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Il rapporto MobilitAria 2024

25/06/2024 11:00

Ancora l’auto al centro della mobilità urbana, inquinamento atmosferico risulta, per lo più, stazionario, solo in alcune zone in lieve miglioramento ma le emissioni determinano un forte impatto sanitario ed economico nelle 14 città metropolitane italiane esaminate

Il rapporto MobilitAria 2024

Foto di Pexels da Pixabay

Il 7° Rapporto Mobilitaria 2024 è stato elaborato, come di consueto, da Kyoto Club insieme al CNR - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico: presenta valutazioni e dati disponibili relativi all’anno 2023 (o anni precedenti per alcuni ambiti specifici se non disponibili quelli 2023).

Nelle 14 città prese in esame dal rapporto, la mobilità è tornata progressivamente alla situazione precedente alla pandemia Covid-19. Il trasporto pubblico in alcune realtà registra ancora alcune criticità mentre l’auto si conferma il mezzo più utilizzato per gli spostamenti urbani, il tasso di motorizzazione continua a crescere, il più alto in Europea, ed i tassi di incidentalità/mortalità sono tornati quelli del decennio precedente.

La decarbonizzazione nel trasporto sta procedendo ma le emissioni inquinanti nel settore dei trasporti si riducono in percentuale minore rispetto ad altri settori. Nonostante i valori risultino nei limiti normativi, risultano, purtroppo, superiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) per la tutela della salute umana.

Il quadro non si presenta, quindi, positivo e la strada che ci porterà alla riduzione delle emissioni pare impervia e lenta da percorrere, nonostante l’inquinamento atmosferico rappresenti un reale rischio per la salute umana, come sottolineato dalla stessa OMS nel documento “Revisione delle evidenze sugli aspetti sanitari dell’inquinamento atmosferico”.

Malattie correlate ad inquinamento atmosfericoLa stessa Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) stima per l’Italia, nel 2021, più di 40.000 morti premature all’anno attribuibili all’esposizione a concentrazioni al di sopra degli standard europei per il particolato atmosferico (PM2,5) e più di 16.000 morti per il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3).

Il 7° rapporto, per la prima volta nel 2024, presenta, per ciascuna città metropolitana, un quadro in termini di “Morti Premature” e “Anni di Vita Persi” (Years of Life Lost - “YLL”). Gli Anni di Vita Persi, o YLL, rappresentano la perdita di anni di vita dovuta a morte prematura per patologie associate all’inquinamento dell’aria. Il calcolo degli YLL coinvolge la differenza tra l’età di morte e l’età di aspettativa di vita, tipicamente calcolata sulla base di tabelle di mortalità o altri modelli statistici. I dati relativi alle Morti Premature e agli YLL, riportati nel rapporto, sono stati ottenuti tramite la piattaforma Valutazione del Rischio per la Salute legato alla Qualità dell’Aria (“Air Quality Health Risk Assesment”) dell’Agenzia Europea per l’ambiente (EEA) e sono riferiti al 2021. La valutazione prende in considerazione diversi inquinanti atmosferici, come il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2), l’ozono (O3), il biossido di zolfo (SO2), il monossido di carbonio (CO) e altri, in base a dati scientifici e informazioni provenienti da monitoraggi ambientali e modelli di dispersione. Nel rapporto, in particolare, sono stati analizzati i dati relativi a: PM2,5, NO2, e O3.

Un altro elemento di novità del rapporto MobilitAria 2024 riguarda la valutazione dell’impatto economico dell’inquinamento dell’aria, calcolato in termini di Valore di una Vita Statistica (Value of a Statistical Life - VSL). Si tratta di un concetto utilizzato nell’ambito dell’analisi costi-benefici per valutare l’efficacia di interventi o politiche finalizzate a ridurre i rischi per la sicurezza e la salute pubblica, o mirate alla prevenzione di morti premature. La variabilità del VSL è legata principalmente ad alcuni fattori soggetti come il reddito, l’età, lo stato di salute e le preferenze individuali che influiscono sulla percezione del proprio valore di vita.

L’impatto economico degli effetti sulla salute si riferisce al costo totale che le malattie e le condizioni di salute dovute all’inquinamento dell’aria pongono sulla società in termini di spese dirette e indirette. Per ogni abitante delle principali città europee, si ipotizza una perdita economica di 1250 euro l’anno sia per gli effetti diretti (spese mediche sostenute per farmaci e/o eventuali ricoveri in ospedale) che per quelli indiretti (riduzione dell’aspettativa di vita) sulla salute dovuti alla cattiva qualità dell’aria.

La stima delle morti premature evitabili per l’anno 2021 mostra variazioni significative tra le diverse città metropolitane con numeri maggiori nelle città del Centro-Nord (Roma, Milano Torino) e minori nelle città del Sud e nelle isole (Bari, Catania, Messina, Reggio Calabria, Cagliari). Non mancano le eccezioni come Napoli e Palermo in cui si stimano un numero di morti superiore rispetto ad altre città meridionali e Venezia in cui si stima una mortalità minore rispetto alle altre città del settentrione prese in considerazione.
L’impatto sanitario ha un’importante ricaduta economica che varia da 17 milioni di euro (è il caso di Cagliari) fino a raggiungere 7.176,38 milioni di euro (nel caso di Milano).

Ridurre l’inquinamento atmosferico significa proteggere la salute e il benessere dei cittadini, ma anche risparmio economico, sviluppo sostenibile e contrasto al cambiamento climatico.

Per saperne di più, leggi il rapporto MobilitAria 2024

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