L'informazione ambientale, patrimonio del Sistema Nazionale di Protezione ambientale
Il 9 ottobre 2024, a Roma, si è tenuta la country visit dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, un’occasione anche per riflettere sul valore del dato ambientale per la costruzione delle politiche comunitarie, nazionali e locali
La Commissione UE, con il suo nuovo mandato, punta ad implementare molti temi ambientali, come: economia circolare, chimica verde, industria pulita, economia sostenibile e circolare ma anche transizione ecologica, resilienza idrica, protezione della biodiversità, della natura e dell’acqua, perdita di suolo, erosione. Tutti temi che si intrecciano con le competenze non solo dell’Agenzia europea dell’ambiente ma anche di Ispra e delle Agenzie nazionali, che rappresentano stakeholders con cui la Commissaria europea per l’ambiente dovrà dialogare costantemente per rendere possibile una corretta applicazione della normativa europea nei singoli paesi membri.
Una delle maggiori sfide che ci giungono dall’UE è quella di raccogliere un numero sempre maggiore di dati e renderli fruibili per fare fronte alle sfide sociali, ambientali ed economiche poste dall’Europa, contribuendo, così, a creare una società più sana e più prospera. L’ottavo programma ambientale UE delinea un sistema di politica ambientale fortemente decentrato, come il nostro Sistema agenziale, nato nel 2016, che vede 21 agenzie dislocate nei territori regionali, e Ispra, lavorare insieme seppure con compiti diversi. Da qui la necessità di creare una governance multilivello: locale, regionale, nazionale e unoniale, che, sia in grado di fare scelte coerenti.
Per “disegnare” politiche forti e coerenti sono necessari i dati, che il Sistema nazionale protezione ambientale (SNPA) raccoglie quotidianamente. Questi risultano fondamentali per adottare politiche coerenti ed in grado di soddisfare le esigenze specifiche di tutte le regioni, comprese quelle più periferiche. Le informazioni ambientali devono essere credibili, pertinenti, disponibili e facilmente fruibili da chiunque. Inoltre, il dato deve essere significativo, solido, aggiornato e comparabile.
Il Sistema a rete fornisce una mole ingente di dati ambientali suddivisi per ambiti tematici su cui si costruisce il quadro ambientale italiano.
Non si tratta di un semplice collettore ma della rappresentazione di quanto viene fatto quotidianamente da coloro che lavorano nelle Agenzie e in Ispra. Infatti, i dati ambientali sono il frutto dell’attività svolta dagli operatori del Sistema sia in modo “classico”, ad esempio effettuando campionamenti delle acque con il secchio, sia con sistemi innovativi, come nel caso di Copernicus, che raccoglie informazioni che altrimenti sarebbero mancanti come nel caso della modellistica per il monitoraggio della qualità dell’aria, elaborata a livello nazionale dalle Agenzie oppure nel settore del consumo del suolo, dove le numerose informazioni di osservazione satellitare rendono possibile un quadro più completo, esaustivo, della situazione dell’erosione dei suoli e consumo del suolo.
Questo patrimonio informativo è fruibile a tutti, grazie ai diversi strumenti disponibili per i diversi pubblici. L’EcoAtlante, ad esempio, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’ambiente basato su storie che trovano fondamento nei dati. L’obiettivo è quello di fare capire che l’ambiente riguarda tutti noi; quindi, le storie riguardano diversi ambiti tematici consentendo o di rimane ad un livello di conoscenza semplice o, in alternativa, approfondire raggiungendo informazioni più di dettaglio. Con questo strumento informativo, è possibile consultare informazioni sull’ ambiente, alcuni dei quali in tempo reale, e costruirsi una propria “mappa”, secondo un processo dinamico, configurando lo stato dell’ambiente sulla base delle informazioni di proprio interesse.
Il Sistema vuole contribuire a raggiungere gli obiettivi del green deal, in particolare la transizione ecologica dando concretezza alla mole di dati posseduti non solo attraverso strumenti informativi tradizionali ma anche configurando documenti nuovi, come quello creato, di recente, per gli operatori finanziari e il mondo imprenditoriale con l’obiettivo di supportare i percorsi di transizione ecologica. Ispra, pur non possedendo tutti i dati necessari al sistema finanziario e al mondo delle imprese, possiede e mette a disposizione la capacità di raccogliere, gestire l’informazione ambientale e interpretare il dato, svolgendo così un ruolo di supporto e una funzione di facilitatore.
Abbiamo sempre più bisogno di dati anche per costruire sinergie con altri soggetti pubblici. Un esempio molto importante è lo stretto rapporto che si sta instaurando tra SNPA e SNPS per realizzare tutta una serie di progetti, che vedono coinvolti il Sistema per la protezione dell’ambiente e quello della prevenzione in ambito sanitario per proteggere e garantire alle nuove generazioni un futuro nel rispe6tto del principio “one health”. Un’ altra importante sinergia, che consentirà non solo di rafforzare i rapporti istituzionali ma garantire la disponibilità di maggiori informazioni utili a tutti, è quella con i soggetti preposti alle attività di controllo. Infatti, abbiamo bisogno di linee guida per svolgere, al meglio, le azioni di vigilanza in ambienti produttivi innovativi e su problematiche emergenti. A questo proposito, pensiamo ai nuovi impianti di produzione dell’idrogeno e alle specie aliene invasive e/o alle plastiche nelle acque, che richiedono approcci diversi da quelli sinora adottati.
Per concludere, dobbiamo avere, come paese, un approccio pragmatico, sostenibile e ambizioso sia nelle politiche di protezione dell’ambiente che di transizione ecologica ed energetica. Per declinare correttamente tutto questo, bisogna che la decarbonizzazione intrapresa e la tutela dell’ambiente non siano percepiti come dei limiti ma delle opportunità in grado di dare crescita ma anche sicurezza alle comunità locali. I dati ambientali ci servono per proteggere l’ambiente in cui viviamo ma anche per affrontare le sfide ambientali e climatiche che abbiamo davanti.