L’UE punta alle energie rinnovabili e all’efficientamento energetico
L’Unione europea soddisfatta per l’impegno globale assunto a Dubai di triplicare la potenza installata in energie rinnovabili e raddoppiare efficienza energetica entro il 2030
Tra gli aspetti positivi, non molti, che derivano dall’accordo finale della COP28, tenutasi a Dubai, possiamo annoverare l'impegno ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica. Infatti, nel documento conclusivo, le parti, a livello globale, si impegnano a triplicare la capacità globale di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030, imprimendo un forte impulso all’uscita dai combustibili fossili.
Questo era uno degli obiettivi della Commissione europea, che nel comunicato stampa del 30 novembre 2023, alla vigilia dell’apertura della COP di Dubai, puntava l’attenzione su
- triplicare la capacità mondiale di energia rinnovabile e raddoppiare i tassi di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030;
- raggiungere un accordo sull'eliminazione graduale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento;
- assicurare che il consumo di combustibili fossili raggiunga il picco prima del 2030;
- eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o la transizione giusta.
Nel discorso del 2 dicembre 2023, la Commissione richiamava quanto già detto nell'aprile 2023, in occasione del forum energia e clima delle principali economie, dove, ringraziando l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea) e l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) per il supporto tecnico-scientifico, aveva affermato la necessità di sviluppare le energie rinnovabili, e riferire gli sviluppi ed i risultati raggiunti in occasione delle prossime COP.
Gli obiettivi globali di triplicazione, definiti al 2030, prevedono un’installazione di almeno 11 TW di nuova potenza ed un tasso di miglioramento annuale dell'efficienza energetica pari al 4%, ovvero il doppio dell’attuale 2%. Questo sosterrà la transizione verso un sistema energetico decarbonizzato, eliminando gradualmente i combustibili fossili non soggetti ad abbattimento del carbonio. La presidente Von der Leyen ha, inoltre, annunciato un contributo finanziario dell’UE di 2,3 miliardi di euro per i prossimi due anni, provenienti dal bilancio dell’UE, per sostenere la transizione energetica all'interno dell’UE e a livello globale.
I più recenti dati Eurostat sulla penetrazione delle energie rinnovabili nel mix energetico continentale aggiornati al 2022, con il dettaglio per ogni Stato membro dell’UE, mostrano che la quota di fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia a livello UE ha raggiunto il 23% nel 2022. Rispetto al 2021, questo rappresenta un aumento di 1,1 punti percentuali, ma la strada verso gli obiettivi europei al 2030 è ancora lunga.
La situazione dei diversi Paesi è molto differente: lo Stato più virtuoso sotto questo profilo è la Svezia, che copre il 66% dei propri consumi con le fonti rinnovabili. Dopo la Svezia, troviamo Finlandia (47,9%), Lettonia (43,3%) e Danimarca (41,6%). Seguono l’Estonia (38,5%), il Portogallo (34,7%) e l’Austria (33,8%), mentre l’Italia si trova con il 19% al 18° posto in classifica, ampiamente al di sotto della media europea del 23%. Le percentuali più basse per il consumo di energie rinnovabili sono quelle raggiunte da Irlanda (13,1%), Malta (13,4%), Belgio (13,8%) e Lussemburgo (14,4%). In totale, 17 dei 27 membri dell’UE hanno segnalato quote inferiori alla media UE nel 2022.
Quanto all’installazione di nuovi impianti rinnovabili, l’Europa dal 2004 al 2022 ha più che raddoppiato la diffusione delle fonti pulite nel proprio mix energetico. Ora lo stesso sforzo dovrà concentrarsi in soli 6 anni, quelli che ci separano dal 2030, per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica.
La direttiva Red III, approvata lo scorso anno, ha rivisto al rialzo l'obiettivo dell'UE per il 2030 in materia di energie rinnovabili dal 32% al 42,5%, con l’ambizione di arrivare al 45%, in modo da contribuire a frenare la crisi climatica in corso e allo stesso tempo ridurre la dipendenza dalle fonti estere di combustibili fossili e quindi, di conseguenza, il costo energetico per famiglie e imprese. I Paesi dell'UE devono quindi intensificare gli sforzi per rispettare collettivamente il nuovo obiettivo per il 2030, che richiede un aumento della quota di fonti energetiche rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell'UE di quasi 20 punti percentuali.
All’Italia, sotto questo punto di vista, servirebbero circa 12 GW di nuovi impianti rinnovabili l’anno, mentre non si arriva neanche alla metà; nel corso del 2022 le installazioni si sono infatti fermate ad appena 2,2 GW.
Dati più recenti, aggiornati al 2023, sono quelli raccolti e pubblicati i primi giorni dell’anno dall’Agenzia Internazionale per l’Energia nel suo rapporto Renewables 2023, da cui emergono segnali incoraggianti: la capacità mondiale di generare elettricità da fonti rinnovabili si sta espandendo più rapidamente che in qualsiasi altro momento degli ultimi tre decenni e ci sarebbe quindi una reale possibilità di raggiungere l'obiettivo di triplicare la capacità globale entro il 2030, come definito dalla COP28.
Nel 2023, la quantità di capacità di energia rinnovabile aggiunta ai sistemi energetici di tutto il mondo è cresciuta del 50%, raggiungendo quasi 510 gigawatt (GW), con il solare fotovoltaico che rappresenta i tre quarti delle aggiunte a livello mondiale. La crescita maggiore si è registrata in Cina, ma anche in Europa, Stati Uniti e Brasile l'aumento della capacità di produzione di energia rinnovabile ha raggiunto i massimi storici.
Il rapporto mostra che, in base alle attuali politiche e condizioni di mercato, la capacità globale di energia rinnovabile dovrebbe crescere fino a 7.300 GW nel periodo 2023-28. Il solare fotovoltaico e l'eolico rappresentano il 95% dell'espansione, con le rinnovabili che supereranno il carbone per diventare la principale fonte di produzione di elettricità a livello mondiale entro l'inizio del 2025.
Si prevede in particolare che la diffusione del solare fotovoltaico e dell'eolico onshore, fino al 2028, sarà più che raddoppiata negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, in India e in Brasile, rispetto agli ultimi cinque anni.