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Mucillagini di mare, schiume e maree colorate

30/08/2024 07:55

Numerose le segnalazioni all'URP di ARPAT nel periodo estivo

Mucillagini di mare, schiume e maree colorate

macchie di mucillagini quando vengono a galla

Durante la stagione estiva sono pervenute al numero verde di ARPAT numerose segnalazioni per la presenza sulla superficie del mare di schiume, mucillagini o strane colorazioni, tutti fenomeni diversi legati alla presenza di sostanza organica e/o organismi fitoplanctonici.

Per chiarire meglio, offriamo un panorama delle caratteristiche di questi fenomeni.

mucillagine su fondale all'Isola del GiglioLe mucillagini sono ammassi di alghe unicellulari (fitoplancton) e di altri organismi tenuti insieme, da una matrice mucosa (polisaccaridica) prodotta in gran parte dagli stessi organismi. Queste cellule algali (varie specie di diatomee e dinoflagellati), infatti, sono normalmente circondate da una guaina mucosa con varie funzioni (difesa, scivolamento, antibiotica, ecc.) che, in determinate circostanze, viene prodotta in eccesso creando una vera e propria rete tridimensionale che intrappola altri organismi (altro fitoplancton o zooplancton) ed assume varie forme (globulare, filamentosa, ecc.), tutte con tonalità dal giallo bruno al marrone. La gran quantità di sostanza organica viene decomposta dall’attività batterica e le bollicine di gas (anidride carbonica - CO₂) così prodotte, restando intrappolate nel gel mucoso, fanno galleggiare questi ammassi sulla superficie del mare.

mucillagine su gorgonia all'Isola del GiglioLe formazioni gelatinose di dimensioni maggiori possono avere effetti notevoli sugli ecosistemi e sulle attività turistiche, di pesca e di maricoltura, ma non risultano dannose per la salute umana.

Il fenomeno è molto evidente nel Mar Adriatico, a causa delle maggiori quantità di fitoplancton e di sostanze organiche normalmente presenti, dove ha causato, in vari anni, consistenti danni alla pesca ed al turismo. Tuttavia, anche nel Tirreno toscano le mucillagini sono state più volte segnalate. In alcuni casi, le mucillagini bentoniche, cioè quelle che restano sul fondo, nelle nostre coste hanno ricoperto i fondali provocando danni a vari organismi, tra cui gorgonie e coralli o molluschi filtratori.

Diverso è il caso delle schiume che si formano quando si ha un accumulo di sostanze tensioattive sulla superficie del mare che trattengono bolle gassose prodotte da onde od altra turbolenza. Questi ammassi sono trasportati dalle correnti e, solitamente, si decompongono dopo poco tempo, generalmente in ore o giorni in funzione delle condizioni meteomarine.

Le sostanze tensioattive possono essere naturali, derivati dalla decomposizione di materiali organici (alghe, piante, ecc.), soprattutto in determinati periodi dell’anno (ad inizio primavera sono frequenti le schiume sulle spiagge toscane davanti alle pinete determinate dall’abbondante polline rilasciato nell’aria ed arrivato al mare), o di origine sintetica (detersivi, prodotti per la pulizia e per la cura del corpo, ecc.). Però, anche i tensioattivi naturali possono essere aumentati dalle attività dell’uomo che producono grandi quantità di sostanze organiche, quali scarichi urbani, pratiche agricole (coltivazione intensive, sfalci e tagli, ecc.) o quelle che determinano la proliferazione di organismi fotosintetici nelle acque costiere (fitoplancton).

In genere, le schiume che si estendono per molti chilometri lungo le coste o che, talvolta, si incontrano al largo lungo le direttrici delle correnti marine, sono di origine naturale (con un colore che varia dal bianco al marrone chiaro), mentre quelle più localizzate (vicine ad una costa urbanizzata e/o ad un corso d’acqua) generalmente sono di origine antropica, soprattutto se si formano in assenza di piogge o mareggiate. Infine, se si tratta di tensioattivi sintetici, le bolle risultano più grandi e iridescenti.

Schiume e mucillagini per quanto siano fenomeni diversi che, solo apparentemente, possono essere confusi per la comune caratteristica di ammassi schiumosi, sono entrambi determinati dalla presenza di abbondante sostanza organica e fitoplancton, due elementi comuni anche alla colorazione delle acque, cosiddette maree colorate.

Durante questa stagione estiva, infatti, sia in Toscana che in Sardegna sono giunte segnalazioni di acque marine di colore verde brillante o giallo-verde, ma, al contrario delle mucillagini, perfettamente trasparenti.

Si tratta di una colorazione determinata dai pigmenti contenuti nel fitoplancton per attuare la fotosintesi (nel mondo esistono casi di maree rosse o di altro colore a seconda delle specie algali interessate) che proliferando in modo abnorme arriva a rendersi visibile anche all’occhio umano, mentre normalmente lo è solo al microscopio.

Come nei casi precedenti, lo sviluppo di questa enorme biomassa microalgale (in genere costituita da una o poche specie fitoplanctoniche) può essere indotto e/o agevolato da fattori antropici diretti (apporti di sostanze nutrienti) o indiretti (diminuzione di predatori, aumento temperature, ecc.), ma, salvo casi rari di specie potenzialmente tossiche (in Toscana mai registrati) si tratta di un fenomeno del tutto innocuo per l’uomo e per gli ecosistemi marini che scompare al primo cambiamento meteomarino (mareggiata) o dopo pochi giorni.

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