Migliorare la conoscenza dell'ambiente e l'efficienza dei processi di tutela attraverso la ricerca scientifica
L’Agenzia impegnata in attività di ricerca in collaborazione con gli atenei toscani e in progetti finanziati da risorse comunitarie in sinergia con Regione, amministrazioni locali ed enti di ricerca
Con l’istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, nel 2016, l’attività di ricerca e sperimentazione scientifica e tecnica diviene compito istituzionale e funzione fondamentale delle agenzie ambientali e in tal senso ARPAT non solo garantisce la propria partecipazione alle attività promosse dal Sistema, ma da alcuni anni ha attivato alcuni protocolli con le tre Università toscane (Firenze, Pisa e Siena) per attività di ricerca applicata finalizzate al miglioramento della conoscenza e della protezione ambientale.
Nell’ambito di questi protocolli quadro, ARPAT è attualmente coinvolta in alcuni progetti di ricerca in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze riguardanti:
- lo studio della contaminazione della falda di Prato e la definizione delle aree e dei valori di fondo del percloroetilene, finalizzato – tra l’altro - ad approfondire i meccanismi di distribuzione e il comportamento della sostanza contaminante nello spazio e nel tempo e le variabili che ne influenzano i processi di diffusione;
- lo studio dei meccanismi e le vie di infiltrazione di materiali in sospensione negli acquiferi carsici del massiccio delle Alpi Apuane, con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sulle modalità con le quali si verificano i fenomeni di inquinamento da marmettola;
- lo sviluppo tecnico scientifico di un piano di indagine del Fiume Paglia e dei suoi affluenti per la verifica dello stato di contaminazione da mercurio.
Con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze e il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze è in atto un accordo riguardante l’esecuzione di attività di caratterizzazione delle emissioni odorigene attraverso la creazione di profili analitici caratteristici.
Con il Dipartimento di Fisica e astronomia dell'Università degli studi di Firenze un accordo di ricerca riguarda invece la determinazione delle sorgenti di particolato in aria ambiente.
È infine in corso una collaborazione tecnico-scientifica con il Sistema Museale dell’Università degli Studi di Firenze per l’esecuzione delle attività di monitoraggio e classificazione della fauna ittica nei corsi d’acqua toscani.
La necessità di metodiche avanzate di controllo e monitoraggio e della promozione di soluzioni di mitigazione innovative trova un utile supporto anche in progetti di ricerca finanziati da risorse comunitarie e nazionali (Life, Horizon 2020, Interreg, Piano Nazionale per gli investimenti Complementari - PNC), che sono realizzati in sinergia con la Regione, le amministrazioni locali e gli enti di ricerca.
ARPAT, a tal proposito, nel 2025 continuerà a svolgere i progetti già attivi e finanziati ovvero:
- PNRR Ambiente e Salute SalPIAm (Sostenibilità per l'ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia) sul rumore e l’inquinamento atmosferico nei porti, che riguarda, tra gli altri, il Porto di Piombino;
- Interreg marittimo Italia-Francia CLASTER (CompatibiLitÀ e SosTEnibilità Rumore portuale) sul rumore portuale, che interessa il porto di Marina di Pisa ed altri fuori dai confini toscani;
- Life SILENT (Sustainable Innovations for Long-life Environmental Noise Technologies) sul rumore delle infrastrutture di trasporto e delle possibili mitigazioni nei casi di concorsualità tra diversi soggetti;
- Horizon Europe – ONE BLUE (Integrated approach to assess the levels and impact of cONtaminants of Emerging concern on BLUE health and biodiversity modulated by climate change drivers) sui contaminanti in ambiente marino.
Si prevede, inoltre, di partecipare alle call di tali programmi per le materie di interesse dell’Agenzia, garantendo continuità nell’azione di miglioramento della conoscenza sull’ambiente e dell’efficienza dei processi di tutela.
Nel 2025 saranno portati avanti anche i seguenti progetti:
- Programma di promozione di attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica, nonché di coordinamento dell’attività di raccolta, di elaborazione e di diffusione dei dati al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza, finanziato dal MASE, che coinvolge il SNPA per la parte relativa alla valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici, la cui conclusione è stata prorogata a marzo 2025;
- Life TURTLENEST, co-finanziato dall'Unione Europea e coordinato da Legambiente, con l'obiettivo principale di conservare e proteggere la tartaruga marina Caretta Caretta dalle minacce legate al disturbo antropico nei siti di nidificazione del bacino del Mediterraneo occidentale;
- Studio e monitoraggio dell’ambiente marino finanziato dal MITE nell’ambito delle attività previste dalle direttive Marine Strategy e Habitat;
- Sviluppo e implementazione di due specifici programmi operativi pilota per la definizione di modelli di intervento integrato salute-ambiente-clima in siti contaminati selezionati di interesse nazionale, nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) e riguardanti, rispettivamente, la coppia di SIN di Massa Carrara e Orbetello, e quella di Livorno e Piombino;
- Life SECURDOMINO, dedicato alle problematiche di security e scenari incidentali connessi, presso gli impianti industriali rientranti nella Direttiva Seveso, che proseguirà fino al 30 settembre 2025, insieme all’Università di Pisa.
Infine, nel 2025 ARPAT sarà capofila del progetto strategico Interreg Marittimo denominato "EPIC, Un marE PrIvo di plastiCa" finalizzato al recupero del materiale plastico prima della trasformazione in microplastiche. L'obiettivo più alto è quello di promuovere la transizione verso un'economia circolare.
Ad alcuni progetti sopra menzionati sarà prossimamente dedicata una specifica notizia di approfondimento.