Grandi vertebrati marini in Toscana: una guida per conoscerli e contribuire alla loro salvaguardia
ARPAT aggiorna la scheda informativa che affronta il tema dello studio e salvaguardia di cetacei, tartarughe e squali, fornendo al pubblico gli strumenti indispensabili per riconoscerli e partecipare quindi al loro monitoraggio
A distanza di quattordici anni dalla prima edizione, l’Agenzia propone un aggiornamento della scheda informativa della collana ambiente dedicata ai grandi vertebrati marini, indicatori di buone condizioni ambientali dei nostri mari ed elementi iconici di forte attrazione.
La pubblicazione si presenta come una piccola guida, di rapida e semplice consultazione, con una sintesi degli aspetti legati al riconoscimento di cetacei, tartarughe, squali e razze che popolano le acque del Mediterraneo. Il fascino e la curiosità che queste specie destano nel pubblico di ogni età sono un veicolo privilegiato per diffondere e rafforzare la conoscenza e la protezione del mare e grazie alla loro presenza è più facile attivare pratiche di conservazione e tutela degli habitat. Questa scheda vuole quindi essere un ausilio per gli appassionati del mare e per chiunque sia interessato a questo straordinario ambiente e alla vita e alla biodiversità che vi abitano.
In apertura, per introdurci nel meraviglioso mondo dei grandi vertebrati marini, troviamo una breve spiegazione dei principali tratti distintivi di:
- cetacei, ovvero balene e delfini, gli unici mammiferi che vivono esclusivamente in acqua, presenti nel Mediterraneo con 8 specie (vedi immagine a seguire);
- squali e razze, gruppo di pesci cartilaginei comparso circa 350 milioni di anni fa e rimasto pressoché invariato dal punto di vista anatomico e fisiologico;
- tartarughe marine, “discendenti” dei rettili terrestri, che durante la loro evoluzione hanno fatto ritorno al mare.
Per riconoscere questi animali in mare aperto, segnalare la loro presenza in una determinata area e, ancor più, comunicare tempestivamente eventi di spiaggiamento e/o di cattura accidentale è necessario diffondere la conoscenza di queste specie, della loro biologia, fisiologia e distribuzione geografica. Ecco allora che l’opuscolo, col validissimo aiuto di foto e disegni, preceduti da un’accurata introduzione e tutti accompagnati da una scheda descrittiva, fornisce tutti gli elementi per permetterne il riconoscimento. Rispetto alla precedente versione, questa edizione si è anche arricchita con l’aggiunta di alcune specie, prima non presenti.
La pubblicazione, oltre alla presentazione degli “abitanti” del Mediterraneo, spiega funzioni e scopi della Rete toscana per la segnalazione e il recupero degli animali spiaggiati e dell’Osservatorio toscano per la biodiversità e quindi l’importante ruolo, in questo ambito, di ARPAT. L’Agenzia, attraverso il Settore mare, coordina infatti la Rete in tutte le sue attività ed è spesso il primo contatto con la Capitaneria di porto in caso di ritrovamento di esemplari, a seguito del quale attiva tutta la filiera dei soggetti coinvolti.
Novità rispetto alla precedente versione è il focus sul Progetto Life Turtlenest, a cui partecipa anche l’Agenzia e che è mirato proprio al miglioramento della conservazione di una di queste specie marine, la tartaruga Caretta caretta.
Completa la scheda un ricco elenco di documentazione e risorse Web attraverso cui approfondire il tema.