il 93% delle emissioni inquinanti europee. Alcune sono attività inquinanti, ma, possiamo affermare necessarie al sistema economico, come ad esempio i trasporti urbani, la generazione di energia elettrica, la produzione di cemento o di acciaio tutti settori “hard to abate” dove a tutt’oggi risulta difficile abbattere le emissioni nocive. Attività che, secondo il gruppo di esperti, non possono essere cancellate dall’oggi al domani “solo” per il loro impatto negativo sull’ambiente. Per queste attività il TEG ha stabilito dei criteri che ne dimostrino i miglioramenti.

Il 31 dicembre 2021 il primo blocco di criteri tecnici di selezione delle attività da considerare sostenibili diventerà operativo. Da quel momento chi proporrà investimenti sostenibili e responsabili (SRI) dovrà indicare la percentuale di allineamento alla tassonomia del proprio portafoglio investito.

condutture M.jpgFinanziabilità dell’Idrogeno

Al fine di poter utilizzare il moltiplicatore bancario nelle iniziative industriali riguardanti l’idrogeno e nell’ambito di queste, valutare la presenza di requisiti verdi secondo il criterio appena descritto della Tassonomia, il settore bancario è coinvolto nella gestione ed allocazione dei fondi che l’Europa è in procinto di stanziare con il Recovery and Resilience Facility che rappresenta lo strumento chiave del Next Generation EU per dare supporto agli investimenti pubblici ed alle riforme di rinnovamento a questi collegati.

Nel valutare un investimento, sempre più frequentemente, vengono presi in considerazione anche i cosiddetti criteri ESG.  Criteri che si utilizzano in ambito economico per analizzare un investimento non solo da punto di vista puramente economico, ma anche aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.

Le tre lettere dell’acronimo ESG si riferiscono a :

  • Environmental, che riguarda l’impatto su ambiente e territorio;
  • Social, che comprende invece tutte le iniziative con un impatto sociale;
  • Governance, che riguarda aspetti più interni all’azienda e alla sua amministrazione.

Tenere in considerazione questi aspetti permette di misurare le capacità delle imprese nell’aderire a quegli standard che sono ormai considerati necessari per uno sviluppo sostenibile ed etico.
Questi criteri consentono, inoltre, di formulare una classifica delle aziende che meglio si adattano rispettando questi tre parametri. Le aziende non si valutano più semplicemente osservando la loro capacità di produrre denaro, ma anche nel produrre risultati etici, come l’inclusione sociale o la protezione dell’ambiente.ESG M.jpg

Per aiutare il comparto industriale nello sforzo alla transizione verde per quanto riguarda l’idrogeno è necessario che agli istituti di credito venga assegnato e messo a loro disposizione un “capital relief” (alleggerimento dei requisiti patrimoniali ) – afferma Mauro Micillo del Gruppo San Paolo. Questo indica che i soggetti economici pubblici e privati che vorranno avviare il processo di transizione all’idrogeno, se in possesso di alcune caratteristiche/requisiti previsti dalla Tassonomia, saranno finanziati ma con esborsi minori a carico delle banche.

Quanto sopra, unito all’abbondanza di liquidità che la Banca Centrale Europea, in questo momento storico, sta attuando, potrebbe causare un effetto volano per la messa a terra degli investimenti necessari. Tre sono gli elementi che gli istituti di credito valuteranno in capo al soggetto richiedente i fondi per realizzare la transizione:

  • la prevedibilità dei flussi di cassa;
  • l’orizzonte temporale della messa a terra degli investimenti;
  • una definizione, attraverso la Tassonomia, che aiuti gli istituti di credito ed i soggetti regolatori ad attribuire alle banche un incentivo per operare un’adeguata distribuzione di capitali necessari a garantire un efficace effetto leva.

Il sistema finanziario nazionale in questo particolare momento economico dispone di una visione privilegiata di quelle che sono le possibile dinamiche di ripresa da avviare e su cui far leva per accelerare gli investimenti per la transizione alle energie rinnovabili e sostenibili.


Al seminario hanno partecipato: Roberto Cingolani – Ministro della Transizione Ecologica, Laura A. Villani – Manging Director & Partner Boston Consulting Group, Francesco Starace – CEO e Direttore Generale Enel, Claudio Descalzi CEO ENI, Marco Alverà – CEO Snam, Fabrizio Di Amato – Presidente di Maire Tecnimont, Mauro Micillo – Responsabile divisione IMI Corporate & Investiment Banking di Intesa San Paolo, Nicola Monti CEO Edison, Stefano La Porta – Presidente ISPRA , Pirroberto Folgiero – CEO Maire Tecnimont, Ugo Salerno – Chairman e CEO di RINA.

Per approfondimenti:

La strategia sull'idrogeno e la transizione energetica

Next Generation Italia, il Piano per disegnare il futuro del Paese


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