Pollini aerodispersi: come è andata la stagione 2023
Ad Arezzo e Firenze si osserva un calo piuttosto consistente rispetto al 2022, mentre Lido di Camaiore e Grosseto presentano valori in linea con l’anno precedente
ARPAT, che effettua il monitoraggio in continuo del polline aerodisperso sul territorio toscano attraverso quattro campionatori volumetrici situati ad Arezzo, Firenze, Grosseto e Lido di Camaiore (LU), ha elaborato i dati del monitoraggio aerobiologico dello scorso anno per valutare l’andamento della stagione pollinica.
Prendendo in considerazione i pollini aerodispersi in tutto l’anno 2023, nelle stazioni di Arezzo e Firenze si osserva un calo piuttosto consistente rispetto al 2022 mentre Lido e Grosseto presentano valori in linea con l’anno precedente.
Sia per Arezzo che per Firenze la diminuzione è dovuta in massima parte alle famiglie allergeniche (Betulacee, Corylacee, Composite, Cupressacee, Graminacee, Oleacee, Urticacee).
Nel dettaglio, per Arezzo nel 2023 la diminuzione osservata di oltre il 50% dei pollini aerodispersi rispetto al 2022 è da attribuire prima di tutto al forte calo del polline di Cipresso (-60%) cui si aggiunge la diminuzione del polline di Carpino nero e Olivo, entrambi in calo di oltre l’80% rispetto al 2022.
A Firenze si registra una diminuzione del 30% circa del polline presente in atmosfera nel 2023. Il calo maggiore rispetto al 2022 riguarda il polline di Olivo (-90%), segue il Carpino nero (-70%); il Cipresso invece mostra un calo, ma contenuto entro il 10%.
Tra le essenze non allergeniche ma fortemente rappresentative del paesaggio toscano va considerata anche la diminuzione del polline di Quercia che a Firenze si dimezza nel 2023 rispetto al 2022 e anche ad Arezzo mostra un calo di oltre il 40%.
Per Grosseto e Lido di Camaiore, che pure mostrano variazioni di polline aerodisperso nel 2023 rispetto al 2022 piuttosto contenute, è comunque da evidenziare la diminuzione marcata del polline di Ontano che nel 2023 mostra valori inferiori di oltre il 90% su Grosseto e di quasi il 60% su Lido.
Spora fungina Alternaria: valori in linea con il 2022
Oltre ai pollini, in aria si trovano numerose spore fungine e anch’esse provocano sintomi respiratori quali riniti, bronchiti, asma. Tra tutte le spore fungine la più diffusa è Alternaria che prolifera in condizioni di elevata umidità e con temperature comprese tra i 18 e i 32°C. Nei climi temperati come il nostro, le spore di Alternaria restano in aria per molti mesi ma la concentrazione massima si rileva in genere tra fine estate e l’autunno. Anche la spora fungina Alternaria è oggetto di monitoraggio aerobiologico.
In Toscana nel 2023 il quantitativo di spore di Alternaria rilevato mostra valori in linea con il 2022 su Arezzo, Firenze e Lido di Camaiore mentre a Grosseto si osserva un aumento di oltre il 50%. La stagione di sporulazione è abbastanza sovrapponibile nelle quattro stazioni e si protrae da fine maggio/inizio giugno fino a settembre/ottobre.
Si sottolinea che la stazione di Grosseto è storicamente caratterizzata da quantitativi molto elevati di Alternaria rispetto alle altre stazioni di rilevamento, probabilmente a causa delle particolari condizioni di temperatura e umidità.
La durata della stagione pollinica: i calendari
La stagione pollinica complessiva della Toscana nel 2023 inizia i primi giorni di gennaio con la comparsa in atmosfera del polline di Nocciolo, Ontano, Cipresso e Frassino e termina a metà ottobre con gli ultimi
pollini delle piante erbacee della famiglia delle Composite (Ambrosia, Artemisia); complessivamente copre quindi gran parte dell’anno solare. La stagione più lunga del 2023 è quella delle ortiche, il cui polline si trova in atmosfera praticamente tutto l’anno, mentre la più corta del 2023 è quella del Cipresso con una durata media di circa 60 giorni.
Per valutare la durata delle stagioni polliniche e l’intensità della pollinazione per le varie essenze, ARPAT elabora e mette a disposizione i calendari pollinici delle quattro stazioni di rilevamento, sia annuali che pluriennali. Questi ultimi riportano i dati medi di concentrazione e la durata della pollinazione di tutte le famiglie polliniche monitorate nella serie storica dei dati disponibili.
I calendari forniscono quindi indicazioni sulla permanenza dei pollini in atmosfera in una determinata zona geografica, possono perciò essere uno strumento utile sia a fini sanitari, per la programmazione delle cure nei pazienti allergici, sia a fini ambientali, per valutare il cambiamento nel tempo dei periodi di fioritura delle piante. Questo ultimo parametro infatti mostra correlazioni con le variazioni di temperatura e piovosità e quindi indirettamente con i cambiamenti climatici in atto.
La stagione delle Oleacee
Alla famiglia delle Oleacee appartengono varie specie con portamento arboreo o arbustivo e caratteristiche botaniche fra loro molto diverse. Tra le specie con polline allergenico sono da ricordare il frassino (Fraxinus) e l’olivo (Olea). Meno significative dal punto di vista allergenico ma diffuse perché piante ornamentali il ligustro, il gelsomino, la forsizia e il lillà.
Se osserviamo i dati di pollinazione di frassino e olivo dal 2019 al 2023 nelle 4 stazioni di rilevamento, vediamo subito che i pollini di Oleacee sono maggiormente diffusi nella zona di Firenze e di Grosseto così come appare evidente che l’anno 2022 sia stato in tutte le stazioni un anno con una carica pollinica molto elevata per l’olivo. Nei 5 anni presi in considerazione, tuttavia, la proporzione tra le due essenze è abbastanza variabile in tutte le stazioni.