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L'intervista a Gianluca Cavicchioli di Confagricoltura Toscana

16/01/2025 11:00

Gianluca Cavicchioli risponde ad alcune domande su cambiamento climatico e agricoltura

L'intervista a Gianluca Cavicchioli di Confagricoltura Toscana

Gianluca Cavicchioli ospite della Direzione generale di ARPAT

Abbiamo rivolto alcune domande a Gianluca Cavicchioli di Confagricoltura Toscana per comprendere quale fosse la posizione della sua associazione rispetto ad alcuni temi che interessano l'agricoltura, in particolare quello che riguarda gli effetti del cambiamento climatico su questo comparto produttivo.

La prima domanda che gli abbiamo fatto riguarda il rapporto tra agricoltura e nuove tecnologie (irrigazione di precisione, coltivazione idroponica e simili), chiedendo al nostro ospite di illustrarci i vantaggi e l'applicazione delle nuove tecnologie nell'agricoltura della nostra regione.

Nel video la risposta di Cavicchioli:

se non lo vedi correttamente
guardalo nel canale ARPAT su YouTube

L'intervista si è poi snodata su questioni legate alla capacita della nostra regione di affrontare gli effetti del cambiamento climatico e sul rapporto tra diverse generazioni di agricoltori e agricoltrici e sul loro modo di affrontare il cambiamento in atto.

Confagricoltura, il mondo agricolo, in generale, sta monitorando quali coltivazioni si mostrano più resilienti ai cambiamenti climatici e quali, al contrario, sembrano soffrire particolarmente il caldo o l’eccessiva pioggia o le gelate primaverili, riducendo le rese? Ci sono studi, progetti, lavori che certificano come sti mutando il mondo agricolo a livello nazionale ma anche regionale per effetto dei cambiamenti del clima?

Le nostre coltivazioni hanno sempre avuto una certa resilienza, proprio perché sono colture mediterranee, che da sempre affrontano difficoltà climatiche. Oggi, questi fenomeni si sono estremizzati e creano molti disagi, mettendo a dura prova il mondo agricolo. In questa situazione, conta molto ottimizzare l’uso dei dati. L’esperienza degli ultimi anni, in particolare ultimi due anni, ha consentito di avviare un nuovo approccio molto più dinamico. La siccità degli ultimi anni, ad esempio, ha messo a dura prova l’agricoltura tanto che gli agricoltori hanno modificato i protocolli operativi. Questo dinamismo ha consentito alle imprese agricole di resistere e di garantire la presenza dei prodotti agricoli sui mercati.

Come le nuove generazioni di agricoltori e agricoltrici interpretano e, di conseguenza, agiscono rispetto ai problemi determinati dal cambiamento climatico?  

Gli agricoltori di diverse generazioni rappresentano il connubio tra tradizione e innovazione. I giovani apportano entusiasmo, vivacità e curiosità, sono un “motore” per la ricerca in grado di percorrere nuove strade e aprire nuovi orizzonti. Al tempo stesso, serve anche un po' di avvedutezza, del resto la tradizione di oggi è stata l’innovazione del tempo passato.

Bisogna avere più coraggio nelle scelte dal punto di vista politico, amministrativo e imprenditoriale oltre alla capacità di rimanere determinati, anche se talvolta questo atteggiamento per le imprese non è facile. Le imprese agricole hanno bisogno di essere accompagnate nel percorso teso a raggiungere obiettivi significativi.  

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